-;ts<strong>in</strong>golii litiganti, d<strong>in</strong>anzi gli stessi rendere pieno conto, non<strong>in</strong>cl<strong>in</strong>ar più da una, che dall' altra parte, ma avere le manitotalmente s<strong>in</strong>cere, osservare i Capitoli conforme <strong>di</strong>cono, rimossaogni simulazione, e se contra la forma d'alcuno <strong>di</strong>questi Capitoli pronunzieranno, faranno, def<strong>in</strong>iranno, e statu<strong>il</strong>'anno,sia ipso j ure <strong>di</strong> niun momento e valore, e s'abbitotalmente per non fatto.2.Di n6n bestemmiare Id<strong>di</strong>o, nè i Santi.È statuito ed ord<strong>in</strong>ato, che niuna persona <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>, néforastiere <strong>di</strong>morante <strong>in</strong> detto Luogo e Giuris<strong>di</strong>zione ar<strong>di</strong>sca opresuma bestemmiare Id<strong>di</strong>o, la Beata Verg<strong>in</strong>e Maria, nè i Santie Sante <strong>in</strong> qualunque modo sotto pena <strong>di</strong> sol<strong>di</strong> <strong>di</strong>eci <strong>di</strong> Genovaper ognuno, e per ogni volta, da applicarsi per lametà alla Comunità <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>, e per l'altra metà al Podestào Console davanti a cui sarà data l'accusa o denunzia, e sealcuno bestemmierà alla presenza del detto signor Podestà oConsole, subito ed <strong>in</strong>contanente paghi detta pena.3.Che le accuse e denunzie dei Campari si pongano <strong>in</strong> comune.È statuito ed ord<strong>in</strong>ato che tutte e s<strong>in</strong>gole le accuse, e denunziedate o da darsi <strong>in</strong> avvenire dai Campari <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>,tanto d<strong>in</strong>anzi al Signor Podestà, quanto alli Consoli <strong>di</strong> dettoLuogo, si pongano <strong>in</strong> comune e si riscuot<strong>in</strong>o dal Massarodel detto <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>, <strong>il</strong> quale dopo sia tenuto darconto delle pene <strong>di</strong> dette accuse o denunzie riscosse, e restituirele restanti alli S<strong>in</strong><strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>.4.Di non Indare per la possesslone d' alcuno.È statuito ed ord<strong>in</strong>ato, che niuna persona ar<strong>di</strong>sca o preStima far via, nè andare per la possessìone d'alcuno conw'126
-3-bestie nè senza contro la volontà del padrone <strong>di</strong> essa possessionesotto pena <strong>di</strong> due denari per ognuno, e per ognivolta, e <strong>di</strong> un soldo per ciascuna bestia, e per ogni vollase <strong>in</strong> tal possessione non saranno frutti nè biade, ma. se<strong>in</strong> detta possessione saranno biade e frutti, pagh<strong>in</strong>o <strong>il</strong>doppio, ed altrettanto per l'emenda; per i bovi poi aggiogatipagh<strong>in</strong>o per la pena sol<strong>di</strong> c<strong>in</strong>que <strong>di</strong> Genova per ognivolla e per ogni paia <strong>di</strong> bovi, e se non vi saranno fruttipagh<strong>in</strong>o la metà <strong>di</strong> detta pena, ed altrettanto per l'emenda,ovvero pagh<strong>in</strong>o <strong>il</strong> danno, e che sia <strong>in</strong> elezione dell'accusatoreprendere delta emenda o l'estimazione <strong>di</strong> detto danno, edette pene si <strong>in</strong>tend<strong>in</strong>o da applicarsi dal signor Podestà, o dalConsole, d<strong>in</strong>anzi al quale sarà data l'accusa ossia denunzia.5.Di non portar via le cerasse dalle vigne altrui.È statuito ed ord<strong>in</strong>ato, che niuna persona ar<strong>di</strong>sca o presumaportar via le carasse, pertiche, nè pali dalle vigne altruicontro la volontà del padrone <strong>di</strong> detta vigna, sotto pena<strong>di</strong> due sol<strong>di</strong> per ognuno, e per ogni volta, ed altrettanto perl'emenda, ed <strong>in</strong>oltre sia tenuto restituire detti pali, perticheo carasse portate via al padrone della vigna.6.Delle bestie che dannificano.È statuito ed ord<strong>in</strong>ato che <strong>il</strong> signor Podestà <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>, o<strong>il</strong> Console davanti al quale sarà data l'accusa, o denunzia,sia tenuto e possa prendere al padrone delle bestie, le.qualidanneggiano, come si <strong>di</strong>rà <strong>in</strong> appresso, l'<strong>in</strong>frascritta pena, cioèper ciascuna pecora che entrerà o darà danno nei prati d'alcunonel tempo del primo e del secondo fieno, denari dueper la pena, e per ogni volta, ed altrettanto per l'emenda;per ogni torma <strong>di</strong> pecore poi sol<strong>di</strong> c<strong>in</strong>que <strong>di</strong> Genova perla pena e per ogni volta ~ ed altrettanto per l'emenda1 e127
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Pallavicino Nicolò: 66. 67, 6S, 69
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