Codice della Cucina Lombarda - BuonaLombardia.it - Regione ...
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90’TEMPO DI ESECUZIONE<br />
LE PREPARAZIONI TERRITORIALI: PAVIA, OLTREPÒ E LOMELLINA - 116<br />
OCA CON LEVERZE<br />
Preparazione per 6 porzioni<br />
Ingredienti: OCA (1 intera), VERZE SCURE (2 kg), BURRO (50 g), OLIO DI OLIVA (50 g), ALLORO (2 foglie), SEDANO (80 g),<br />
POMODORI MATURI (100 g), CIPOLLE (50 g), VINO BIANCO SECCO (200 cc), BRODO (q.b.), SALE (q.b.).<br />
ESECUZIONE<br />
• Tagliare l’oca a pezzi e rosolarla in<br />
una casseruola con olio e burro.<br />
• Aggiungere alloro, cipolla tr<strong>it</strong>ata<br />
e sedano a pezzi.<br />
• Lasciare imbiondire la verdura,<br />
aggiungere il vino bianco e<br />
pomodori tagliati a fi letti.<br />
• Bagnare con il brodo poco salato<br />
e portare a 3/4 di cottura.<br />
• Aggiungere le verze e finire di<br />
cuocere.<br />
• Servire quando le verze sono ben<br />
cotte.<br />
NOTE: UN’ORIGINE<br />
CONTESA<br />
È un piatto noto in tutte le zone<br />
prossime al Ticino, sia <strong>della</strong> riva<br />
lombarda sia di quella piemontese<br />
ma diffuso anche nelle aree collinari<br />
dove l’oca, buon pascolatore, era<br />
presente tra gli animali da cortile.<br />
Non è del tutto convincente la<br />
tradizione che ne lega l’origine<br />
alla cucina kasher dei ghetti<br />
di Alessandria e di Novara (che<br />
sicuramente ne incrementarono la<br />
diffusione), perché fi no alla metà<br />
del secolo scorso le ricette <strong>della</strong><br />
cassoeula prescrivevano l’impiego<br />
di carne e interiora di pollo e di<br />
altri volatili, mentre il maiale vi<br />
ha assunto un ruolo esclusivo solo<br />
a partire dal nostro secolo.<br />
VARIANTI<br />
Nelle preparazioni casalinghe l’oca<br />
non viene spellata.<br />
La carota arricchisce spesso<br />
il battuto, che alcuni ricettari<br />
consigliano di rendere più grasso<br />
con pancetta pestata.<br />
Come altri piatti tradizionali,<br />
anche l’oca con le verze può<br />
essere preparata nella versione più<br />
antica, senza pomodoro. Non è rara<br />
l’aggiunta di costine o cotenne di<br />
maiale alla carne d’oca.<br />
ABBINAMENTI<br />
Piatto unico se completato con<br />
polenta, da abbinare a San Colombano<br />
DOC Rosso, asciutto e con leggero<br />
retrogusto di mandorla.<br />
L’INGREDIENTE: L’OCA<br />
In passato l’oca era uno degli<br />
animali da cortile allevati dai<br />
contadini per la produzione<br />
di grasso da impiegare come<br />
condimento, da solo o mischiato<br />
con grasso di maiale.<br />
La gastronomia d’él<strong>it</strong>e invece<br />
ne ricercava il fegato per la<br />
preparazione del paté, celebrato<br />
sino dal periodo imperiale romano<br />
(i Romani nutrivano le oche con<br />
fichi per fare loro ingrossare il<br />
fegato, iecur, che diveniva così<br />
iecur ficatum, da cui il nostro<br />
fegato). Nel mondo contadino l’oca<br />
rivestiva un’importanza r<strong>it</strong>uale<br />
(segnatamente negli amb<strong>it</strong>i <strong>della</strong><br />
propiziazione), che ne faceva uno<br />
degli alimenti ricorrenti in particolari<br />
festiv<strong>it</strong>à: nel Nord <strong>della</strong> Francia<br />
era ricercato per i matrimoni; in<br />
Germania e in Boemia si mangiava<br />
per San Martino (11 novembre),<br />
