ensì data <strong>in</strong>combenza a chi doverà avisarmelo per riferirlo a W.SS. Ser.mealle quali <strong>in</strong>tanto profondamente m'<strong>in</strong>ch<strong>in</strong>o.Nove 2 ottobre I677.Di W.SS. Ser.meUm<strong>il</strong>issimo ServitoreAgost<strong>in</strong>o Saluzzo 60Iparroci guidano la ribellioneNella visita vescov<strong>il</strong>e che <strong>il</strong> 22 ottobre del 1681 viene fatta allaArcipretura <strong>di</strong> San Giacomo <strong>di</strong> Gavi, troviamo un curioso richiamo a caricodel Rettore <strong>di</strong> San Remigio, che come gli altri Rettori delle vic<strong>in</strong>eParrocchie <strong>di</strong> Santo Stefano, <strong>di</strong> San Pietro e <strong>di</strong> San Marziano, non si reca nelgiorno del Sabato Santo "ad faciendum fontem" nella Chiesa <strong>di</strong> San Giacomo<strong>di</strong> Gavi 61.I rapporti tra i parodesi ed <strong>il</strong> loro parroco sono comunque <strong>di</strong> reciprocasolidarietà. Non si può <strong>di</strong>re altrettanto <strong>di</strong> quelli che ormai si sonoconsolidati con gli Isola, che cont<strong>in</strong>uano ad autodef<strong>in</strong>irsi "padroni"dell'Abazia e che evidentemente si comportano <strong>in</strong> modo da suscitare Iemaggiori antipatie 62. Anzichè migliorare col tempo, essi sfociano nel 1713<strong>in</strong> due effimere ribellioni, che hanno come loro comune matrice lo strano<strong>di</strong>ritto - che tuttora i successori <strong>di</strong> Benedetto Isola adoperano a loro vantaggio- <strong>di</strong> esercitare <strong>di</strong>rettamente o tramite un loro delegato la funzione <strong>di</strong> Parroco.La prima <strong>di</strong> queste ribellioni si risolve positivamente per i parrocchiani<strong>di</strong> Paro<strong>di</strong> che ormai - ed è comprensib<strong>il</strong>e - trovano più comodo specied'<strong>in</strong>verno che si possa celebrare tutti i giorni nella cappella <strong>di</strong> San Rocco, su<strong>in</strong> paese 63 .60 _ M.co = Magnifico. Epiteto d'onore attribuito ai preposti al governo delle città edei comuni appartenenti al dom<strong>in</strong>io genovese; nel corso del XVII secolo <strong>di</strong>venteràs<strong>in</strong>onimo <strong>di</strong> nob<strong>il</strong>e, VV.SS. Ser.me = Vostre Signorie Serenissime. Formula <strong>di</strong> ritocon cui ci si doveva rivolgere al governo genovese.La lettera del Capitano <strong>di</strong> Novi si trova <strong>in</strong> ASG, Archivio Segreto, fz. 84.61 _ Ad faciendum fontem = a prender l'acqua benedetta (ASG, ms. 570).62 _ Nel frattempo gli Isola hanno effettuato, a titolo privato, altri acquisti <strong>di</strong> terreni,per i cui carichi tributari sono <strong>in</strong> <strong>di</strong>saccordo con <strong>il</strong> comune <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>, che nonriconosce loro le deduzioni cui hanno <strong>di</strong>ritto come cittad<strong>in</strong>i genovesi. (ASG,Magistrato comunità, fz. 319, doc. del 9.2.1714)./<strong>il</strong> _ Un reclamo presentato dai Parodesi nel 1732 contro l'ex podestà Nicolò MariaZ<strong>in</strong>o lamenta che questi, violando le norme statutarie relative alla carica, ha volutoesporsi a vendere merluzzo e altri salumi a chi si sia. e ciò <strong>in</strong> tempo festivo, nellapublica piazza della Capella <strong>di</strong> 5.Rocco <strong>di</strong> detto luogo, quando v'era <strong>il</strong> concorso delPopolo per u<strong>di</strong>re <strong>in</strong> detta Capella la Santa Messa (E.PODESTÀ, Un giu<strong>di</strong>ce<strong>in</strong>decoroso, <strong>in</strong> "NOVINOSTRA", n. 4, <strong>di</strong>cembre 1987).32
