In particolare nella normariva sui pedaggi <strong>di</strong> Gavi unificati con q u e Il i<strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>, si può riscontrare che, ancora nel 1629, "la Comunirà <strong>di</strong> Moroneseè solita dare ogni anno M.g. 0/2 <strong>di</strong> biava e sol<strong>di</strong> 9 o 12, <strong>il</strong> quale (daziere) èsolito dare da <strong>di</strong>snare a due antiani et al messo quando li portano dette biave edenari"96.Castellani e torrigianiOltre al Registro della Curia troviamo pubblicato nelle L~g~sGenuenses 9 7 un regolamento relativo ai castellani del <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Genova ed<strong>in</strong> particolare del castello <strong>di</strong> Gavi, che ci fornisce <strong>in</strong>teressanti particolari,vali<strong>di</strong> anche per quanto riguarda Paro<strong>di</strong>.Tra le norme <strong>di</strong> carattere generale un'attenzione speciale è rivoltaall'avvicendamento e alle parentele dei castellani, per evitare possib<strong>il</strong>icollusioni locali: e sembra proprio <strong>di</strong> capire che queste sono <strong>il</strong> frutto delleamare vicende del 1166 .É poi prescritto che i castellani abbiano <strong>il</strong> loro destriero ed un certonumero <strong>di</strong> servi tori.Tra questi sono compresi i balestrieri, gli acquaioli, i legnaioli ed itorrigiani; questi ultimi, è stab<strong>il</strong>ito debbano essere genovesi o dellePodesterie <strong>di</strong> Bisagno, Voltri, Polcevera, Recco o Rapallo.I castellani devono essere provvisti <strong>di</strong> otto armature ciascuno e, <strong>in</strong>oltre, <strong>di</strong>corazze, giubbe e altre armi idonee.A sua volta <strong>il</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Genova deve fornire altri servienti ed un notaio"bene armati et bene muniti et cum panceriis", tra cui un certo numero <strong>di</strong>balestrieri, e possib<strong>il</strong>mente tutti volontari.Il notaio non sarà costretto ad abitare nel castro, ma potrà risiedere nelborgo, dove potrà anche esercitare la professione. Essendo, tra l'altro segretariodei castellani, terrà sottochiave l'armeria e le riserve <strong>di</strong> grano e comp<strong>il</strong>erà lacontab<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> magazz<strong>in</strong>o con lo scarico delle armi e dei viveri consegnati alPodestà.Tra i servienti (da questo vocabolo deriverà la figura del ser gente) acarico del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Genova sono compresi un maestro <strong>in</strong> muratura ed uno <strong>in</strong>legname e due custo<strong>di</strong> delle porte.1 torrigiani debbono stare sempre nella torre, da cui possono <strong>di</strong>scenderequattro volte all'anno "pro m<strong>in</strong>utione sangu<strong>in</strong>is", e poi soltanto al Natale, alvenerdì santo e a Pasqua, per non più <strong>di</strong> 24 ore.Per quanto riguarda <strong>il</strong> castello <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong> <strong>in</strong> particolare, l'organicoprevisto è <strong>di</strong> due castellani, uno scriva, quattro torrigiani, un prete, dueportieri e do<strong>di</strong>ci (ridotti a <strong>di</strong>eci) tra servienti e balestrieri.96 _ ASG, ms. n. 218. M.g 0/2 = mezzo moggio. Il tributo risulta ormai convertitopressoché <strong>in</strong>teramente <strong>in</strong> denaro.97 _ H.P.M., Leges Genuenses, col. 15+24.56
