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Via da Brindisi il Blog di Gianfranco Perri

"VIA DA BRINDISI” Il Blog di Gianfranco Perri pubblicato su Senza Colonne News il quotidiano online di Brindisi. Un totale di 50 articoli pubblicati tra il 26 di agosto 2013 ed il 31 dicembre 2017: Io Gianfranco residente in ¨Via da Brindisi¨ - La tradizione culinaria di Brindisi: una manifestazione di ancestrale cultura - I have a dream. He had a dream. We had a dream. We have a dream - Di nuovo seduti a tavola: sará un'ossessione tutta brindisina? Ma no... oggi si parla del Cile - Un utilitaristico uso "municipale" della moderna tecnologia comunicazionale - Libri storici di Brindisi gratuitamente on line su Google Books - 11 settembre di 40 anni fa... in Cile - Il prossimo 4 Novembre il Monumento compirà 80 anni - Recuperare la memoria storica cittadina: base indispensabile di cultura e identità - Senza Colonne News: il primo anniversario e la sfida dell’online - Facebook a Brindisi... social network SI e social network NO – Etc., etc.

"VIA DA BRINDISI” Il Blog di Gianfranco Perri pubblicato su Senza Colonne News il quotidiano online di Brindisi. Un totale di 50 articoli pubblicati tra il 26 di agosto 2013 ed il 31 dicembre 2017: Io Gianfranco residente in ¨Via da Brindisi¨ - La tradizione culinaria di Brindisi: una manifestazione di ancestrale cultura - I have a dream. He had a dream. We had a dream. We have a dream - Di nuovo seduti a tavola: sará un'ossessione tutta brindisina? Ma no... oggi si parla del Cile - Un utilitaristico uso "municipale" della moderna tecnologia comunicazionale - Libri storici di Brindisi gratuitamente on line su Google Books - 11 settembre di 40 anni fa... in Cile - Il prossimo 4 Novembre il Monumento compirà 80 anni - Recuperare la memoria storica cittadina: base indispensabile di cultura e identità - Senza Colonne News: il primo anniversario e la sfida dell’online - Facebook a Brindisi... social network SI e social network NO – Etc., etc.

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Ed entrando un po’ più nel merito, sono giunto alla conclusione che delle reti sociali “se ne può<br />

parlar male e se ne può parlar bene” e quin<strong>di</strong> ha pienamente ragione Condella quando, alla<br />

doman<strong>da</strong> se le reti sociali migliorano la nostra esistenza e rendono migliori le persone,<br />

risponde: «si e no».<br />

“E se ne può parlar male” perché, restando ancora centrati sul tema dell´amicizia, in rete<br />

spesso si consuma un inganno subdolo a <strong>da</strong>nno dei tanti sprovveduti che la popolano. A questi<br />

la rete nasconde o fa <strong>di</strong>menticare che l´amicizia, quella vera e autentica, solo può nascere<br />

<strong>da</strong>ll´interazione, viso a viso, durante un relativamente lungo periodo <strong>di</strong> tempo. Tutti i cinque<br />

sensi rivestono un ruolo importante nel processo della formazione <strong>di</strong> un’amicizia: impossib<strong>il</strong>e<br />

che in rete ci si possa scambiare uno sguardo <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione, stringersi in un abbraccio,<br />

piangere su una spalla <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>e, ridere all´unisono a squarciagola. E fa <strong>di</strong>menticare -la reteche<br />

le persone comunicano in molti mo<strong>di</strong>: col tono della voce, con la gestualità, con lo sguardo,<br />

con l´espressione del viso etc. E che le parole, dette o scritte, sono solo la cornice <strong>di</strong> un quadro<br />

che, solamente con la complessità della totalità della comunicazione, si rende <strong>da</strong>vvero<br />

comprensib<strong>il</strong>e.<br />

Di quanti litigi in rete causati <strong>da</strong> frainten<strong>di</strong>menti siamo stati involontari spettatori passivi, o<br />

forse attivi? Quante persone conosciamo che abbiano <strong>di</strong>scusso a causa <strong>di</strong> un frainten<strong>di</strong>mento<br />

o <strong>di</strong> un malinteso causato <strong>da</strong>ll´uso “improprio” <strong>di</strong> internet? E quanti <strong>di</strong> quegli spiacevoli<br />

episo<strong>di</strong> si sarebbero potuti evitare se solo tutti avessero avuto ben chiari nella propria mente<br />

quei concetti sui limiti intrinseci alle reti sociali e avessero quin<strong>di</strong> usato la tecnologia in modo<br />

più corretto?<br />

Non si dovrebbe pertanto mai banalizzare l´impatto emotivo che possono avere strumenti la<br />

cui penetrazione tecnologica nelle <strong>di</strong>namiche interpersonali impone invece <strong>di</strong> riflettere sulla<br />

realtà <strong>di</strong> tante relazioni che anche tra amici veri possono alle volte essere complicate,<br />

figuriamoci tra eventuali amici virtuali, ossia tra sconosciuti.<br />

Succede infatti che a volte, e purtroppo anche <strong>di</strong> frequente, ci si collega persino con persone<br />

che della nostra vita reale non hanno mai fatto parte -come gli amici <strong>di</strong> amici- e si con<strong>di</strong>vidono<br />

idee, foto, commenti, barzellette, pettegolezzi, le famigerate faccine e altri segni che si<br />

prestano a essere interpretati <strong>da</strong> ognuno a proprio uso e consumo: molto spesso <strong>da</strong>l ricevente<br />

in maniera <strong>di</strong>versa che <strong>da</strong>l man<strong>da</strong>nte. E nei casi più patologici, con gli amici -anche con i solo<br />

virtuali- ci si contatta costantemente, anche per le motivazioni più assurde banali ed inut<strong>il</strong>i: ci<br />

si contatta e ci si esprime continuamente, spesso <strong>di</strong> fretta e <strong>di</strong>strattamente, cercando alle volte<br />

<strong>di</strong> condensare pensieri complessi che si é convinti che gli altri capiranno esattamente come<br />

sono stati concepiti, nonostante gli manchi tutta quella quota <strong>di</strong> ragionamento e <strong>di</strong><br />

comunicazione non verbale che vi è intrinsecamente nascosta <strong>di</strong>etro.<br />

Ed é così che accade che la maggior parte delle comunità in rete si rivelano essere molto<br />

spesso deboli perché basate su un’intimità artificiale e sul miraggio <strong>di</strong> tante e imme<strong>di</strong>ate<br />

relazioni umane che però spesso mascherano un vuoto esistenziale. Il rischio conseguente é<br />

quello <strong>di</strong> restare immersi in un mondo infant<strong>il</strong>e e irreale nel quale i fattori <strong>di</strong> esclusione<br />

finiscono con essere più <strong>di</strong> quelli d’integrazione.<br />

“E se ne può parlar bene” perché, obiettivamente, ci sono un sacco <strong>di</strong> “usi” che delle reti sociali<br />

si possono fare in maniera assolutamente vincente, in generale ed anche nel campo proprio<br />

dell´amicizia in particolare.<br />

Se si chiama o si scrive a un amico senza avere nessuna urgenza e nulla <strong>di</strong> specifico in mente,<br />

si rischia in genere <strong>di</strong> causare stupore o irritazione perché probab<strong>il</strong>mente l´amico non ha in<br />

quello stesso momento la libertà <strong>di</strong> parlare informalmente, impegnato come può essere in<br />

altre sue attività. Ebbene, la comunicazione via rete sociale risolve egregiamente questo<br />

inconveniente perché permette a ognuno <strong>di</strong> aprire una finestra sul proprio mondo -su ciò che<br />

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