avere confermato <strong>il</strong> beneficio <strong>di</strong> San Remigio, che ricorda <strong>di</strong> aver conseguitodopo la morte del q. Corrado Sp<strong>in</strong>ola ed <strong>il</strong> cui red<strong>di</strong>to, precisa, non eccede isessanta fior<strong>in</strong>i annui. Teme <strong>di</strong> trovarsi <strong>in</strong> <strong>di</strong>fetto, dato che al beneficio èannessa la cura delle anime, cui non sod<strong>di</strong>sfa <strong>di</strong>rettamente, essendo tuttora<strong>in</strong>signito del solo carattere <strong>di</strong> chierico, non avendo conseguito <strong>il</strong> sacerdozioperché impe<strong>di</strong>to dallo stu<strong>di</strong>o delle lettere e da altre <strong>di</strong>verse occl'.'Jazioni.Chiede qu<strong>in</strong><strong>di</strong> al Sommo Pontefice e da lui ottiene <strong>di</strong> poter cont<strong>in</strong>uare adavvalersi, per <strong>il</strong> culto e la cura delle anime, <strong>di</strong> un apposito cappellano.Tale prassi proseguirà senza ulteriori <strong>di</strong>fficoltà molto a lungo ed anzi,come vedremo, verrà eretta a sistema: frattanto <strong>il</strong> 27 maggio 1444, <strong>in</strong> Genova,con uno specifico ano contrattuale, Antonio Sp<strong>in</strong>ola ed <strong>il</strong> suo cappellanoBartolomeo <strong>di</strong> Negro, priore del priorato <strong>di</strong> S. Maria del Priano (sira vic<strong>in</strong>oa Borzoli), provvedono a regolare i reciproci <strong>di</strong>ritti e doveri.Da parte sua Bartolomeo <strong>di</strong> Negro promette <strong>di</strong> espletare <strong>in</strong> modolodevole <strong>il</strong> suo ruolo sacerdotale, con d<strong>il</strong>igenza e sollecitud<strong>in</strong>e come ècostume nella Chiesa <strong>di</strong> San Remigio, <strong>di</strong> celebrare la messa e gli altri o ffici<strong>di</strong> culto, <strong>di</strong> provvedere alla cura delle anime e <strong>di</strong> amm<strong>in</strong>istrare la chiesa ed iparrocchiani <strong>in</strong> conformità alle consuetud<strong>in</strong>i da sempre rispettate.Tutto ciò <strong>in</strong> nome e per conto <strong>di</strong> frate Antonio. E dovere <strong>di</strong> frateBartolomeo <strong>di</strong> adempiere ai medesimi offici anche per le chiese vic<strong>in</strong>iori,laddove frate Antonio dovesse mandarlo. L'impegno decorrerà dal prossimo lOgiugno ed avrà la durata <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni, durante i quali <strong>il</strong> <strong>di</strong> Negro dovràmantenere la sua residenza <strong>in</strong> San Remigio, cioè nell'annessa canonica.Garantisce frate Bartolomeo che durante i <strong>di</strong>eci anni suddetti non siallontanerà senza <strong>il</strong> consenso <strong>di</strong> frate Antonio, essendogli peraltro lecito <strong>di</strong>venir a Genova una volta al mese e <strong>di</strong> impiegare tra viaggio e permanenza nonpiù <strong>di</strong> quattro giorni.Quale corrispettivo del servizio prestato riceverà annualmente sette m<strong>in</strong>e<strong>di</strong> grano e sette rnerrete <strong>di</strong> v<strong>in</strong>o, rispettivamente al tempo del raccolto e dellavendemmia ed <strong>in</strong>oltre, alla festa <strong>di</strong> San Mart<strong>in</strong>o, gli verrà dato un porcell<strong>in</strong>ood una porcella che potrà allevare, mentre gli spettano anche, una volta tanto,sette polli. N ulla dovrà pagare per <strong>il</strong> condecente alloggio che gli vieneassegnato nella casa del priorato <strong>di</strong> San Remigio, dove abiterà anche la sua"famula seu servitrice", e parimenti gratuita sarà quella quantità <strong>di</strong> legnameche ogni anno potrà' prelevare per suo uso e consumo nei boschi <strong>di</strong> proprietàdella Chiesa.Con apposite clausole viene poi previsto che le offerte <strong>in</strong> natura dei fedeli- comprese le uova ricevute o raccolte durante la Settimana Santa - e le sommecomunque da essi corrisposte, <strong>in</strong> relazione ai servizi del cappellano,spetteranno a questi solo per la metà, essendo la rimanente parte da devolversi afrate Antonio Sp<strong>in</strong>ola, eccezion fatta per le candele dei funerali che, secondoconsuetud<strong>in</strong>e, restano appannaggio del celebrante.Si stab<strong>il</strong>isce <strong>in</strong>oltre che, nel caso venga mandato altro sacerdote a celebrare<strong>in</strong> San Remigio allorchè frate Bartolomeo è impegnato nelle chiesecirconvic<strong>in</strong>e - o viceversa - i due dovranno ripartirsi <strong>in</strong> egual misura la metà22
