Codice della Cucina Lombarda - BuonaLombardia.it - Regione ...
Codice della Cucina Lombarda - BuonaLombardia.it - Regione ...
Codice della Cucina Lombarda - BuonaLombardia.it - Regione ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
25’ TEMPO DI ESECUZIONE<br />
CUPETT BUSTO<br />
DI<br />
Preparazione per 6 porzioni<br />
Ingredienti: MIELE (300 g), GHERIGLI DI NOCE (200 g), NOCCIOLE SGUSCIATE (50 g), SCORZA DI ARANCIO E DI CEDRO<br />
CANDITE (200 g), CIALDE (18 circa).<br />
ESECUZIONE<br />
• Tr<strong>it</strong>are grossolanamente le noci e<br />
le nocciole; tagliare a pezzetti le<br />
scorze cand<strong>it</strong>e.<br />
• Formare un impasto con il tr<strong>it</strong>o di<br />
noci e nocciole, i cand<strong>it</strong>i e il miele.<br />
• Mettere in una piccola casseruola,<br />
meglio se di rame, e far cuocere<br />
su fuoco medio fi no a che il miele<br />
inizia a caramellare.<br />
• Togliere dal fuoco e disporre<br />
l’impasto a mucchietti sulle cialde.<br />
• Lasciare raffreddare e servire.<br />
NOTE: RECIPIENTE<br />
DI R AME E CANDITI<br />
FRESCHI<br />
Per la cottura del miele, come per<br />
quella dello zucchero, del cioccolato,<br />
delle creme e delle salse dolci è<br />
consigliato l’uso di una piccola<br />
casseruola di rame non stagnato, il<br />
polsonetto, con il fondo leggermente<br />
concavo e senza spigoli. Gli utensili<br />
usati non devono essere di ferro<br />
né di rame stagnato perché fanno<br />
scurire il miele, così come accade<br />
allo zucchero. Il recipiente deve<br />
essere perfettamente pul<strong>it</strong>o perché<br />
anche una minima traccia di grasso<br />
provoca la gran<strong>it</strong>ura degli zuccheri.<br />
Durante la cottura la fi amma non<br />
deve mai raggiungere le pareti<br />
laterali del polsonetto per ev<strong>it</strong>are<br />
lo sgradevole arrostimento delle<br />
particelle di miele che vi restano<br />
attaccate. I cand<strong>it</strong>i devono essere<br />
particolarmente freschi e morbidi,<br />
per impedire che, asciugandosi<br />
durante la cottura, diventino duri.<br />
VARIANTI<br />
Nelle ricette più antiche, questi<br />
dolcetti hanno due cialde, una sotto<br />
e una sopra.<br />
Spesso si aggiunge un albume<br />
montato a neve non appena il miele<br />
comincia a bollire.<br />
In alcuni ricettari più recenti, al<br />
miele si aggiunge una piccola<br />
quant<strong>it</strong>à di zucchero.<br />
ABBINAMENTI<br />
È un dolce un po’ anomalo, che<br />
si addice maggiormente a una<br />
consumazione fuori pasto, al pari<br />
del croccante o del torrone, o ad<br />
un consumo r<strong>it</strong>ualizzato (Natale<br />
o Capodanno), piuttosto che alla<br />
funzione di dessert.<br />
Pare superfl uo accompagnarlo ad<br />
un vino (che nel caso deve essere<br />
liquoroso).<br />
LE PREPARAZIONI TERRITORIALI: VARESE E IL TICINO - 86<br />
L’INGREDIENTE:<br />
IL MIELE<br />
È stato, in passato, il dolcifi cante<br />
naturale più usato nei Paesi dell’area<br />
med<strong>it</strong>erranea e solo dopo il XVII<br />
secolo è stato sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o nell’uso<br />
comune dallo zucchero di canna.<br />
La pasticceria e la liquoristica del<br />
Medioevo ne facevano larghissimo<br />
impiego (basti pensare ai panspeziali<br />
e all’idromele), nella convinzione<br />
che possedesse le stesse virtù<br />
apotropaiche e profi lattiche dell’oro<br />
e dell’ambra.<br />
Attualmente, dopo un periodo di<br />
scarsa attenzione verso questo<br />
prodotto, il consumo di miele appare<br />
in costante, seppure moderata<br />
ripresa, in ragione soprattutto delle<br />
proprietà salutistiche e curative che<br />
gli vengono attribu<strong>it</strong>e (solo in piccola<br />
parte scientifi camente provate).<br />
Gli apicoltori lombardi immettono<br />
sul mercato circa il 17% dell’intera<br />
produzione nazionale e 3/4 <strong>della</strong><br />
produzione regionale proviene dalle<br />
provincie alpine (Sondrio, Bergamo,<br />
Brescia, Varese e Como).<br />
Poco meno <strong>della</strong> metà di questa<br />
produzione ha origine multifl oreale,<br />
un buon 30% è equamente ripart<strong>it</strong>o<br />
tra castagno e robinia (acacia); il<br />
rimanente 20% tra rododendro,<br />
trifoglio, tarassaco, tiglio e melata<br />
di latifoglie.<br />
COPATE, DALL’ARABO QUBBAIT,<br />
FATTO CON LE MANDORLE.<br />
SI TRATTA DI DOLCETTI<br />
DI ORIGINE MEDIOEVALE, DIFFUSI<br />
CON VARI NOMI IN TUTTE LE<br />
REGIONI D’ITALIA. ANCHE<br />
L’INGREDIENTE PRINCIPALE,<br />
OLTRE ALLE MANDORLE<br />
CUI ALLUDE IL NOME, VARIA<br />
DA ZONA A ZONA: PINOLI,<br />
NOCCIOLE, NOCI. NELLA GUIDA<br />
GASTRONOMICA D’ITALIA DEL 1931<br />
SONO COSÌ MENZIONATI: “BUSTO<br />
ARSIZIO. COPETT TORRONCINI<br />
SCHIACCIATI DI MANDORLE<br />
E ZUCCHERO, INCLUSI<br />
IN DUE OSTIE; SI FABBRICANO<br />
PER LA FESTA DELL’IMMACOLATA<br />
(8 DICEMBRE)”.