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Scarica il libro in formato pdf - Comune di Parodi Ligure

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Gli antichi StatutiUna imbarazzante vicendaNel maggio del 1609 Gio.Andrea Bianco, da poco entrato <strong>in</strong> carica comepodestà <strong>di</strong> Palo<strong>di</strong>, r<strong>il</strong>evava che la copia degli antichi statuti, che si usava i nquella Corte per amm<strong>in</strong>istrare la giustizia, recava per autenticazione la firmafalsa del cancelliere e segretario della Repubblica Genovese GuglielmoDiana, del quale apocrifo si era reso responsab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> notaio Giulio CesareMerlo l " .Il Bianco scriveva pertanto imme<strong>di</strong>atamente al Senato <strong>di</strong> Genova una sualettera <strong>il</strong> 25 dello stesso mese <strong>di</strong> maggio, lettera che, a suo <strong>di</strong>re, sarebbe rimasta<strong>in</strong>evasa fra gli atti del cancelliere Correggia.A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> quasi un anno, essendo ormai imm<strong>in</strong>ente la scadenza del suomandato, <strong>il</strong> Bianco, che nel frattempo ha tranqu<strong>il</strong>lamente cont<strong>in</strong>uato adoperare nel suo ufficio ignorando <strong>il</strong> problema da lui medesimo sollevato, saràcostretto a ritornare sull'argomento.Qualche giorno prima del 6 apr<strong>il</strong>e 1610 <strong>il</strong> Senato Genovese aveva <strong>in</strong>fattidecretato che si dovesse r<strong>il</strong>asciare alla Comunità <strong>di</strong> Palo<strong>di</strong> una nuova copiaautentica degli Statuti <strong>in</strong> questione, previa collazione con l'orig<strong>in</strong>ale cheavrebbe dovuto trovarsi <strong>in</strong> archivio. T aIe orig<strong>in</strong>ale non veniva r<strong>in</strong>tracciato ela procedura <strong>di</strong> r<strong>il</strong>ascio veniva conseguentemente <strong>in</strong>terrotta. Riassumiamo i nbreve gli atti che si sv<strong>il</strong>uppano successivamente:- Il causi<strong>di</strong>co Francesco Bernabò, agendo a nome del s<strong>in</strong><strong>di</strong>co dellacomunità <strong>di</strong> Palo<strong>di</strong> venuto a Genova per <strong>il</strong> perfezionamento della pratica,ricorre al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> conseguire <strong>in</strong> qualche modo lo scopo sostanziale che èquello <strong>di</strong> dotare la suddetta comunità <strong>di</strong> uno strumento <strong>in</strong><strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>e perl'amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia, r<strong>il</strong>asciato con tutti i crismi <strong>di</strong> legge.Egli propone qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>in</strong> alternativa:a) <strong>di</strong> considerare valido <strong>il</strong> testo che reca la falsificazione operata daGiulio Cesare Merlo;b) che siano autenticati quegi i altri statuti che gli uom<strong>in</strong>i <strong>di</strong> Palo<strong>di</strong> hannomodernamente rifatto e che già sono stati rivisti dai due Illustrissimi <strong>di</strong> casa,131 _ Una testimonianza collettiva a favore del notaio Giulio Cesare Merlo risultaraccolta <strong>il</strong> 29 <strong>di</strong>cembre 1596 prope Ecclesiam Sancti Petri della Spessa e presso lav<strong>il</strong>la Basali (ASG, Senato. Litterarum , fz. 570). Processato ed assolto dall'accusa <strong>di</strong>falsa testimonianza nel 1592, Giulio Cesare Merlo è anche notaio <strong>di</strong> fiducia deiNantua, una famiglia ebrea che esercita <strong>in</strong> Gavi un banco <strong>di</strong> pegni. a cui ricorrononumerosi anche gli abitanti <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong> e <strong>di</strong> altri paesi circostanti. Angelo Nantua,l'esponente <strong>di</strong> maggiore spicco, nel <strong>di</strong>cembre del 1597 viene assass<strong>in</strong>ato <strong>in</strong> territorio<strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>, derubato della borsa delle scritture e del cavallo. Prima <strong>di</strong> morire riesce apronunciare <strong>il</strong> nome del suo assass<strong>in</strong>o, un tal Bernard<strong>in</strong>o Moré <strong>di</strong> Castelletto, concomplici <strong>in</strong> Paro<strong>di</strong> (R. URBANI, Il monte dei pegni <strong>di</strong> Gavi nel sec. XVI, <strong>in</strong>"NOVINOSTRA", N. 4, DICEMBRE VI987).

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