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Guida avanzata di scripting Bash - Portale Posta DMI

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Capitolo 4. Introduzione alle variabili ed ai<br />

parametri<br />

Le variabili rappresentano il modo in cui i linguaggi <strong>di</strong> <strong>scripting</strong> e <strong>di</strong> programmazione identificano i dati.<br />

Compaiono nelle operazioni aritmetiche, nelle manipolazioni quantitative e nelle verifiche <strong>di</strong> stringhe e<br />

sono in<strong>di</strong>spensabili per lavorare a livello astratto per mezzo dei simboli - parole che rappresentano<br />

qualcos’altro. Una variabile non è nient’altro che un’etichetta assegnata a una locazione, o a una serie <strong>di</strong><br />

locazioni, <strong>di</strong> memoria del computer che contiene un dato.<br />

4.1. Sostituzione <strong>di</strong> variabile<br />

$<br />

Il nome <strong>di</strong> una variabile è il contenitore del suo valore, il dato memorizzato. Il riferimento a questo<br />

valore è chiamato sostituzione <strong>di</strong> variabile.<br />

Bisogna fare una netta <strong>di</strong>stinzione tra il nome <strong>di</strong> una variabile ed il suo valore. Se variabile1 è il<br />

nome <strong>di</strong> una variabile, allora $variable1 è il riferimento al suo valore, il dato in essa contenuto.<br />

bash$ variabile=23<br />

bash$ echo variabile<br />

variabile<br />

bash$ echo $variabile<br />

23<br />

L’unica volta in cui una variabile compare “nuda” -- senza il prefisso $ -- è quando viene <strong>di</strong>chiarata<br />

o al momento dell’assegnamento, quando viene annullata, quando viene esportata, o nel caso<br />

particolare <strong>di</strong> una variabile che rappresenta un segnale (ve<strong>di</strong> Esempio 29-5). L’assegnamento può<br />

essere fatto con l’= (come in var1=27), con un enunciato read ed all’inizio <strong>di</strong> un ciclo (for var2 in 1<br />

2 3).<br />

Racchiudere il nome della variabile tra doppi apici (" ") non interferisce con la sostituzione <strong>di</strong><br />

variabile. Questo viene chiamato quoting parziale, o anche “quoting debole”. Al contrario,<br />

l’utilizzo degli apici singoli (’ ’) fa sì che il nome della variabile venga interpretato letteralmente,<br />

per cui la sostituzione non avverrà. In questo caso si ha il quoting pieno, chiamato anche “quoting<br />

forte”. Ve<strong>di</strong> Capitolo 5 per una trattazione dettagliata.<br />

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