delle offerte, restando confermato che l'altra metà spetta comunque ad AntonioSp<strong>in</strong>ola.Questi concede qu<strong>in</strong><strong>di</strong> a frate Bartolomeo <strong>in</strong> go<strong>di</strong>mento tanta terra orrivaquanta può servire a coltivar gli ortaggi consumab<strong>il</strong>i da lui e dalla suaservitrice. Da ultimo viene pattuito a favore <strong>di</strong> frate Bartolomeo che, qualora<strong>in</strong> caso <strong>di</strong> guerra o <strong>di</strong> sua <strong>in</strong>fermità (reale e non fittizia) non potesseulteriormente risiedere <strong>in</strong> [oco, gli sia consentito <strong>di</strong> venirsene a Genova adaspettare la f<strong>in</strong>e delle ost<strong>il</strong>ità e, rispettivamente, <strong>il</strong> ricupero della salute,ritornando imme<strong>di</strong>atamente ai suoi impegni non appena siano cessate le causesuddette 32.Si <strong>in</strong>fittiscono i legami con Genova.Nel 1460 i Doria <strong>di</strong> Mornese conseguono f<strong>in</strong>almente <strong>il</strong> Priorato <strong>di</strong> SanRemigio. Con una sentenza del 12 settembre viene <strong>in</strong>fatti <strong>di</strong>chiarato decadutodalla carica <strong>il</strong> benedett<strong>in</strong>o frate Aronne <strong>di</strong> Busalla, perché da tre anni si èassentato, portando seco una parrocchiana, con la quale vive more uxorio, ed i lpriorato viene qu<strong>in</strong><strong>di</strong> assegnato al suo accusatore <strong>il</strong> ventenne Taddeo Doria,figlio <strong>di</strong> Giovanni q. Marco, che si fa monaco <strong>in</strong> S. Maria <strong>di</strong> Parma.È <strong>in</strong>teressante r<strong>il</strong>evare che Antonio de Cortesiis, priore della Chiesa <strong>di</strong> SanMatteo <strong>di</strong> Genova, la chiesa gent<strong>il</strong>izia dei Doria, <strong>in</strong>caricato dal PonteficePapa Pio II <strong>di</strong> svolgere la relativa procedura istruttoria, <strong>in</strong>via a Mornese, per32 _ B. NOGARA. D. PUNCUH e A. RONCALLO, Suppliche <strong>di</strong> Mart<strong>in</strong>o V relativealla Liguria, ASLSP, XIII, pago 317, n. 363; ASG, not, Andrea de Cairo. fz. 2, C.76.Frate Antonio Sp<strong>in</strong>ola compare <strong>in</strong> altri atti qualificandosi Priore <strong>di</strong> S. Remigio:<strong>il</strong> 21 gennaio 1410, <strong>in</strong> una imbreviatura notar<strong>il</strong>e che si riferisce ad imprecisatibenefici già vacanti o prossimi ad esserlo nelle <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Genova e <strong>di</strong> Savona (ASG,noto Lorenzo V<strong>il</strong>la, fz. I, c.V); <strong>il</strong> 14 maggio 1418, risultando anche commendatariodella Chiesa <strong>di</strong> S. Maria <strong>di</strong> Granarolo <strong>in</strong> Genova (ASG, noto Lorenzo V<strong>il</strong>la, fz. 2. c.240); <strong>il</strong> 24 novembre 1419, essendo <strong>in</strong> vertenza circa la commenda <strong>di</strong> S. Maria <strong>di</strong>Granarolo, supplica papa Mart<strong>in</strong>o V ricordando <strong>di</strong> averla avuta a suo tempo aseguito <strong>di</strong> promessa <strong>di</strong> papa Alessandro V (B. NOGARA. D. PUNCUH e ARONCALLO cit., p. 99, n. 86); <strong>il</strong> 22 febbraio 1438 nom<strong>in</strong>a fra Domenico daVoltaggio cappellano della chiesa <strong>di</strong> S. Maria <strong>di</strong> Granarolo, <strong>di</strong> cui è commendatario(ASG, Notari Ignoti, fz. 82); nel 1439 ottiene da papa Eugenio IV l'approvazionedella cessione fatta della chiesa <strong>di</strong> S. Maria <strong>di</strong> Priano presso Borzoli a Giovanni deGatti, priore <strong>di</strong> S. Teodoro (A. FERRETTO - G.PAROm, Annali Storici <strong>di</strong> SestriPonente, ASLSP, XXXIV, Genova 1904, pago 37).11 9 gennaio 1412, Teodoro II Marchese <strong>di</strong> Monferrato, Signore e Capitano <strong>di</strong>Genova, ed <strong>il</strong> Consiglio degli Anziani raccomandano al Papa frate Antonio, priore<strong>di</strong> San Rernigio, e Giacomo, Arci<strong>di</strong>acono <strong>di</strong> Pavia, def<strong>in</strong>endoli due <strong>il</strong>lustri cittad<strong>in</strong>igenovesi, entrambi <strong>di</strong> casa Sp<strong>in</strong>ola tra le più cospicue <strong>di</strong> Genova e chiari per scienzae virtù, che si <strong>di</strong>spongono a presentare una supplica per mezzo del Generale deiPre<strong>di</strong>catori, Rev. Padre Tommaso <strong>di</strong> Fermo, professore <strong>in</strong> Teologia (ASG. ArchivioSegreto, Litterarum , fz. 1777. letto n. 463).23
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