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Codice della Cucina Lombarda - BuonaLombardia.it - Regione ...

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30’TEMPO DI ESECUZIONE<br />

LE PREPARAZIONI TERRITORIALI: LODI - 104<br />

FEGATO<br />

ALLA LODIGIANA<br />

Preparazione per 6 porzioni<br />

Ingredienti: FEGATO DI VITELLO (12 fettine da 60 g ciascuna), PROSCIUTTO CRUDO (12 fettine), RETICELLA DI VITELLO<br />

(300 g), SEMI DI FINOCCHIO (1 cucchiaio), BURRO (70 g), SALE (q.b.), PEPE (q.b.).<br />

ESECUZIONE<br />

• Salare e pepare le fettine di fegato,<br />

steccarle con i semi di fi nocchio.<br />

• Porre su ogni fetta di fegato una<br />

fetta di prosciutto e arrotolare con<br />

la reticella.<br />

• Fermare gli involtini con gli stecchini.<br />

• Passarli nel burro su fuoco moderato.<br />

• Servire sub<strong>it</strong>o.<br />

NOTE: FEGATO<br />

E FEGATELLI<br />

Il fegato alla lodigiana è il punto<br />

di arrivo di una special<strong>it</strong>à diffusa<br />

in tutta l’Europa medioevale: il<br />

fegatello. Se ne trovano ricette,<br />

per pietanze cotte allo spiedo o<br />

in pa<strong>della</strong>, in tutti i trattati storici<br />

di gastronomia, a cominciare da<br />

quello di Maestro Martino.<br />

I fegatelli venivano preparati<br />

con il fegato di tutti gli animali:<br />

rimaneva costante l’impiego dei<br />

semi di finocchio e <strong>della</strong> reticella<br />

(di v<strong>it</strong>ello, ma anche di maiale o di<br />

capretto). L’aggiunta <strong>della</strong> fettina di<br />

prosciutto nella versione lodigiana<br />

dà un tocco di cultura padana a<br />

un piatto che in altre parti d’Italia<br />

vede spesso, a fianco del fegato,<br />

un pezzetto di carne di maiale<br />

bordato di grasso.<br />

VARIANTI<br />

Secondo la tradizione rustica, il<br />

fegato si prepara in tocchi non<br />

troppo grossi, più facilmente<br />

avvolgibili nella rete, anziché a<br />

fettine, le quali hanno bisogno di<br />

essere arrotolate.<br />

ABBINAMENTI<br />

Vino: Garda Classico DOC Rosso,<br />

dal gusto sapido e amarognolo o un<br />

corposo Buttafuoco dell’Oltrepò<br />

Pavese DOC.<br />

L’INGR EDIENTE:<br />

IL FEGATO<br />

Nella cultura antica si pensava<br />

che il fegato fosse una delle sedi<br />

dell’anima e attraverso l’esame<br />

del fegato degli animali uccisi si<br />

traevano auspici e si realizzavano<br />

r<strong>it</strong>i apotropaici.<br />

Dalla distillazione del fegato<br />

(anche umano) si ricavava, fino<br />

al XVII secolo, un elisir r<strong>it</strong>enuto<br />

efficace per combattere gli effetti<br />

dell’invecchiamento.<br />

Nell’Ottocento, sulla base <strong>della</strong><br />

teoria pos<strong>it</strong>ivista dell’assimilazione<br />

diretta, si r<strong>it</strong>eneva che il fegato<br />

animale fosse particolarmente<br />

indicato, alla stregua del sangue<br />

di cui è il maggiore conten<strong>it</strong>ore<br />

corporeo, per fare sangue, cioè<br />

per combattere l’anemia.<br />

Tale credenza è stata poi confermata<br />

dalla moderna scienza <strong>della</strong><br />

nutrizione: il fegato, per la sua<br />

ricchezza di ferro, è indicato nelle<br />

anemie dovute a carenza di questo<br />

minerale (anemie sideropeniche).<br />

Dal punto di vista nutrizionale il<br />

fegato è inoltre caratterizzato da<br />

un’elevatissima quant<strong>it</strong>à di v<strong>it</strong>amina<br />

A, e da uno scarso contenuto<br />

di grassi e fibre connettivali<br />

risultando molto digeribile.<br />

Il suo valore calorico è pertanto<br />

modesto (dalle 135 alle 146<br />

kcal/100 g a seconda <strong>della</strong> specie<br />

animale) mentre il suo contenuto<br />

di colesterolo è abbondante (da<br />

300 a 600 mg/100 g).<br />

Nei ricettari lombardi ottocenteschi,<br />

la sua presenza è costantemente<br />

attestata, in specie quello di<br />

v<strong>it</strong>ello. Preparazioni accessorie<br />

sono i figatej o polpette di fegato<br />

(Dubini, La cucina degli stomachi<br />

deboli, 1857) e il flan di fegato<br />

(Il cuoco senza pretese, 1826).<br />

Le ricette di origine francese, e<br />

la sua devoluzione a pani e patè<br />

ne fanno un ingrediente d’alta<br />

cucina.<br />

ALLA LODIGIANA, PER<br />

DISTINGUERLO DA QUELLO ALLA<br />

MILANESE, IMPANATO E FRITTO<br />

COME UNA COSTOLETTA, MA<br />

ANCHE PER SOTTOLINEARE LA<br />

SPECIFICITÀ DI UNA CUCINA CON<br />

CARATTERISTICHE BEN DISTINTE<br />

DA QUELLA DELLE ALTRE ZONE<br />

DELLA REGIONE.<br />

60’TEMPO DI ESECUZIONE<br />

ZUCCHINE<br />

RIPIENE<br />

Preparazione per 6 porzioni<br />

Ingredienti: ZUCCHINE (n. 12, di media grandezza), MASCARPONE (70 g), FORMAGGIO GRANONE LODIGIANO (70 g), BURRO<br />

