Già nel 1419 <strong>il</strong> castello <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong> non presenta più l'antico <strong>in</strong>teresse dalpunto <strong>di</strong> vista m<strong>il</strong>itare: solo <strong>il</strong> locus et v<strong>il</strong>la PaLo<strong>di</strong>i vengono chiesti a Genova<strong>in</strong> pegno da F<strong>il</strong>ippo Maria Visconti, cui preme <strong>in</strong>vece <strong>di</strong> ottenere i castelli <strong>di</strong>Voltaggio, Gavi, Novi ed Ovada.É la premessa per conseguire nel 1421 la signoria della stessa Genova,durante la quale, nel 1432, <strong>il</strong> Luogotenente Ducale ed <strong>il</strong> Consiglio degli Anziani<strong>di</strong> Genova, con apposito decreto, approvano gli Statuti <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>, la cuiorig<strong>in</strong>aria stesura devesi ritenere anteriore <strong>di</strong> circa un secolo.Quando nel 1435 cessa la signoria viscontea su Genova, <strong>il</strong> borgo <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>resta m<strong>il</strong>anese, e viene recuperato solo nel 1447, dopo la morte <strong>di</strong> F<strong>il</strong>ippoMaria Visconti l05 • Poi <strong>di</strong> nuovo, nel 1464, con Francesco Sforza, signore <strong>di</strong>Genova, l'Oltregiogo·torna sotto <strong>il</strong> dom<strong>in</strong>io m<strong>il</strong>anese: <strong>il</strong> 5 e Il ottobre 1467,rispettivamente, gli uom<strong>in</strong>i <strong>di</strong> Gavi e Paro<strong>di</strong>, tra i quali si notano <strong>di</strong>versi deSpissia, de Castagnola, de Boxio, de La Serra, de Zucchis, de Fistogna, de La Costa,giurano fedeltà a Galeazzo Maria Sforza lO6 , che <strong>in</strong>feuda i due paesi, già feudo105 _ A istanza <strong>di</strong> uno dei Signori <strong>di</strong> Mornese, Giovanni Doria, figlio del q.Marco, edel <strong>Comune</strong> e degli uom<strong>in</strong>i <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>, viene emanata <strong>il</strong> 22 agosto 1440, nella chiesa<strong>di</strong> San Giacomo <strong>di</strong> Gavi, da Giovanni della Costa e da Rolando Quaglia, cittad<strong>in</strong>igaviesi, una sentenza <strong>in</strong>tesa a <strong>di</strong>rimere la vertcnza conf<strong>in</strong>aria <strong>in</strong>sorta tra le duecomunità, vertenza che <strong>in</strong>teressa tutto <strong>il</strong> corso del Rivo Perussio, dalla sua sorgentes<strong>in</strong>o alla confluenza nel rivo Molarie.Vengono citati nel <strong>di</strong>spositivo della sentenza suddetta <strong>il</strong> Monte Brisco, la via"Vultab<strong>in</strong>a" che corre sopra la Magia <strong>di</strong> quelli dei Ghis<strong>in</strong>i, e <strong>il</strong> Rivo <strong>di</strong> Valbetania,e viene riferito che ai sopralluoghi sono <strong>in</strong>tervenuti, nella loro qualità <strong>di</strong> S<strong>in</strong>daci <strong>di</strong>Paro<strong>di</strong>, Jacopo Rabito c Tomaso Bruno e, quali testimoni, Francesco Merlo eGiorgio Grosso.Quest'ultimo risulta proprietario <strong>di</strong> un terreno che <strong>in</strong> parte conf<strong>in</strong>a con <strong>il</strong> territorio <strong>di</strong>. Mornese, ed <strong>in</strong> parte, anzi, vi rientra.Abbiamo poi nel testo la esplicita conferma che, <strong>di</strong> fatto, tanto <strong>il</strong> territorio <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>quanto quello <strong>di</strong> Mornese, sono al momento sottratti alle naturali rispettivegiuris<strong>di</strong>zioni, genovese e monferr<strong>in</strong>a.Ed <strong>in</strong>fatti vi si <strong>di</strong>ce che le parti <strong>in</strong> causa non hanno potuto e si trovano tuttoraimpe<strong>di</strong>te