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Via da Brindisi il Blog di Gianfranco Perri

"VIA DA BRINDISI” Il Blog di Gianfranco Perri pubblicato su Senza Colonne News il quotidiano online di Brindisi. Un totale di 50 articoli pubblicati tra il 26 di agosto 2013 ed il 31 dicembre 2017: Io Gianfranco residente in ¨Via da Brindisi¨ - La tradizione culinaria di Brindisi: una manifestazione di ancestrale cultura - I have a dream. He had a dream. We had a dream. We have a dream - Di nuovo seduti a tavola: sará un'ossessione tutta brindisina? Ma no... oggi si parla del Cile - Un utilitaristico uso "municipale" della moderna tecnologia comunicazionale - Libri storici di Brindisi gratuitamente on line su Google Books - 11 settembre di 40 anni fa... in Cile - Il prossimo 4 Novembre il Monumento compirà 80 anni - Recuperare la memoria storica cittadina: base indispensabile di cultura e identità - Senza Colonne News: il primo anniversario e la sfida dell’online - Facebook a Brindisi... social network SI e social network NO – Etc., etc.

"VIA DA BRINDISI” Il Blog di Gianfranco Perri pubblicato su Senza Colonne News il quotidiano online di Brindisi. Un totale di 50 articoli pubblicati tra il 26 di agosto 2013 ed il 31 dicembre 2017: Io Gianfranco residente in ¨Via da Brindisi¨ - La tradizione culinaria di Brindisi: una manifestazione di ancestrale cultura - I have a dream. He had a dream. We had a dream. We have a dream - Di nuovo seduti a tavola: sará un'ossessione tutta brindisina? Ma no... oggi si parla del Cile - Un utilitaristico uso "municipale" della moderna tecnologia comunicazionale - Libri storici di Brindisi gratuitamente on line su Google Books - 11 settembre di 40 anni fa... in Cile - Il prossimo 4 Novembre il Monumento compirà 80 anni - Recuperare la memoria storica cittadina: base indispensabile di cultura e identità - Senza Colonne News: il primo anniversario e la sfida dell’online - Facebook a Brindisi... social network SI e social network NO – Etc., etc.

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Ma tornando alle faccende <strong>di</strong> casa nostra, a <strong>di</strong>re <strong>il</strong> vero <strong>il</strong> fenomeno della <strong>di</strong>minuzione del<br />

consumo <strong>di</strong> vino sembra sia decisamente nazionale, giacché riguar<strong>da</strong> praticamente quasi tutta<br />

l´Italia. Ma questa pericolosa “enofobia” che, specialmente a mezzogiorno, coglie sempre più<br />

uomini giovani messi <strong>di</strong> fronte al sacro liquido, dovrebbe essere contrastata prima che sia<br />

troppo tar<strong>di</strong>, visto che tra i giovanissimi sta creando un pericoloso vuoto che inevitab<strong>il</strong>mente<br />

viene colmato <strong>da</strong> altre bevande, certamente meno buone, non <strong>di</strong> certo nostrane e soprattutto,<br />

spesso e volentieri, pericolose: i super alcolici, sempre più miscelati e sempre più mimetizzati,<br />

<strong>di</strong> provenienza assolutamente incerta e che vengono ingeriti, preferib<strong>il</strong>mente lontano <strong>da</strong>i<br />

pasti, e al solo fine <strong>di</strong> ’surriscal<strong>da</strong>re’ l´ambiente e <strong>il</strong> proprio animo.<br />

