A Genova, nonostante Fac<strong>in</strong>o si presenti assieme a Teodoro come liberatore,non si hanno dubbi <strong>in</strong> proposito, tale è la fama che ha saputo crearsi.Così, mentre Teodoro viene acclamato capitano e Presidente dellaRepubblica, a Fac<strong>in</strong>o vengono precipitosamente offerte ben 20.000 genov<strong>in</strong>ed'oro, perché si allontani al più presto con i suoi terrib<strong>il</strong>i mercenari.Non si fa troppo pregare: chè vuol prevenire <strong>il</strong> ritorno del Boucicault egià <strong>in</strong>travede l'occasione favorevole per fare <strong>in</strong> proprio altre conquisteterritoriali.Il 6 settembre, rivalicato l'appenn<strong>in</strong>o e accolto <strong>in</strong> Novi dalla antichissimae potente famiglia dei Girardenghi, ne espugna la rocca, vi si <strong>in</strong>se<strong>di</strong>a e larafforza, <strong>in</strong> attesa del Maresciallo francese.Lo scontro con questi avviene alla Frascheta e si protrae f<strong>in</strong>o a notte.Solo profittando delle tenebre <strong>il</strong> Boucicault riesce a riparare <strong>in</strong> Gavi,dove resterà due mesi prima che le cose <strong>di</strong> Francia lo costr<strong>in</strong>gano a tornarsene<strong>in</strong> patria, r<strong>in</strong>unciando a qualsiasi riv<strong>in</strong>cita.In questo frattempo Teodoro II, muovendo da Genova con 2.100 fanti e300 cavalli, tenta <strong>in</strong>ut<strong>il</strong>mente <strong>di</strong> ricuperare Gavi. Non essendovi riuscito,prima <strong>di</strong> rientrare alla base, provvede secondo le buone regole, a devastare i Iterritorio circostante.Così, come al solito, tocca alla <strong>in</strong>colpevole gente del contado <strong>di</strong> sopportarele peggiori conseguenze <strong>di</strong> siffatti avvenimenti.Nel maggio dell'anno successivo, me<strong>di</strong>ante carovane <strong>di</strong> muli, vieneradunata <strong>in</strong> Voltaggio una grande quantità <strong>di</strong> materiale da guerra: bombarde,verrerroni, bombardelle, pietre e polvere da bombarde.Ma i castelli <strong>di</strong> Gavi, Capriata, Paro<strong>di</strong> e Montaldeo restano ancorapresi<strong>di</strong>ati dai francesi.La situazione non muta sostanzialmente nel 1411, nonostante vengaorganizzato un corpo <strong>di</strong> duecento cavalieri, centoc<strong>in</strong>quanta stipen<strong>di</strong>ati daGenova e c<strong>in</strong>quanta dai feudatari <strong>di</strong> Lerma, <strong>di</strong> Castelletto e <strong>di</strong> altri luoghiappartenenti al Monferrato.L'obiettivo <strong>di</strong> sloggiare i francesi da Gavi resta più che mai <strong>di</strong>fficoltosodato che i transalp<strong>in</strong>i godono naturalmente dell'appoggio <strong>di</strong> numerosiribelli al nuovo regime genovese.Le operazioni nell'Oltregiogo entrano qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>in</strong> una fase <strong>di</strong> stallo, appena<strong>in</strong>terrotta <strong>in</strong> ottobre, quando, sollecitato dal governo genovese, Tomaso Conteda Novi, Capitano <strong>di</strong> Capriata, tenta - o f<strong>in</strong>ge <strong>di</strong> tentare - la conquista <strong>di</strong> Gavie <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>.Dietro l'ambiguo comportamento del Conte c'è quasi certamente lozamp<strong>in</strong>o <strong>di</strong> Fac<strong>in</strong>o Cane, ormai padrone <strong>di</strong> Novi. Ed <strong>in</strong>fatti chi trae da tuttala situazione <strong>il</strong> maggiore profitto sarà proprio lui che, da quegli stessifrancesi che aveva combattuto strenuamente con le armi alla Frascheta,acquista, sborsando 15.000 fior<strong>in</strong>i d'oro, Gavi, Paro<strong>di</strong> e Montaldeo.L'operazione viene conclusa da Fac<strong>in</strong>o con tempestiva spregiu<strong>di</strong>catezza,poco prima che i francesi abbandon<strong>in</strong>o def<strong>in</strong>itivamente la partita,