(60 g), FARINA BIANCA (30 g), LATTE (300 ml), PANNA LIQUIDA (100 ml), CIPOLLA (35 g), AMARETTI (35 g), UVA SULTANINA<br />

(30 g), UOVA (n. 2), TUORLI D’UOVO (n. 2), NOCE MOSCATA (q.b.), SALE (q.b.), PEPE (q.b.).<br />

ESECUZIONE<br />

• Lavare le zucchine, raschiarle<br />

leggermente, tagliarle in due nel<br />

senso <strong>della</strong> lunghezza e dopo<br />

aver inciso con il coltello la parte<br />

interna, farle cuocere in acqua<br />

salata, scolarle e privarle <strong>della</strong><br />

polpa, scavandole<br />

• Nel frattempo con metà del burro<br />

far tostare leggermente la farina<br />

in casseruola piccola, versarvi il<br />

latte bollente e preparare una salsa<br />

besciamella abbastanza densa;<br />

aggiungere la panna e cuocere<br />

qualche minuto.<br />

• Con il rimanente burro, in una<br />

casseruola far imbiondire<br />

leggermente la cipolla tr<strong>it</strong>ata.<br />

• Aggiungere la polpa delle<br />

zucchine alla cipolla e farla<br />

insaporire regolando di sale, pepe<br />

e noce moscata.<br />

• Incorporare il composto di<br />

zucchine alla besciamella,<br />

unendo anche l’uva sultanina<br />

precedentemente ammorbid<strong>it</strong>a<br />

in acqua tiepida, gli amaretti<br />

frantumati, il formaggio lodigiano<br />

grattugiato, il mascarpone e una<br />

alla volta le due uova intere e i<br />

due tuorli.<br />

• Disporre le mezze zucchine in<br />

una pirofi la imburrata, riempirle<br />

con il composto ottenuto e farle<br />

gratinare in forno.<br />

VARIANTI<br />

Alcune ricette prevedono pinoli,<br />

altre escludono la besciamella,<br />

talvolta sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da panna.<br />

Il ripieno delle “zucchette ripiene alla<br />

milanese” del Nuovo cuoco milanese<br />

economico (1829) di G. F. Luraschi,<br />

è preparato tostando una cipolla<br />

affettata nel burro, aggiungendovi<br />

la polpa delle zucchine tr<strong>it</strong>ata, pane<br />

grattugiato, formaggio, noce moscata,<br />

e legando il composto con panna,<br />

rossi d’uovo e albumi montati a<br />

neve. Un’altra ricetta lombarda di<br />

zucchine ripiene agrodolci include<br />

la carne di arrosto avanzata e<br />

tr<strong>it</strong>ata, mentre le zucchine ripiene<br />

di magro dell’Artusi contengono<br />

tonno sott’olio tr<strong>it</strong>ato fi ne.<br />

LE PREPARAZIONI TERRITORIALI: LODI - 105<br />

ABBINAMENTI<br />

È un secondo piatto dal gusto<br />

particolare da servire dopo una<br />

zuppa di legumi o dei gnocchi di<br />

patate. Il vino di accompagnamento<br />

è la Lugana DOC, di solida struttura<br />

nel primo anno <strong>della</strong> vendemmia.<br />

L’INGREDIENTE:<br />

LA ZUCCHINA<br />

La zucchina (dal tardo latino<br />

cucutia, ma in milanese, secondo<br />

il Cherubini, zucchin o zuccoeù o<br />

ancora, in questo caso, zucchett<br />

ripienn) è il frutto <strong>della</strong> pianta<br />

Cucurb<strong>it</strong>a pepo <strong>della</strong> famiglia delle<br />

Cucurb<strong>it</strong>acee. Viene consumata<br />

allo stato immaturo e tanto più<br />

è giovane tanto più è pregiata e<br />

sapor<strong>it</strong>a. Le varietà più diffuse<br />

sono la striata, la tonda verde,<br />

l’ambassador, la bolognese.<br />

Ha scarso valore nutr<strong>it</strong>ivo (11<br />

kcal/100 g), ma grazie all’elevato<br />

contenuto di acqua possiede<br />

un’azione diuretica.<br />

LA SALSA BESCIAMELLA<br />

ATTESTATA IN ITALIA DOPO<br />

IL 1773 (NE L’ECONOMIA DELLA<br />

CITTÀ E DELLA CAMPAGNA)<br />

PERMETTE DI COLLOCARE<br />

QUESTA RICETTA IN UNA<br />

CULTURA GASTRONOMICA<br />

CONDIZIONATA DAL MODELLO<br />

FRANCESE. LA RICETTA<br />

DEI ZUCHETT CONT EL PIEN<br />

È STATA POSTA IN VERSI<br />

DA GIUSEPPE FONTANA NE<br />

LA CUSINNA DE MILAN CHE<br />

LA QUALIFICA IN QUESTI<br />

TERMINI: “L’È ON PIATT SUBIT<br />

FAA, LIGER, DE AMIS”. LA<br />

ZUCCHINA, AL CONTRARIO<br />

DELLE RAPE BIANCHE E<br />

DELLE CIPOLLE RAMATE, NON<br />

AVENDO UN RUOLO EMINENTE<br />

NEL PATRIMONIO ORTICOLO<br />

LODIGIANO, FIGURA COME<br />

INGREDIENTE DELLA CUCINA<br />

BORGHESE CHE LA FARCIA<br />

NOBILITA.

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