in Inghilterra per San Michele<br />
(29 settembre), in Lombardia per<br />
San Siro (9 dicembre) e per San<br />
Silvestro, nelle Marche e in Umbria<br />
per Ognissanti.<br />
A Mortara la sagra dell’oca, secondo<br />
La guida gastronomica d’Italia del<br />
1969, si teneva (e si tiene) l’ultima<br />
domenica di settembre.<br />
In tutta Europa cost<strong>it</strong>uiva una delle<br />
attrazioni delle fiere di paese,<br />
nel cruento gioco r<strong>it</strong>uale del tiro<br />
dell’oca: i giovani dovevano riuscire<br />
a staccare la testa del pennuto<br />
vivo, appeso per i piedi ai rami di<br />
un albero, saltando o passandogli<br />
sotto a cavallo.<br />
Oggi le oche sono allevate in<br />
numero lim<strong>it</strong>atissimo, in Lombardia<br />
soprattutto nella zona di Mortara,<br />
e il mercato <strong>it</strong>aliano si avvale per<br />
lo più di capi allevati all’estero,<br />
proponendoli come special<strong>it</strong>à, a<br />
prezzi sol<strong>it</strong>amente elevati.<br />
La tradizione lombarda rischia<br />
così di perdere alcuni dei suoi<br />
monumenti gastronomici: l’oca<br />
arrosto e quella ripiena di marroni<br />
e salsiccia, con (o senza) contorno<br />
di prugne; l’oca con i fagioli borlotti<br />
<strong>della</strong> Lomellina e quella in salmì<br />
del comasco (per non parlare delle<br />
fricassee di lingue d’oche descr<strong>it</strong>te<br />
dallo Scappi nella sua Opera).<br />
Cougnet, all’inizio del XX secolo,<br />
menzionava ancora sia l’oca alla<br />
comense con marroni e cipolline<br />
di Como, che quella farc<strong>it</strong>a alla<br />
milanese con salsiccia, mele,<br />
marroni, prugne e noci (L’Arte<br />
culinaria in Italia, 1911).<br />
CHIAMATA ANCHE CASSOEULA<br />
(O BOTTAGGIO) O RAGÒ<br />
D’OCA, PER LA SOSTANZIALE<br />
CORRISPONDENZA CON LA<br />
CASSOEULA DI MAIALE.<br />
60’TEMPO DI ESECUZIONE<br />
VERDURE RIPIENE<br />
Preparazione per 6 porzioni<br />
Ingredienti per un paio di teglie: CIPOLLE (5), ZUCCHINE (8 piccole),VERZA (10 foglie), LATTUGA (10 foglie).<br />
Per il ripieno: PANGRATTATO (1 tazza), TONNO SOTT’OLIO SGOCCIOLATO (200 g), PARMIGIANO REGGIANO DOP O<br />
GRANA PADANO DOP GRATTUGIATI (80 g), ACCIUGA DISSALATA (4 fi letti), CAPPERI DISSALATI (1 manciatina), UOVA<br />
(n. 1), BRODO, OLIO, SALE, PEPE, ALLORO E SALVIA (q.b.).<br />
ESECUZIONE<br />
Verdure:<br />
• Pelare le cipolle e lessarle per<br />
una decina di minuti, quindi<br />
tagliare la punta per poco meno<br />
di un terzo (la punta, una volta<br />
tr<strong>it</strong>ata con la mezzaluna, dovrà<br />
essere aggiunta al ripieno).<br />
• Sfogliare le cipolle cercando di<br />
ricavare uno scodellino intero da<br />
ogni foglia.<br />
• Lessare le zucchine scolandole al<br />
dente dividerle a metà nel senso<br />
<strong>della</strong> lunghezza e togliere il midollo,<br />
una parte del quale verrà aggiunto<br />
al ripieno (un quarto circa).<br />
• Sbollentare le foglie di verza e di<br />
lattuga fi no a renderle morbide.<br />
Ripieno:<br />
• Inumidire il pangrattato con brodo<br />
tiepido; tr<strong>it</strong>are con la mezzaluna<br />
acciughe, capperi, tonno e le<br />
punte tagliate dalle cipolle.<br />
• Mescolate il tr<strong>it</strong>o con il pangrattato<br />
e con gli altri ingredienti.<br />
• Riempire le cipolle e le zucchine<br />
per due terzi <strong>della</strong> capienza con<br />
