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Analisi ambientale iniziale del territorio di Porto Conte - RES - MAR

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iferita all’associazione Bupleuro fontanesii-Scorpiuretum muricati, pioniera su terre rosse in tasche <strong>di</strong> suolo<br />

pianeggianti <strong>del</strong>le zone calcaree costiere <strong>del</strong>la Nurra<br />

2 Vegetazione emicriptofitica<br />

Sui depositi argilloso-limosi placcati sul substrato roccioso, nelle zone <strong>del</strong>le falesie, ricche in nitrati per attività<br />

antropozoogena, e sui suoli argillosi profon<strong>di</strong> dei depositi alluvionali si inse<strong>di</strong>ano tipi <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> vegetazione<br />

erbacea perenne che comprendono formazioni emicriptofitiche, subnitrofile e talvolta subalofile che<br />

appartengono alle associazioni <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cate.<br />

Gli aspetti più xerofili <strong>del</strong>la vegetazione emicriptofitica sono rappresentati da praterie a Brachypo<strong>di</strong>um<br />

ramosum, presenti in maniera <strong>di</strong>scontinua sui calcari mesozoici dove si originano mosaici con le formazioni<br />

<strong>del</strong>la gariga e <strong>del</strong>la macchia, su suoli detritici poco ricchi in argilla. Si tratta <strong>di</strong> un tipo <strong>di</strong> vegetazione attribuibile<br />

all’associazione Aspho<strong>del</strong>o microcarpi-Brachypo<strong>di</strong>etum ramosi. Sulle pen<strong>di</strong>ci <strong>del</strong> M. Doglia questa<br />

vegetazione è inoltre presente nella subass. ononidetosum minutissimae, che rappresenta uno sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

transizione verso le formazioni <strong>di</strong> gariga. Gli esempi meglio conservati <strong>di</strong> queste comunità rimangono<br />

soprattutto nelle fasce tagliafuoco, quando gestite con l’abbruciamento e lo sfalcio.<br />

Nella penisola <strong>di</strong> Capo Caccia nelle tasche dei calcari mesozoici, ripiene <strong>di</strong> terra rossa con elevato contenuto<br />

<strong>di</strong> argilla, sono presenti praterie emicriptofitiche <strong>di</strong>scontinue secondarie o subprimarie. Sono caratteristiche<br />

<strong>del</strong>l’associazione Kundmannia sicula e Anthyllis vulneraria, tra le specie più frequenti si rinvengono Dianthus<br />

sylvestris e Iris sisyrinchium. L’associazione è più costiera <strong>del</strong>l’associazione Aspho<strong>del</strong>o microcarpi-<br />

Brachypo<strong>di</strong>etum ramosi e si rinviene sempre su terre rosse, su superfici pianeggianti, in contatto seriale con la<br />

vegetazione terofitica <strong>del</strong>l’associazione Bupleuro fontanesii-Scorpiuretum muricati.<br />

L’associazione Loto cytisoi<strong>di</strong>s-dactyletum hispanicae inquadra le praterie che si rinvengono sulle siltiti rosse<br />

con granulometria fine e con una buona capacità <strong>di</strong> ritenzione idrica, intercalate alle arenarie nelle località <strong>di</strong><br />

Porticciolo e Cala Viola. Si tratta <strong>di</strong> formazioni emicriptofitiche, dense, dominate da Dactylis hispanica e Lotus<br />

cytisoides, alla cui composizione floristica partecipano numerose geofite tra cui Iris sisirynchium e le<br />

endemiche Crocus minimus e Pancratium illyricum, che <strong>di</strong>fferenziano un aspetto più igrofilo <strong>del</strong>la comunità,<br />

in<strong>di</strong>cato dalla subass. iridetosum sisyrinchii.<br />

Nel Parco le praterie <strong>del</strong>le zone interne, su suoli alluvionali, sono caratterizzate da emicriptofite e geofite a<br />

fenologia autunnale e tardo-invernale, fra le quali dominano Bellis sylvestris, Ambrosinia bassii e Anemone<br />

hortensis. Questa combinazione floristica peculiare, determinata da specie a prevalente <strong>di</strong>stribuzione<br />

me<strong>di</strong>terraneo-occidentale, permette <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare l’associazione Scillo obtusifoliae-Bellidetum sylvestris, <strong>del</strong>la<br />

quale sono specie caratteristiche Scilla obtusifolia, Urginea undulata, Ranunculus bullatus, Ornithogalum<br />

corsicum e Salvia verbenaca.<br />

3 Vegetazione camefitica e nanofanerofitica<br />

Nel <strong>territorio</strong> <strong>del</strong>la Nurra, come sulla gran parte <strong>di</strong> quello me<strong>di</strong>terraneo, sono presenti garighe secondarie che<br />

derivano principalmente dall’uso tra<strong>di</strong>zionale <strong>del</strong> fuoco nelle pratiche agro-pastorali.<br />

Il Rosmarino officinalis-Thymelaeetum tartonrairae è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> Thymelaea tartonraira,<br />

Rosmarinus officinalis, Cistus salvifolius e Helichrysum microphyllum, quest’associazione costituisce garighe<br />

primarie nelle zone più elevate ma pianeggianti <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>le dune consolidate che ricoprono il substrato<br />

roccioso.<br />

Nei settori calcarei <strong>del</strong>la Nurra Valsecchi in<strong>di</strong>vidua un aggruppamento camefitico a Dorycnium pentaphyllum<br />

legato <strong>di</strong>namicamente alle formazioni boschive <strong>del</strong> Quercion ilicis. Attualmente nei calcari interni (M. Doglia) è<br />

presente una formazione camefitica e nanofanerofitica, affine a quella riportata da Valsecchi, dominata da<br />

Cistus eriocephalus, Dorycnium pentaphyllum e Ononis minutissima. Questa cenosi richiama anche un altro

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