a procurarsi le copie degli atti comprovanti i loro <strong>di</strong>ritti.106 _ Il giuramento <strong>di</strong> fedeltà degli uom<strong>in</strong>i <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong> trovasi trascritto <strong>in</strong> A.S.M.,Archivio Ducale Visconteo Sforzesco, Registri Ducali. n. 12, e. 146 e sgg. In essocompaiono due de Maxereto: Antonio c Zorz<strong>in</strong>o. Una copia. estratta nel 1762,trovasi anche <strong>in</strong> A.S.T. , Repubblica e Riviera <strong>di</strong> Genova (Gavi. Pa/o<strong>di</strong>o e Bisio),mazzo n. I, Osserviamo che, contrariamente all'avviso espresso dal Il: Simoni apago 122 dei suoi Annali <strong>di</strong> Gavi, risulta chiaramente che <strong>il</strong> giuramento <strong>di</strong> fedeltàdegli uom<strong>in</strong>i <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong> è fatto essendo già deceduto nel 1467 Sp<strong>in</strong>etta <strong>di</strong>Campofregoso. (Cum Magnifìeus Dom<strong>in</strong>us Sp<strong>in</strong>ella de Campofregosio Dom<strong>in</strong>usTerrae Gavii el Palo<strong>di</strong>i ac Feudatarius Ducalis decesserit, relicto Mag.co ComiteAntonieto de Campofregosio eius F<strong>il</strong>io legiptimato el haerede ecc.).62
dei Pregoso; alla nob<strong>il</strong>e famiglia dei Guasco, assieme a Voltaggio eFiacconc'!".I Guasco cont<strong>in</strong>uano a detenete Gavi, Bisio e Paro<strong>di</strong>.Queste due ultime località, <strong>in</strong> particolare, sono r<strong>in</strong>novate <strong>in</strong> feudo daGian Galeazzo Maria Sforza ai fratelli Bernardo, Nicolò e Paolo Guasco i ndata 7 gennaio 1490, e costoro nel 1492-93 concedono "a quei <strong>di</strong> Mornese <strong>di</strong>poter pascolare e far legne nel bosco <strong>di</strong> Palo<strong>di</strong> e <strong>di</strong> esser franchi per loro uso edel peaggio e gombetta con pagar però ogni anno m<strong>in</strong>e nove e mezza <strong>di</strong> biava esol<strong>di</strong> nove".Nel 1515 Gavi e Paro<strong>di</strong> vengono temporaneamente ripresi da Genova, maFrancesco I, re <strong>di</strong> Francia, irritato dal rifiuto opposto alle sue reiteraterichieste <strong>di</strong> f<strong>in</strong>anziamento, dopo tre anni <strong>di</strong> liti legali, obbliga i genovesi arestituire questi capoluoghi ai Guasco, suoi fedeli sostenitori.Questo <strong>di</strong>segno dei primi anni del secolo XVIII mostra al centrodella piana solcara dalI'Albedosa la chiesa <strong>di</strong> San Remigio, ancoracostituita da una sola navata (ASG, Magistrato Comunità, n. 320)La signoria dei Guasco dura s<strong>in</strong>o al 1528, quando Andrea Doria,abbandona <strong>il</strong> servizio del re francese e passa a m<strong>il</strong>itare sotto la ban<strong>di</strong>eraspagnola <strong>di</strong> Carlo V, un evento che conv<strong>in</strong>ce Antonio Guasco a cedere a Genovaogni sua ragione, riservandosi <strong>il</strong> solo feudo <strong>di</strong> Bisio.La Comunità <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>, liberata da ogni v<strong>in</strong>colo feudale, torna così a farparte della Repubblica <strong>di</strong> Genova, e vi resta per oltre due secoli, assieme aNovi, Ovada, Voltaggio e Gavi, i capoluoghi dell'Oltregiogo che i S<strong>in</strong>da-167 _ Bisio perviene ad Antonio Guasco nel 1473. L'II luglio 1486 Bernard<strong>in</strong>oGuasco e fratelli, figli del fu Antonio, beneficiano <strong>di</strong> una proroga per la ricognizionedei loro feu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Gavi, Bisio e Pallo<strong>di</strong>o (ve<strong>di</strong> E.PODESTÀ. Uom<strong>in</strong>i monferr<strong>in</strong>i cit.,p. 78).63
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