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Via da Brindisi il Blog di Gianfranco Perri

"VIA DA BRINDISI” Il Blog di Gianfranco Perri pubblicato su Senza Colonne News il quotidiano online di Brindisi. Un totale di 50 articoli pubblicati tra il 26 di agosto 2013 ed il 31 dicembre 2017: Io Gianfranco residente in ¨Via da Brindisi¨ - La tradizione culinaria di Brindisi: una manifestazione di ancestrale cultura - I have a dream. He had a dream. We had a dream. We have a dream - Di nuovo seduti a tavola: sará un'ossessione tutta brindisina? Ma no... oggi si parla del Cile - Un utilitaristico uso "municipale" della moderna tecnologia comunicazionale - Libri storici di Brindisi gratuitamente on line su Google Books - 11 settembre di 40 anni fa... in Cile - Il prossimo 4 Novembre il Monumento compirà 80 anni - Recuperare la memoria storica cittadina: base indispensabile di cultura e identità - Senza Colonne News: il primo anniversario e la sfida dell’online - Facebook a Brindisi... social network SI e social network NO – Etc., etc.

"VIA DA BRINDISI” Il Blog di Gianfranco Perri pubblicato su Senza Colonne News il quotidiano online di Brindisi. Un totale di 50 articoli pubblicati tra il 26 di agosto 2013 ed il 31 dicembre 2017: Io Gianfranco residente in ¨Via da Brindisi¨ - La tradizione culinaria di Brindisi: una manifestazione di ancestrale cultura - I have a dream. He had a dream. We had a dream. We have a dream - Di nuovo seduti a tavola: sará un'ossessione tutta brindisina? Ma no... oggi si parla del Cile - Un utilitaristico uso "municipale" della moderna tecnologia comunicazionale - Libri storici di Brindisi gratuitamente on line su Google Books - 11 settembre di 40 anni fa... in Cile - Il prossimo 4 Novembre il Monumento compirà 80 anni - Recuperare la memoria storica cittadina: base indispensabile di cultura e identità - Senza Colonne News: il primo anniversario e la sfida dell’online - Facebook a Brindisi... social network SI e social network NO – Etc., etc.

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all’anno 400 dovette essere <strong>di</strong> circa 15000 abitanti. “Il circuito delle mura <strong>di</strong> <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong> in età<br />

tardo antica fa pensare ad una città <strong>di</strong> circa quin<strong>di</strong>cim<strong>il</strong>a abitanti...” (Lo stato politico<br />

economico <strong>di</strong> <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong> <strong>da</strong>gli inizi del IV Secolo all’anno 670 - G. Carito, 1976).<br />

Nel 476 cadde formalmente l’Impero Romano d’Occidente, e poi venne la ventennale guerra<br />

gotico bizantina alla cui conclusione, nel 553, la popolazione <strong>di</strong> <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong> si era già<br />

ulteriormente ridotta, a circa soli 4000 abitanti. Seguirono gli anni della esosa corrotta e lab<strong>il</strong>e<br />

dominazione bizantina, che spostò su Otranto <strong>il</strong> baricentro politico m<strong>il</strong>itare e commerciale<br />

della Terra <strong>di</strong> Otranto, accelerando con ciò la decadenza e lo spopolamento <strong>di</strong> <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong>, una<br />

decadenza che si prolungò e si accentuò fino alla conquista, con conseguente <strong>di</strong>struzione, della<br />

città <strong>da</strong> parte dei Longobar<strong>di</strong>, nel 674, quando <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong> rimase, <strong>di</strong> fatto, quasi del tutto<br />

spopolata.<br />

“La documentazione epigrafica dà la certezza che rimasero ai margini della città solo pochi<br />

gruppi <strong>di</strong> Ebrei, parte stab<strong>il</strong>iti nella zona detta Giudea e parte presso l’attuale via Tor Pisana.<br />

Qualche altro sparuto gruppo <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni si stab<strong>il</strong>ì intorno al vecchio martyrium <strong>di</strong> San Leucio.<br />

