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Via da Brindisi il Blog di Gianfranco Perri

"VIA DA BRINDISI” Il Blog di Gianfranco Perri pubblicato su Senza Colonne News il quotidiano online di Brindisi. Un totale di 50 articoli pubblicati tra il 26 di agosto 2013 ed il 31 dicembre 2017: Io Gianfranco residente in ¨Via da Brindisi¨ - La tradizione culinaria di Brindisi: una manifestazione di ancestrale cultura - I have a dream. He had a dream. We had a dream. We have a dream - Di nuovo seduti a tavola: sará un'ossessione tutta brindisina? Ma no... oggi si parla del Cile - Un utilitaristico uso "municipale" della moderna tecnologia comunicazionale - Libri storici di Brindisi gratuitamente on line su Google Books - 11 settembre di 40 anni fa... in Cile - Il prossimo 4 Novembre il Monumento compirà 80 anni - Recuperare la memoria storica cittadina: base indispensabile di cultura e identità - Senza Colonne News: il primo anniversario e la sfida dell’online - Facebook a Brindisi... social network SI e social network NO – Etc., etc.

"VIA DA BRINDISI” Il Blog di Gianfranco Perri pubblicato su Senza Colonne News il quotidiano online di Brindisi. Un totale di 50 articoli pubblicati tra il 26 di agosto 2013 ed il 31 dicembre 2017: Io Gianfranco residente in ¨Via da Brindisi¨ - La tradizione culinaria di Brindisi: una manifestazione di ancestrale cultura - I have a dream. He had a dream. We had a dream. We have a dream - Di nuovo seduti a tavola: sará un'ossessione tutta brindisina? Ma no... oggi si parla del Cile - Un utilitaristico uso "municipale" della moderna tecnologia comunicazionale - Libri storici di Brindisi gratuitamente on line su Google Books - 11 settembre di 40 anni fa... in Cile - Il prossimo 4 Novembre il Monumento compirà 80 anni - Recuperare la memoria storica cittadina: base indispensabile di cultura e identità - Senza Colonne News: il primo anniversario e la sfida dell’online - Facebook a Brindisi... social network SI e social network NO – Etc., etc.

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E <strong>il</strong> professore Giacomo Carito, a proposito <strong>di</strong> questa raccolta <strong>di</strong> G. <strong>Perri</strong>, ci ha poi detto:<br />

“Nel nome <strong>di</strong> Teodoro e <strong>di</strong> due colonne l’Adriatico si serra, fra <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong> e Venezia, definendo un<br />

modello culturale che rende <strong>il</strong> mare veicolo <strong>di</strong> modelli culturali. Il vertice meri<strong>di</strong>onale,<br />

l’insenatura che parve potersi proporre quale metafora <strong>di</strong> una testa <strong>di</strong> cervo, apre sullo Jonio e<br />

sul Me<strong>di</strong>terraneo centrale proponendosi quasi come chiave per l’accesso a quel mare che la<br />

Serenissima considerava <strong>di</strong> proprio esclusivo dominio.<br />

In questa funzione, a un tempo <strong>di</strong> proiezione verso l’esterno e <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a dell’interno, può<br />

comprendersi la plurim<strong>il</strong>lenaria vicen<strong>da</strong> dei bacini portuali su cui hanno prospettato le città che,<br />

<strong>di</strong> tempo in tempo, sovrapponendosi le une alle altre, hanno avuto come elemento <strong>di</strong> continuità <strong>il</strong><br />

nome <strong>di</strong> <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong>.<br />

Città invisib<strong>il</strong>i sono celate allo sguardo <strong>da</strong>l costruirsi e decostruirsi sempre nello stesso luogo;<br />

non è <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e tuttavia, in particolare sui rialti che prospettano <strong>il</strong> seno <strong>di</strong> ponente, scorgere tracce<br />

e in<strong>di</strong>zi non irr<strong>il</strong>evanti. Città certo invisib<strong>il</strong>i ma che, al visitatore attento, si <strong>di</strong>svelano nei rocchi <strong>di</strong><br />

età romana che, quasi come relitti <strong>di</strong> un naufragio, paiono sparsi per vie e piazze, terrapieni che,<br />

come quelli <strong>di</strong> via Camassa, si rivelano riut<strong>il</strong>izzati e reinterpretati come contenimento, <strong>di</strong>fesa,<br />

pareti <strong>di</strong> fondo <strong>di</strong> minime abitazioni, e<strong>di</strong>fici che, <strong>da</strong>l basso verso l’alto, propongono, in<br />

successione, sovrapposizioni romane, me<strong>di</strong>evali, rinascimentali e moderne.<br />

Quanto Lecce pare offrirsi, quasi con sfrontatezza, allo sguardo con l’opulenza dei suoi esterni,<br />

tanto <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong> pare nascondersi; terra <strong>di</strong> mercanti, a facciate sobrie si oppongono interni<br />

smaglianti. Qui <strong>il</strong> barocco si <strong>di</strong>spiega e si contiene in forme che non declinano horror vacui ma<br />

piuttosto ricerca costante della misura nell’eco, in certo senso, della grande tra<strong>di</strong>zione classica.<br />

L’ultima, in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo, delle città chiamate <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong> reca su <strong>di</strong> sé i segni tragici del secolo<br />

breve con memorie narrate <strong>da</strong> quelle che possono considerarsi steli celebrative che si pongono in<br />

continuità con le colonne del porto e che su questo, come quelle, prospettano: <strong>il</strong> Monumento<br />

Nazionale al Marinaio d’Italia e <strong>il</strong> memoriale delle vittime del terrorismo.<br />

In questo viaggio nel tempo e nello spazio <strong>il</strong> volume <strong>di</strong> <strong>Gianfranco</strong> <strong>Perri</strong> accompagna come amico<br />

<strong>di</strong>screto, evidenziando <strong>il</strong> celato, definendo con nuovi significati ciò che apparirebbe evidente,<br />

fornendo nuove chiavi <strong>di</strong> lettura della città. Lo fa con la passione <strong>di</strong> chi ama una terra che, per<br />

motivi <strong>di</strong> amore e <strong>di</strong> lavoro, ha dovuto lasciare ma cui sempre ritorna; <strong>il</strong> suo sguardo è perciò <strong>da</strong><br />

un lato quello <strong>di</strong> un senso interno, determinato <strong>da</strong>i suoi vissuti, l’altro <strong>di</strong> chi è capace <strong>di</strong> cogliere<br />

ricchezza e contrad<strong>di</strong>zioni del proprio luogo d’origine ponendosene, in qualche modo, sia pur<br />

inconsapevolmente, all’esterno.<br />

L’invito <strong>di</strong> <strong>Gianfranco</strong> <strong>Perri</strong> è allora quello <strong>di</strong> essere turisti nella propria città, d’avere la capacità<br />

<strong>di</strong> guar<strong>da</strong>rla con stupore e meraviglia, <strong>di</strong> scoprirla ogni giorno in nuovi e <strong>di</strong>versi significati.”<br />

Il libro <strong>di</strong> G. <strong>Perri</strong>, presentato in una bella veste tipografica a colori, si fa leggere<br />

amichevolmente, senza stancare e senza impegnare <strong>il</strong> lettore <strong>il</strong> quale, grazie alla rigorosa<br />

sequenza cronologica e al formato in schede che occupano ognuna una sola pagina, può<br />

leggerlo tutto d`un fiato, oppure può consultarlo anche solo puntualmente, o può leggerne<br />

poche pagine alla volta, magari quelle relative a un determinato periodo storico.<br />

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