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Via da Brindisi il Blog di Gianfranco Perri

"VIA DA BRINDISI” Il Blog di Gianfranco Perri pubblicato su Senza Colonne News il quotidiano online di Brindisi. Un totale di 50 articoli pubblicati tra il 26 di agosto 2013 ed il 31 dicembre 2017: Io Gianfranco residente in ¨Via da Brindisi¨ - La tradizione culinaria di Brindisi: una manifestazione di ancestrale cultura - I have a dream. He had a dream. We had a dream. We have a dream - Di nuovo seduti a tavola: sará un'ossessione tutta brindisina? Ma no... oggi si parla del Cile - Un utilitaristico uso "municipale" della moderna tecnologia comunicazionale - Libri storici di Brindisi gratuitamente on line su Google Books - 11 settembre di 40 anni fa... in Cile - Il prossimo 4 Novembre il Monumento compirà 80 anni - Recuperare la memoria storica cittadina: base indispensabile di cultura e identità - Senza Colonne News: il primo anniversario e la sfida dell’online - Facebook a Brindisi... social network SI e social network NO – Etc., etc.

"VIA DA BRINDISI” Il Blog di Gianfranco Perri pubblicato su Senza Colonne News il quotidiano online di Brindisi. Un totale di 50 articoli pubblicati tra il 26 di agosto 2013 ed il 31 dicembre 2017: Io Gianfranco residente in ¨Via da Brindisi¨ - La tradizione culinaria di Brindisi: una manifestazione di ancestrale cultura - I have a dream. He had a dream. We had a dream. We have a dream - Di nuovo seduti a tavola: sará un'ossessione tutta brindisina? Ma no... oggi si parla del Cile - Un utilitaristico uso "municipale" della moderna tecnologia comunicazionale - Libri storici di Brindisi gratuitamente on line su Google Books - 11 settembre di 40 anni fa... in Cile - Il prossimo 4 Novembre il Monumento compirà 80 anni - Recuperare la memoria storica cittadina: base indispensabile di cultura e identità - Senza Colonne News: il primo anniversario e la sfida dell’online - Facebook a Brindisi... social network SI e social network NO – Etc., etc.

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Anche Miami negli anni ’80 era una città alquanto decadente, caratterizzata <strong>da</strong>lla <strong>di</strong>ffusa<br />

malavita, <strong>da</strong>ll’incuria e <strong>da</strong>i <strong>di</strong>sservizi: <strong>il</strong> centro era impraticab<strong>il</strong>e e, semplicemente, brutto e<br />

sporco. Ricordo che come turisti ci si an<strong>da</strong>va solo perché aveva l’aeroporto principale della<br />

Flori<strong>da</strong> e <strong>il</strong> più prossimo a Disney Word, ma ci si soggiornava <strong>il</strong> meno possib<strong>il</strong>e. Poi, a partire<br />

<strong>da</strong>lla fine degli anni ’90, una decisa inversione <strong>di</strong> tendenza che non si è più arrestata, fino a<br />

trasformare la città nell’attuale meta ambitissima e frequentatissima <strong>da</strong> turisti, e non solo:<br />

rinnovata, cosmopolita, bella, allegra, sicura, moderna, alla mo<strong>da</strong> e servitissima. Nel 1998 era<br />

stato eletto come governatore della Flori<strong>da</strong> Jeb Bush e nel 2002 rieletto per un secondo<br />

man<strong>da</strong>to non potendo essere rieletto per un terzo, d’accordo con le legge <strong>di</strong> quello stato.<br />

Un po’ più a Sud, in Colombia, la capitale Bogotá la conobbi nel lontano 1982: una città grigia,<br />

provinciale e pericolosa, inospitale, sporca e pessimamente servita. Poi ci ritornai per lavoro<br />

più volte e sempre senza troppo entusiasmo, fino a quando, in una mia visita del 2000, mi<br />

accorsi che qualcosa era ra<strong>di</strong>calmente cambiato. Antanas Mockus, un professore f<strong>il</strong>osofo<br />

matematico -genio per molti e mezzo pazzoide per altri- già rettore dell’Università Nazionale,<br />

era stato eletto sin<strong>da</strong>co <strong>di</strong> Bogotá nel 1995 e rieletto nel 2003, e con la sua “stravagante”<br />

gestione aveva provocato l´incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e metamorfosi <strong>di</strong> una città, passata <strong>da</strong>ll’essere definita<br />

sul quoti<strong>di</strong>ano francese Le Monde come “la jungle” -la giungla <strong>di</strong> un mondo <strong>di</strong> vittime<br />

dell’alcool della droga e dell’incessante sfruttamento politico al servizio <strong>di</strong> una élite corrottaall’essere<br />

definita sul quoti<strong>di</strong>ano statunitense The Washington Post come una “gradevole<br />

anomalia” in un continente le cui città capitali costituiscono con frequenza scarni scenari reali<br />

<strong>da</strong> f<strong>il</strong>m dell’orrore.<br />

E gli esempi potrebbero continuare, ma non credo sia necessario, tanto io <strong>di</strong> dubbi ormai non<br />

ne avrei proprio più: le città sono inevitab<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> riflesso dei propri amministratori e<br />

purtroppo in troppi casi la classe <strong>di</strong>rigente degli enti locali è inadeguata o, ancor peggio,<br />

incapace e corrotta, non degna o comunque non a<strong>da</strong>tta a governare e amministrare le<br />

comunità.<br />

È indubbio che la complessità <strong>di</strong> gestione delle città, specialmente <strong>di</strong> alcune gran<strong>di</strong> e<br />

complesse come certamente lo sono Roma e Parigi, sia notevolmente aumentata negli anni.<br />

Però è anche vero che molto spesso è stato <strong>il</strong> degrado del buon governo che ha portato al<br />

blocco asfittico <strong>di</strong> questi ultimi anni, e ancor più spesso l’incapacità, e non <strong>di</strong> meno la<br />

corruzione degli amministratori <strong>di</strong> turno.<br />

Quello <strong>di</strong> sin<strong>da</strong>co e amministratore comunale non è certo un mestiere, una professione, un<br />

lavoro e nemmeno si può pensare che qualcuno nasca imparato a ricoprire quel ruolo. Per<br />

essere un buon sin<strong>da</strong>co occorre però avere capacità <strong>di</strong> leadership, autonomia, responsab<strong>il</strong>ità,<br />

onestà e molto coraggio: nessuna <strong>di</strong> queste materie s’impara a scuola, ma senza <strong>di</strong> esse i<br />

risultati non arrivano, anzi giungono puntuali gli insuccessi.<br />

E quando parlo <strong>di</strong> coraggio, penso al coraggio delle idee, delle iniziative innovative e magari<br />

controcorrente, o meglio detto “contro-interessi”: I centri “storici” delle città, per esempio,<br />

devono essere chiusi al traffico privato: non ci può essere vita sociale, vita culturale, vita<br />

commerciale, vita citta<strong>di</strong>na, buona qualità <strong>di</strong> vita insomma, se alle persone si antepongono le<br />

auto, se alle voci si sovrappongono i motori, se all’ossigeno si mescola l’ossido <strong>di</strong> carbonio.<br />

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