I Longobar<strong>di</strong>, <strong>di</strong>strutta <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong>, fecero <strong>di</strong> Oria <strong>il</strong> loro più forte caposaldo in Terra <strong>di</strong> Otranto.<br />

Fu allora che Oria fu eletta come sede dei vescovi brin<strong>di</strong>sini e anche quel trasferimento<br />

dell’episcopato in<strong>di</strong>ca l’abbandono della città. Un abbandono ulteriormente confermato <strong>da</strong>lla<br />

quasi totale mancanza <strong>di</strong> riferimenti a <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong> nelle fonti dell’VIII secolo...” (Lo stato politico<br />

economico <strong>di</strong> <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong> <strong>da</strong>gli Inizi del IV Secolo all’anno 670 - G. Carito, 1976).<br />

Fino all’incipiente rifon<strong>da</strong>zione bizantina <strong>di</strong> qualche secolo dopo - tra fine X secolo e inizio XI -<br />

la popolazione brin<strong>di</strong>sina dovette rimanere prossima al minimo ed è comunque <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e<br />

reperire <strong>da</strong>ti ut<strong>il</strong>i sul possib<strong>il</strong>e an<strong>da</strong>mento demografico fino a dopo la conquista normanna del<br />

1071, quando finalmente si cominceranno a incontrare alcuni elementi ut<strong>il</strong>i per una<br />

qualificazione approssimativa. Poi, nei primi decenni del secolo XIII, la decisione <strong>di</strong> Federico II<br />

<strong>di</strong> allargare la cinta muraria citta<strong>di</strong>na, probab<strong>il</strong>mente ripristinando l’antico tracciato del<br />

municipio romano, fa ipotizzare una maggior crescita della popolazione durante la<br />

dominazione sveva, specificamente nel corso della prima metà del secolo XIII.<br />

“Nel 1269, con gli Angioini appena inse<strong>di</strong>ati sul trono <strong>di</strong> Napoli, l’inchiesta condotta su un<br />

omici<strong>di</strong>o fece riferimento - per stab<strong>il</strong>ire l’ammontare della multa <strong>da</strong> imporre alla città -<br />

all’esistenza a <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong> <strong>di</strong> circa 1000 fuochi e così, adottando un moltiplicatore <strong>di</strong> 5 per i nuclei<br />

fam<strong>il</strong>iari, si deduce che <strong>il</strong> numero degli abitanti <strong>di</strong> <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong> doveva attestarsi, in quegli anni del<br />

XIII secolo, sulle 5000 unità, un numero che potrebbe rappresentare l’apice del trend positivo<br />

iniziato con la conquista normanna. Poi, negli ultimi decenni dello stesso XIII secolo, ci fu una<br />

nuova inversione <strong>di</strong> tendenza che seguì alle convulsioni politiche legate alla cruenta<br />

transizione <strong>da</strong>gli Svevi agli Angioini, alla guerra dei Vespri, alla <strong>di</strong>ffusione della peste nera in<br />

città, eccetera...” (Il me<strong>di</strong>oevo nelle città italiane: <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong> - R. Alaggio, 2015).<br />

Infatti, un nuovo minimo puntuale caratterizzò la popolazione <strong>di</strong> <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong> nell’anno 1465,<br />

quando - con i re aragonesi succeduti sul trono <strong>di</strong> Napoli - giunse in città <strong>il</strong> contagio della<br />

devastante peste europea e la popolazione si ridusse all’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> circa 3000 anime. Poi, nel<br />

1496 è documentato esserci in <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong> 4000 abitanti: lo relazionò <strong>il</strong> governatore veneziano<br />

Priamo Contarini quando, <strong>il</strong> 30 <strong>di</strong> marzo in nome del doge, ricevette la città consegnatagli in<br />

pegno <strong>da</strong>l re Ferran<strong>di</strong>no per l’aiuto ricevuto nello sventare l’invasione del francese Carlo VIII.<br />

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