U<strong>di</strong>te, u<strong>di</strong>te: in Italia nel 2012 si è bevuto meno vino che nell´anno dell´Unità, nonostante che<br />

nel frattempo la popolazione sia aumentata <strong>di</strong> più del 50%. Il consumo assoluto <strong>di</strong> vino si è<br />

infatti fermato ad appena 22 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> ettolitri bevuti l´anno scorso contro i 23 m<strong>il</strong>ioni bevuti<br />

al tempo <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong>.<br />

I <strong>di</strong>agrammi dei consumi <strong>di</strong> vino pro capite poi, mettono tristezza: si parla <strong>di</strong> meno <strong>di</strong> 40 litri<br />

l’anno, meno <strong>di</strong> una bottiglia a settimana. Quasi uno ogni tre citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> <strong>Brin<strong>di</strong>si</strong> beve vino<br />

solo in occasioni <strong>di</strong> feste particolari, mentre solo uno su quattro lo beve a tavola tutti i giorni.<br />

E uno ogni 20 è anche un astemio totale. E non credo che in questo caso l’onnipresente e<br />

onninvocata crisi giochi un ruolo impattante, vista l´abbon<strong>da</strong>nza dell´offerta e i prezzi, che a<br />

<strong>Brin<strong>di</strong>si</strong> sono decisamente mo<strong>di</strong>ci se rapportati alla qualità e soprattutto se confrontati a<br />

quelli dei potenziali ed eventuali surrogati del vino.<br />

Naturalmente c´é anche chi afferma che oggi rispetto a ieri é <strong>di</strong>minuita la quantità a favore<br />

della qualità dei vini consumati: probab<strong>il</strong>mente é vero, ma naturalmente <strong>di</strong>pende <strong>da</strong> quale<br />

‘ieri’ si prende a riferimento. E comunque, é certamente positiva la tendenza a consumare vino<br />

non per <strong>di</strong>ssetarsi, ma per una genuina passione, e quin<strong>di</strong> scegliendolo in maniera meno<br />

abitu<strong>di</strong>naria e acquisendo sempre più la cultura del buon vino.<br />

Peró, considero che sia proprio quella già citata nuova abitu<strong>di</strong>ne, sempre più <strong>di</strong>ffusa tra i<br />

giovani, <strong>di</strong> bere fuori pasto, che debba preoccupare <strong>di</strong> più: prima <strong>il</strong> bere era legato allo stare a<br />

tavola, ora non più, e questo vuol con ogni probab<strong>il</strong>ità <strong>di</strong>re che tra i giovani non si priv<strong>il</strong>egia<br />

più tanto <strong>il</strong> socializzare stando a tavola, <strong>il</strong> ché <strong>di</strong> certo non può che destare rinnovate<br />

preoccupazioni.<br />

La versione hard del drink preso dopo o prima <strong>di</strong> cena si chiama bindge drinking, che<br />

pressappoco vuol <strong>di</strong>re ”bere per ubriacarsi”, ed è quello che fanno moltissimi giovani durante<br />

<strong>il</strong> weekend, e non solo. Consiste nel <strong>da</strong>rci sotto con gran<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> alcool in uno stretto arco<br />

<strong>di</strong> tempo. In Italia è un modello per tre m<strong>il</strong>ioni e mezzo <strong>di</strong> persone. Un uomo su <strong>di</strong>eci al <strong>di</strong><br />

sopra dei 14 anni lo fa almeno una volta l’anno, ma la percentuale sale pesantemente per i<br />

giovani fra i 18 e i 24 anni: al 24% dei maschi e al 12 % per le ragazze.<br />

E ritornando al principio, cioè al mio ironico amico f<strong>il</strong>osofo: lui certamente non lo sapeva, ma<br />

quando parlava <strong>di</strong> decadenza della cittá dovuta al minore consumo <strong>di</strong> vino dei suoi abitanti, <strong>il</strong><br />

legame tra i due elementi non era in effetti solo frutto della sua fantasia.<br />

É infatti statisticamente provato che <strong>il</strong> consumo <strong>di</strong> vino é inversamente proporzionale alla<br />

ricchezza <strong>di</strong> una determinata regione: in Italia, per un PIL pro capite per regione in<strong>di</strong>cizzato <strong>di</strong><br />

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