Alla comunità <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong> fanno carico <strong>in</strong> materia particolari oneri.Da un atto dell'Il apr<strong>il</strong>e 1248 98 sembra <strong>di</strong> poter arguire che essa hal'obbligo <strong>di</strong> mob<strong>il</strong>itare, <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> necessità, circa un cent<strong>in</strong>aio <strong>di</strong> armati.provvedendo anche al loro equipaggiamento. Si può dedurre questo dai pattiche <strong>in</strong>tervengono tra i consoli <strong>di</strong> Palo<strong>di</strong>, affiancati da Opizo Gastaldo eGrimaldo dei Gualchi <strong>in</strong> rappresentanza dell'<strong>in</strong>tera comunità, ed un certoGirardo pittore, <strong>di</strong> Voltaggio.A questi vieni affidata la <strong>di</strong>p<strong>in</strong>tura <strong>in</strong> giallo e vermiglio - come stab<strong>il</strong>itodal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Genova - delle armi <strong>di</strong> proprietà della comunità <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>, i nnumero <strong>di</strong> cento e oltre, a do<strong>di</strong>ci denari <strong>il</strong> paio.Nella convenzione, che <strong>in</strong>terviene a Genova, <strong>di</strong>etro la Chiesa <strong>di</strong> SanLorenzo, viene stab<strong>il</strong>ito anche che verrà rimborsata a parte la spesa necessariaper rifare le imbracciature e i relativi guarnimenti.Il pagamento dovrà seguire entro otto giorni dall'ultimazione del lavoro,per <strong>il</strong> quale <strong>il</strong> pittore avrà gratis <strong>il</strong> locale da a<strong>di</strong>bire a laboratorio e quantoaltro occorrente, compreso <strong>il</strong> giallo ed <strong>il</strong> vermiglio <strong>di</strong> m<strong>in</strong>io, per tutta unasettimana, nonché <strong>il</strong> trasporto da Voltaggio a Paro<strong>di</strong> della sua roba e dei suoiarnesI.Dalla f<strong>in</strong>e del Duecento all'<strong>in</strong>iziodel QuattrocentoNel 1273 i volontari <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong> accorrono a r<strong>in</strong>forzare l'esercito genoveseche muove da Gavi su Ovada per debellare i marchesi del Bosco, mentre, nel1284, alla famosa battaglia della Meloria, che segna <strong>il</strong> trionfo <strong>di</strong> Genova suPisa, prendono parte con lunghe lance quaranta parodesi.A metà del secolo XIV, anche Paro<strong>di</strong>, come gli altri paesi dell'Oltregiogogenovese, registra una settennale occupazione m<strong>il</strong>anese, ma torna ad esserern<strong>il</strong>itarmente presi<strong>di</strong>ato dall'esercito genovese nel corso del 1356 9 9 •Dal 1378 al 1383, un <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e periodo, che tra l'altro vede l'ultima e plUaspra guerra tra Genova e Venezia concludersi nel 1381 con la pace <strong>di</strong> Tor<strong>in</strong>o,è doge <strong>di</strong> Genova un esponente <strong>di</strong> una nob<strong>il</strong>e famiglia orig<strong>in</strong>aria <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>:Nicolò Guarco, che regge <strong>il</strong> dogato con grande equità e con grande moderazione.La famiglia dei Guarco darà a Genova altri due dogi: Antonio, nel1394, ed Isnardo, nel 1436.Nel 1394, Giacomo Doria, che tiene Paro<strong>di</strong> come podestà e castellano,appoggia <strong>il</strong> duca d'Orleans, genero <strong>di</strong> Gian Galeazzo Visconti, che mira afarsi Signore <strong>di</strong> Genova, venendo ricompensato con una pensione <strong>di</strong> 50 fior<strong>in</strong>ied un'una tantum <strong>di</strong> 150 fior<strong>in</strong>i.98 _ A. FERRETTO, Documenti genovesi cito , doc. OCXXVIII.99 _ Il 31 agosto 1352, essendo l'arcivescovo Giovanni Visconti <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano, signore<strong>di</strong> Genova, vengono apposti i term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> conf<strong>in</strong>e tra Paro<strong>di</strong> e San Cristoforo.Tra i testimoni figurano Omodeo Gualco e Francesco de Spissia, s<strong>in</strong><strong>di</strong>ci del <strong>Comune</strong><strong>di</strong> Pallo<strong>di</strong> (ASG, Archivio Segreto, fz. 2; Collegii Diversorum, fz. lO).57
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