Tomaso Conte, possessore del Castello <strong>di</strong> Capriata, viene nuovamentesollecitato dal governo <strong>di</strong> Genova ad adoperarsi per <strong>il</strong> recupero <strong>di</strong> Gavi e <strong>di</strong>Paro<strong>di</strong>.Inut<strong>il</strong>mente, che anzi, nel 1412, egli usurpa Capriata ed a nulla serve l apromessa <strong>di</strong> un salvacondotto per Casaleggio e Genova, con l'<strong>in</strong>vito <strong>di</strong> tornareali 'cbbe<strong>di</strong>enza.i-laturalmente non serve neppure <strong>il</strong> reclamo che Genova avanza neiconfronti <strong>di</strong> Fac<strong>in</strong>o Cane, nella sua qualità <strong>di</strong> governatore Ducale.Costui non esita anzi ad imprigionare Barnaba Goano, l'ambasciatoregenovese, che protesta anche per l'occupazione <strong>di</strong> Gavi, Montaldeo e Paro<strong>di</strong>.Ma Fac<strong>in</strong>o Cane muore <strong>il</strong> 16 maggio 1412: i genovesi hanno via libera evanno a riprendersi Capriata, catturando e traducendo a Genova TomasoConte, <strong>il</strong> castellano tra<strong>di</strong>tore, che viene condannato alla fossa <strong>in</strong> perpetuo.Con assoluta rapi<strong>di</strong>tà Antonio Guasco ottiene <strong>di</strong> essere <strong>in</strong>feudato <strong>di</strong>Paro<strong>di</strong>, <strong>il</strong> 28 maggio successivo, ma come vedremo, riuscirà a conservarlasoltanto poco più <strong>di</strong> un anno.M<strong>il</strong>ano <strong>in</strong>vece si impadronisce <strong>di</strong> Novi e la manterrà <strong>in</strong> suo possesso s<strong>in</strong>oal 1447.Genova recupera Ovada, Paro<strong>di</strong> e GaviSull'onda <strong>di</strong> questi avvenimenti i genovesi "non volendo più per l'avantisopportare un governo forestiero" licenziano Teodoro II, accordandogli unlauto compenso per i suoi servigi e pattuendo che tutti i castelli <strong>in</strong> mano suatorn<strong>in</strong>o a Genova.Ai ventisette <strong>di</strong> marzo del 1413 viene eletto <strong>di</strong> nuovo <strong>il</strong> doge nella persona<strong>di</strong> Giorgio Adorno.11 pronto ricupero dell'Oltregiogo avviene ad opera <strong>di</strong> Giacomo Adorno,primogenito del Doge. Nom<strong>in</strong>ato Capitano Generale ed ottenuta I ariconsegna <strong>di</strong> Ovada egli riceve <strong>il</strong> 27 agosto 1413 <strong>il</strong> giuramento <strong>di</strong> fedeltà cheottanrasei capifamiglia <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>, dei Gualchi, della Spessa, delle Zucche,della Gr<strong>il</strong>la, <strong>di</strong> Bosio, dei Ponassi, radunati nella chiesa <strong>di</strong> San Remigio,r<strong>in</strong>novano alla Repubblica <strong>di</strong> San Giorgio" l4 .104 _ ASG, Archivio Segreto, fz. 3. - Tra coloro che giurano figura un certo BeItrameda Ponticello, (la v<strong>il</strong>la <strong>di</strong> Ponticello corrisponde oggi al nucleo Benefizi <strong>di</strong>Mornese).Beltrame da Ponticello è ancora citato <strong>il</strong> 15 apr<strong>il</strong>e 1429 ed <strong>il</strong> 23 gennaio 1431 <strong>in</strong>due lettere scritte da Genova al podestà <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>. In questa seconda lettera si <strong>di</strong>ffidaquest'ultimo a giu<strong>di</strong>care sul reclamo presentato da Beltramo contro l'ex podestàRaffaele Frugone, cittad<strong>in</strong>o genovese, <strong>in</strong> quanto contrariamente a quanto prevede loStatuto <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong> <strong>il</strong> foro competente è Genova. dove Beltramo può venire e siprovvederà con rito sommario (ASG. Archivio Segreto. Litterarum. fz. 1780, lett. n.69 e 134).61
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