Codice della Cucina Lombarda - BuonaLombardia.it - Regione ...
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MANTOVA<br />
La collocazione geografi ca e la conformazione del terr<strong>it</strong>orio<br />
mantovano, stretto tra Emilia e Veneto e ricco di corsi e specchi<br />
d’acqua, ne hanno caratterizzato la cucina, dissimile da quella del<br />
resto <strong>della</strong> Lombardia proprio per l’infl uenza delle regioni confi nanti,<br />
oltre che per l’abbondanza di prodotti <strong>della</strong> pesca e dell’agricoltura.<br />
Ma è stata soprattutto la raffi nata e illuminata signoria dei Gonzaga,<br />
durata quasi quattro secoli, dal 1328 al 1708, a connotare, insieme agli<br />
infl ussi <strong>della</strong> corte estense, la cucina mantovana, defi n<strong>it</strong>a di principi e<br />
di popolo: da una parte i fastosi banchetti rinascimentali e le elaborate<br />
preparazioni dei cuochi di corte, dall’altra una tavola semplice<br />
(talvolta di sopravvivenza) dettata dalle disponibil<strong>it</strong>à <strong>della</strong> terra e <strong>della</strong><br />
cascina. Le due cucine erano però in continuo contatto cosicché la<br />
prima prendeva spunto dalla seconda, rest<strong>it</strong>uendole le preparazioni<br />
ingentil<strong>it</strong>e nella fattura e talvolta arricch<strong>it</strong>e di ingredienti rari e<br />
costosi. Non c’è infatti stata, come in molte altre corti, una alterazione<br />
<strong>della</strong> cucina del terr<strong>it</strong>orio con l’uso esagerato di spezie e droghe per<br />
ostentare la ricchezza dei signori.<br />
La differenza nelle cucine risiedeva più che altro nella disponibil<strong>it</strong>à<br />
delle risorse: come descrive Bartolomeo Stefani, celebre cuoco<br />
bolognese al servizio dei Gonzaga nella seconda metà del ‘600, nel<br />
suo trattato L’arte di ben cucinare, gli ingredienti per i banchetti<br />
erano pressoché illim<strong>it</strong>ati in ogni periodo dell’anno grazie all’usanza<br />
di farli arrivare a corte da tutta Italia (agrumi e verdure fuori stagione<br />
MANTOVA<br />
dalla Sicilia, primizie dal lago di Garda, ortaggi sapor<strong>it</strong>i dalle isole<br />
dell’estuario veneziano, ecc.).<br />
In un altro cap<strong>it</strong>olo, Stefani riporta invece il v<strong>it</strong>to ordinario ovvero la<br />
tavola del popolo: a mezzogiorno una minestra di brodo con verdure<br />
e due piatti di carne (un arrosto o uno stufato e un boll<strong>it</strong>o), la sera<br />
avanzi di carne, freddi o trasformati in polpette con l’aggiunta di<br />
fegato o ricotta.<br />
La gastronomia mantovana, varia e completa, abbonda di riso (di cui è<br />
cap<strong>it</strong>ale Villimpenta), in passato impiegato come legante per i diversi<br />
tipi di biancomangiare oltre che per i risotti, numerosi e apprezzati<br />
anche oggi (il risotto alla pilota è uno dei piatti più tipici di questa<br />
cucina). Pure le paste ripiene sono ampiamente rappresentate tanto<br />
che agnolini e tortelli di zucca sono diventati uno dei simboli <strong>della</strong><br />
cucina locale. Svariati i pesci di acqua dolce (luccio, pesce gatto,<br />
trota), mentre le carni e i relativi metodi di cottura sono più o meno<br />
quelli di tutta la Valle Padana: stufati, boll<strong>it</strong>i e arrosti di manzo,<br />
pollame, cacciagione.<br />
Particolari invece le fr<strong>it</strong>tate, che qui accolgono ingredienti inconsueti<br />
come il pesce fr<strong>it</strong>to o i piccoli gamberetti di acqua dolce chiamati<br />
saltarei per la loro vivac<strong>it</strong>à. Non mancano polente, insaccati, salumi.<br />
Tra i dolci, la torta sbrisolona, a base di mandorle e zucchero, è ormai<br />
popolare in tutto il terr<strong>it</strong>orio nazionale e deve la sua fortuna alla sua<br />
conservabil<strong>it</strong>à.<br />
LE PREPARAZIONI TERRITORIALI: MANTOVA - 131