Marche, che saranno rispettivamente chiamate Ardu<strong>in</strong>ica, Aleramica edObertenga, dal nome dei loro primi titolari, Ardu<strong>in</strong>o, Aleramo ed Oberto.Quale fosse lo stato <strong>in</strong> cui i Saraceni avevano ridotto particolarmente I azona <strong>di</strong> Acqui, lo attesta <strong>il</strong> <strong>di</strong>ploma del 23 marzo 967, dato <strong>in</strong> Ravennadall'Imperatore Ottone I, <strong>il</strong> quale, donando ad Aleramo molte corti le def<strong>in</strong>isce<strong>in</strong> desertis locis, cioè abbandonate dagli abitanti. I conf<strong>in</strong>i della Marcaaffidata ad Aleramo, dal quale <strong>di</strong>scenderanno i Marchesi del Monferrato, delCarretto, <strong>di</strong> Ponzone e del Bosco, appaiono qui fissati a flum<strong>in</strong>e Tanard usquead flumen Urbam et litus marir .A ponente del Tanaro era qu<strong>in</strong><strong>di</strong> la marca Ardu<strong>in</strong>ica e a levante dell'Orbaquella Obertenga, nell'ambito della quale rientra <strong>il</strong> territorio <strong>di</strong> nostra competenza.Risale a quest'epoca la pre<strong>di</strong>sposione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> torri <strong>di</strong> avvistamento e<strong>di</strong> segnalazione, che dal litorale mar<strong>in</strong>o si estendeva oltre i gioghidell'Appenn<strong>in</strong>o: ne restano testimonianza sulle nostre coll<strong>in</strong>e i ruderi dellaTorre dell 'Albarola a nord <strong>di</strong> Lerma, così come ve ne erano altri ancora a Ipr<strong>in</strong>cipio dell'Ottocento sul monte Colma. E tali sarebbero state anche la torredel Gazzolo poi <strong>in</strong>globata nel castello <strong>di</strong> San Cristoforo, e quella del <strong>di</strong>struttocastello <strong>di</strong> Paro<strong>di</strong>.L'avvento degli ObertenghiDopo che Oberto I, capostipite delle d<strong>in</strong>astie marchionali che da I u iprendono nome, <strong>in</strong>imicatosi con Berengario II, si rifugia <strong>in</strong> Germania pressoOttone I·, si trova a lui sostituito <strong>il</strong> marchese Lamberto del fu Ildebrando, <strong>di</strong>stirpe gherardenga.Arroccato nel suo castello <strong>di</strong> Baliano sul fiume Ombrone, <strong>il</strong> 18 apr<strong>il</strong>e 973<strong>il</strong> suddetto Lamberto vende ad un certo prete Roprando, numerosissime terrecon rispettive chiese e castelli. Tra <strong>di</strong> esse sono ricomprese la Corte 41a <strong>di</strong>Palode (Paro<strong>di</strong>), la 38a <strong>di</strong> Montealto e Castello <strong>di</strong> Gavi, la 39a <strong>di</strong> Massa, Ia40a <strong>di</strong> Massa M<strong>in</strong>ore, la 42a <strong>di</strong> Capriana (Capriata) con suo castello e la 43a<strong>di</strong> Roverito 3 . Questa numerazione, <strong>in</strong><strong>di</strong>ce <strong>di</strong> una ben precisa <strong>di</strong>visioneterritoriale, risale al periodo Carol<strong>in</strong>gio (VIII - IX sec.). In quel tempo i IComitato (o Contea, assim<strong>il</strong>ab<strong>il</strong>e alla nostra Prov<strong>in</strong>cia), comprensivo <strong>di</strong> piùconi, era retto dal Comes (Conte), che rivestiva contemporaneamente funzionim<strong>il</strong>itari e civ<strong>il</strong>i. Quasi sempre <strong>il</strong> territorio del Comitato corrispondeva a I<strong>di</strong>stretto vescov<strong>il</strong>e, cosicchè i limiti delle due giuris<strong>di</strong>zioni, civ<strong>il</strong>e ed2 _ Historiae Patriae Monumenta (d'ora <strong>in</strong>nanzi H.P.M.), Chartae. l, col. 217 218; G.BARELLI, Il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> Ottone / ad Aleramo V del 23 marzo 967, <strong>in</strong>"Bollett<strong>in</strong>o Storico-Bibliografico Subalp<strong>in</strong>o", LV, 1957, pp. 103-133.3 _ C.DE SIMONI, Annali storici della città <strong>di</strong> Gavi - Documenti ed estratti <strong>di</strong>documenti per la storia <strong>di</strong> Gavi, 2 voll., Alessandria, 1896, p. 34; F.GABOTTO,Per la storia <strong>di</strong> Tortona nell'età del <strong>Comune</strong>, Tor<strong>in</strong>o, 1922, doc. V, p. 20 l.12