Se <strong>il</strong> rev. Lazaro Ramella viene <strong>di</strong>sdettato dagli Isola come "sollevatore <strong>di</strong>detta Parrocchia contro del Signor Abbate" i parodesi otterranno ancora nel1725, <strong>in</strong> sede civ<strong>il</strong>e, davanti al Magistrato delle Comunità della Repubblica<strong>di</strong> Genova, la conferma del decreto che <strong>in</strong> proposito aveva loro r<strong>il</strong>asciato, fi ndal 26 ottobre 1681, l'Arcivescovo Giulio V<strong>in</strong>cenzo Gent<strong>il</strong>e 64.La pressione per trasferire la parrocchia <strong>in</strong> paese, previa la sua separazionedal Beneficio <strong>di</strong> San Remigio, è alle ra<strong>di</strong>ci della seconda ribellione, <strong>di</strong> cui èprotagonista <strong>il</strong> rev. Andrea Benegassi, che i fratelli Enrico ed Orazio Isolavorrebbero revocare ad nutum.I parrocchiani <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>, <strong>di</strong> cui si fa portavoce <strong>il</strong> capitano S<strong>il</strong>vestroGuarco q. Benedetto, si oppongono a tale revoca con ricorso allaCongregazione del Conc<strong>il</strong>io <strong>di</strong> Roma. Gli Isola, sfruttando l'ipersensib<strong>il</strong>itàdella Repubblica Genovese, sempre pronta a <strong>di</strong>fendere i suoi priv<strong>il</strong>egi controla stessa Curia Genovese e contro quella Romana, aprono un nuovo processo aGenova contro <strong>il</strong> rev. Andrea Benegassi.È una battaglia senza esclusione <strong>di</strong> colpi: l'Abate Gio.Enrico Isoladenunciando <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e che, nonostante <strong>il</strong> processo <strong>in</strong> corso, <strong>il</strong> Benegassi, tenuto anon allontanarsi da Genova, se ne è venuto a Cadepiaggio, dove normalmenteabita, riesce a farlo sfrattare da Genova e a metterlo <strong>in</strong> gravi <strong>di</strong>fficoltà.Il rev. Benegassi otterrà soltanto <strong>di</strong> essere amnistiato, quando, nonostanteanonime <strong>di</strong>ffamazioni e calunnie, la solidarietà dei parrocchiani <strong>di</strong> SantaMaria della Castagna <strong>di</strong> Quarto lo accoglierà a braccia aperte, mentre i ICapitano Guarco, chiamato a rendere ragione del suo operato, si protesteràestraneo, <strong>in</strong>viando al giu<strong>di</strong>ce genovese un certificato me<strong>di</strong>co attestante che ha"una flussione al petto".Vittoria completa degli Isola questa volta: le testimonianze chiave dellavertenza meritano però qualche cenno per i loro particolari.È <strong>il</strong> parodese Antonio Maria Ghiotto, figlio <strong>di</strong> Giacomo, quello che perprimo depone davanti al notaio Gio.Maria Costa <strong>di</strong> Gavi <strong>il</strong> 7 marzo 1734, a<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> Gio.Maria Gualco per conto del Rev.mo Abate D. Gio.EnricoIsola.Racconta <strong>il</strong> trentaseienne Ghiotto che <strong>il</strong> 26 febbraio, andando con suofratello Francesco e con i rispettivi bestiami verso Genova, giunti versomezzogiorno ai Mol<strong>in</strong>i <strong>di</strong> Voltaggio, vengono superati dal Rev. AndreaBenegassi, anch'egli <strong>di</strong>retto a Genova.Questi ne approfitta per accordarsi con <strong>il</strong> Francesco Ghiotto circa i Iritorno del suo cavallo, che gli avrebbe fatto avere a Sampierdarena, "dove sispe<strong>di</strong>sce <strong>il</strong> grano per Francia", per riportarlo a casa <strong>di</strong> sua madre.Francesco Ghiotto (trentaquattro anni) conferma <strong>il</strong> racconto del fratello:ma Andrea Benegassi è stato visto <strong>in</strong> cima alla Bocchetta verso le 14 anche da unaltro Parodese, <strong>il</strong> ventenne Francesco Gualco figlio <strong>di</strong> Gio.Battista che, a suavolta, se ne veniva dalla Mar<strong>in</strong>a a Pallo<strong>di</strong>o 65.64 _ ASG, Juris<strong>di</strong>ctionalium , fz. 1200, n. 77.65 _ ASG, Juris<strong>di</strong>ctionalium , fz. 1214.33
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