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«Symposion» and «Philanthropia» in Plutarch - Bad Request ...

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Krasis o<strong>in</strong>ou diken. Amore coniugale e l<strong>in</strong>guaggio del simposio nell’Amatorius di Plutarco.che emergono rispettivamente dall’Introduzione al IV libro delle Quaestionesconvivales e dall’Amatorius. In entrambi i testi, <strong>in</strong>fatti, si sottol<strong>in</strong>ea l’aspettocomunitario e collettivo, e qu<strong>in</strong>di di rilievo a livello sociale, del simposio daun lato e dell’amore coniugale dall’altro 71 ; le due esperienze vanno vissute non<strong>in</strong> maniera egoistica e <strong>in</strong>dividualistica, ma nell’ottica della condivisione e dellaμετριότης 72 : nel caso dell’amore coniugale Plutarco osserva, <strong>in</strong>fatti, che nelleprime fasi della vita <strong>in</strong> comune i due componenti della coppia dist<strong>in</strong>guerannotra “ciò che è mio” e “ciò che mio non è”, ma poi condivideranno tutto ediventeranno una sola anima, secondo il proverbio “tutto è comune tra gliamici” 73 .Se nel Septem sapientium convivium è prerogativa solo del saggio quelladi realizzare la φιλοφροσύνη senza bisogno del v<strong>in</strong>o, ma solo con le Muse,cioè con il λόγος 74 , nell’Amatorius Plutarco sembra superare questa posizioneeccessivamente <strong>in</strong>tellettualistica e austera che parrebbe relegare il sapiente<strong>in</strong> un mondo privo di piacere e riservare il v<strong>in</strong>o ai πολλοί che non sono <strong>in</strong>grado di trarre beneficio dal retto uso della ragione, per proporre una formapiù “umana” e più concreta di saggezza, <strong>in</strong> cui l’ist<strong>in</strong>to non viene del tuttocancellato o mortificato, ma cont<strong>in</strong>ua a sussistere e ad esprimersi, seppuretemperato dal λόγος 75 ; la κοινωνία ἐρωτική risulta pertanto ora l’espressionepiù alta di una formazione <strong>in</strong>tellettuale e spirituale che non nega le passioni delcorpo, ma ne placa gli ardori con l’aiuto della ragione 76 e della cultura, ovverodel rispetto della tradizione e trova espressione <strong>in</strong> uno stile di vita equilibratoe decoroso 77 .71Cfr. anche G. Tsouvala, 2008, pp. 713-6. Plutarco sembra condividere il pensiero diArist., EN VIII 1155 a 22-23, secondo cui la φιλία tiene unite le città.72Cfr. Quaest. conv. 615A. Secondo Pl., R. 462c la concordia dello stato nasce proprioqu<strong>and</strong>o i cittad<strong>in</strong>i sono d’accordo nel dire “questo è mio, questo non è mio”; qu<strong>and</strong>o tale identitàdi <strong>in</strong>teressi viene meno si apre la strada pericolosa verso la discordia civile.73Amat. 767D: Ὧι δ’ ἂν Ἔρως ἐπισκήψῃ καὶ ἐπιπνεύσῃ, πρῶτον μὲν ἐκ τῆςΠλατωνικῆς πόλεως “τὸ ἐμὸν” ἕξει καὶ “τὸ οὐκ ἐμόν”·οὐ γὰρ ἁπλῶς “κοινὰ τὰ φίλων” , ἀλλ’ οἳ τοῖς σώμασιν ὁριζόμενοι τὰς ψυχὰς βίᾳ συνάγουσι καὶ συντήκουσι, μήτεβουλόμενοι δύ’εἶναι μήτε νομίζοντες. Cfr. anche Ad. et am. 65A; Frat. am. 490E. Il modello diriferimento è Arist., EN VIII 1162a 23.74Per la svalutazione plutarchea del ruolo del v<strong>in</strong>o nel percorso verso la filosofia cfr. leriflessioni di M. Donà, 2007, pp. 49-50.75Il Septem sapientium convivium viene datato al decennio 80-90 d.C. da K. Ziegler, 1965,p. 294, mentre l’Amatorius per la complessità della sua struttura narrativa e per la profondità dellariflessione è considerata un’opera della maturità, se non addirittura una delle ultime compostedall’autore (cfr. R. Flacelière, 1980, pp. 7-11; C. P. Jones, 1966, <strong>in</strong> part. p. 72, dove l’opuscoloè datato agli anni successivi al 96 d.C.).76Cfr. anche Coniug. praec. 138F: [...] τὸν ἀπὸ σώματος καὶ ὥρας ὀξὺν ἔρωτα τῶν νεογάμωνἀναφλεγόμενον δεῖ μὴ διαρκῆ μηδὲ βέβαιον νομίζειν, ἂν μὴ περὶ τὸ ἦθος ἱδρυθεὶς καὶ τοῦφρονοῦντος ἁψάμενος ἔμψυχον λάβη διάθεσιν.77Plutarco polemizza con l’etica stoica, che predicava la svalutazione totale delle passioni,mentre tendeva a rivalutare la μετριοπάθεια peripatetica: su questi temi cfr. D. Babut, 2003 (1969),pp. 359-72; F. Becchi, 2005; F. Ferrari, 2008; sul concetto di “medietà” nel campo della moralecfr. A. Bellanti, 2003; A. Bellanti, 2007, pp. 223-64. In particolare, per il ragionamento chesi è f<strong>in</strong> qui svolto, risulta di un certo rilievo che <strong>in</strong> Virt. mor. 451C-D nel sostenere che quantitemono le passioni non le elim<strong>in</strong>ano del tutto, ma le moderano (κεραννύουσι), proprio come325

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