l’impasto (durante la cottura il<br />
ripieno si gonfia); avvolgere le<br />
foglie di verza e lattuga intorno<br />
a un cilindretto di ripieno.<br />
LE PREPARAZIONI TERRITORIALI: PAVIA, OLTREPÒ E LOMELLINA - 117<br />
• Mettere le verdure in teglia una<br />
a fianco all’altra, aggiungere il<br />
brodo in modo che non riesca a<br />
bagnare il ripieno delle verdure<br />
aperte, aggiungete salvia e alloro<br />
e fate cuocere in forno a 180<br />
gradi fino a che le cipolle siano<br />
morbide, controllare sempre che il<br />
brodo non asciughi completamente<br />
(quando si consumano devono<br />
avere un po’ di sughetto).<br />
VARIANTI<br />
Alcune ricette sost<strong>it</strong>uiscono il<br />
tonno con un misto di carne bovina<br />
macinata e salsiccia; in questo<br />
caso acciughe e capperi vengono<br />
eliminati.<br />
ABBINAMENTI<br />
Questa preparazione è caratterizzata<br />
da un gusto delicato, l’abbinamento<br />
ideale è Riesling e Pinot dell’Oltrepò<br />
Pavese DOC o Valcalepio DOC<br />
Bianco. Per la versione a base<br />
di carne può essere indicato un<br />
rosso strutturato (S. Colombano<br />
DOC Rosso).<br />
L’INGR EDIENTE:<br />
LA CIPOLLA<br />
La cipolla (dal tardo latino cepulla),<br />
è il bulbo di una pianta erbacea<br />
<strong>della</strong> famiglia delle Gigliacee,<br />
specie Allium cepa. Originaria<br />
dell’Asia del nord e <strong>della</strong> Palestina,<br />
è coltivata da oltre 5.000 anni.<br />
Sembra che la cipolla sia stata<br />
introdotta in Eg<strong>it</strong>to dai Caldei e<br />
da qui si diffuse a tutto il bacino<br />
del Med<strong>it</strong>erraneo. Secondo i<br />
Greci possedeva importanti effetti<br />
terapeutici e in Europa, dalla fine<br />
del Medioevo, fu uno dei pilastri<br />
dell’alimentazione e <strong>della</strong> cucina,<br />
soprattutto nei paesi del Nord e<br />
dell’Est. Le varietà coltivate sono<br />
numerose, e differiscono per forma,<br />
stagional<strong>it</strong>à e colore.<br />
Le cipolle bianche sono precoci<br />
maturando da aprile a settembre,<br />
mentre quelle rosse e dorate sono<br />
tardive e si conservano meglio.<br />
Le varietà bianche più comuni sono<br />
la grossa piatta d’Italia, la bianca<br />
gigante di giugno, la bianca <strong>della</strong><br />
regina, la bianca di Napoli.<br />
Mentre le varietà colorate più<br />
diffuse sono la gialla pomasca, la<br />
dorata di Parma, la rossa di Tropea,<br />
la gigante di Spagna.<br />
In cucina la cipolla è largamente<br />
utilizzata come condimento e<br />
guarnizione di molti piatti.<br />
L’odore pungente caratteristico<br />
<strong>della</strong> cipolla cruda e che scompare<br />
con la cottura, è dovuto a un olio<br />
essenziale volatile (solfuro di allile).<br />
Dal punto di vista nutr<strong>it</strong>ivo, la<br />
cipolla ha un basso contenuto<br />
calorico (26 kcal/100 g) e nutr<strong>it</strong>ivo<br />
in genere; consumata cruda, stimola<br />
la secrezione gastrica.<br />
In Lombardia particolarmente<br />
rinomate erano le “cipolline bianche<br />
quarantine” <strong>della</strong> provincia di Como<br />
(Guida gastronomica d’Italia, 1931).<br />
Quelle di Civiglio, piccole, piatte,<br />
biancastre, e quelle di Rovello,<br />
grosse e rossastre, sono un ricordo<br />
ancora menzionate da Collina in<br />
Comaschi a tavola (1972).