ecclesiastica, venivano a co<strong>in</strong>cidere. Abbiamo nella citata elencazione de<strong>il</strong>uoghi venduti, una esplicita conferma della esistenza a Gavi e a Capriata <strong>di</strong>antichi castelli, forse quelli che appartenevano alla struttura del limes bizant<strong>in</strong>o.Il trasferimento al prete Roprando risulta temporaneo", Da un atto cheErmengarda, la vedova <strong>di</strong> Lamberto, stipula se<strong>di</strong>ci anni dopo, risulta <strong>in</strong>fattiche essa ha nel frattempo riacquistato dallo stesso prete Roprando tutti i benigià compresi nella favolosa ven<strong>di</strong>ta fatta dal marito nel 973, poco prima <strong>di</strong>morire s.Gli Obertenghi, dopo la restaurazione della loro autorità sulla marca,graviteranno ancora per qualche tempo prevalentemente <strong>in</strong> Em<strong>il</strong>ia e <strong>in</strong>Lunigiana, dove daranno vita ai più importanti e noti loro rami: iPallavic<strong>in</strong>o, gli Estensi ed i Malasp<strong>in</strong>a. Alla morte <strong>di</strong> Ottone III, senza prole,gli Obertenghi sosterranno Ardu<strong>in</strong>o contro Enrico, eletto Imperatore e Red'Italia e <strong>di</strong> Germania, al quale tenteranno ancora <strong>di</strong> ribellarsi nel 1014.Condotti prigionieri <strong>in</strong> Germania (uno solo <strong>di</strong> essi riesce a fuggire), virimarrano qualche anno. L'ultimo a rientrare, Adalberto, tornato <strong>in</strong> graziadell'Imperatore, combatterà contro i Saraceni <strong>di</strong> Sardegna e <strong>di</strong> Corsica eridurrà quest'ultima isola <strong>in</strong> suo potere",Qui da noi, a sud-ovest del fiume Scrivia, la loro penetrazione avverràpertanto più tar<strong>di</strong>; siamo <strong>in</strong>fatti al conf<strong>in</strong>e tra la loro Marca e quellaA1eramica, <strong>in</strong> una zona certamente periferica, per la maggior partecaratterizzata dal bosco, al marg<strong>in</strong>e del quale sussistono ancora a lungo, <strong>in</strong> unasituazione <strong>di</strong> relativa autonomia, <strong>di</strong>versi importanti feudatari.Attraverso le numerose vie mulattiere che scendono da Marcarololungo i cr<strong>in</strong>ali montani, è <strong>in</strong>tanto tornata, dopo <strong>il</strong> nuovo assettoamm<strong>in</strong>istrativo-m<strong>il</strong>itare costituito con le marche, a rifluire la maggior partedel traffico commerciale tra la pianura padana e Genova. Questa, che si èripresa molto rapidamente, già nel 958 riesce a farsi riconoscere daBerengario II gli antichi p riv<strong>il</strong>egi/. Poi, con l'obiettivo <strong>di</strong> garantire al suo4 _ Ferd<strong>in</strong>ando Gabotto sostiene che esso è soltanto un espe<strong>di</strong>ente architettatodalla obertenga Ermengarda, moglie <strong>di</strong> Lamberto, per impe<strong>di</strong>re che le terre <strong>in</strong>questione vengano ere<strong>di</strong>tate dai collaterali parenti del marito e per farle <strong>in</strong>vececonfluire nel patrimonio della sua famiglia <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e. Romeo Pavoni ritiene<strong>in</strong>vece che già nel 959 <strong>il</strong> predetto Lamberto aveva fatto ricorso a un'<strong>in</strong>vestitura daparte del vescovo <strong>di</strong> Tortona, per meglio <strong>di</strong>fendere <strong>il</strong> suo dom<strong>in</strong>io su Gavi eMontalto, sub<strong>in</strong>feudando a sua volta questo piccolo borgo, sito tra Pratolongo eRigoroso, ad altri vassalli, e che qu<strong>in</strong><strong>di</strong> anche questa ven<strong>di</strong>ta fittizia ad un ecclesiasticosia <strong>in</strong>tesa ad eludere le riven<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> Oberto I, rientrato <strong>in</strong> Italia,nel 961, al seguito <strong>di</strong> Ottone I.5 _ F.GABOTTO, p. 69 e sgg.6 _ M.NOBILI - G.SERGI, Le marche del regno italico: un programma <strong>di</strong> ricerca,<strong>in</strong> "Nuova rivista storica", LXV, 1981, pp. 399-405.7 _ / Libri /urium della Repubblica <strong>di</strong> Genova, a cura <strong>di</strong> A.Rovere, voI. VI,Genova, 1992, n. I.13
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