Analisi ambientale iniziale del territorio di Porto Conte - RES - MAR
Analisi ambientale iniziale del territorio di Porto Conte - RES - MAR
Analisi ambientale iniziale del territorio di Porto Conte - RES - MAR
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
fruttificazione si completa entro il mese <strong>di</strong> maggio. La presenza <strong>di</strong> S. nummica e H. procumbens, sembra<br />
essere favorita dal calpestio (Bion<strong>di</strong> et al., 2001).<br />
5 Vegetazione psammofila fanerofitica<br />
La successione <strong>del</strong>le comunità che colonizzano le sabbie dei sistemi dunali si chiude con la formazione <strong>di</strong><br />
macchie a ginepro prevalentemente Juniperus oxycedrus ssp. macrocarpa ma talvolta con esemplari <strong>di</strong> J.<br />
turbinata. La vegetazione forestale psammofila, sulle dune <strong>di</strong> <strong>Porto</strong> <strong>Conte</strong>, era in passato costituita da<br />
boscaglie a Juniperus oxycedrus ssp. macrocarpa. I rimboschimenti a Pinus sp. pl. effettuati nel sito hanno<br />
eliminato quasi completamente l’originaria copertura forestale: attualmente rimangono pochi in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong><br />
ginepro coccolone che andrebbero salvaguardati e propagati per la ricostituzione <strong>del</strong> ginepreto potenziale su<br />
duna. Nei restanti sistemi dunali <strong>del</strong> Parco (Lazzaretto e Porticciolo) l’associazione è assente per cause<br />
naturali, relative alla piccola estensione <strong>del</strong>le dune.<br />
VEGETAZIONE DELLE FALESIE<br />
Le caratteristiche litologiche e geomorfologiche <strong>del</strong>le falesie, la loro esposizione, il tipo <strong>di</strong> degradazione e la<br />
micromorfologia, la possibilità d’accumulo <strong>di</strong> detriti e <strong>di</strong> suolo con<strong>di</strong>zionano l’instaurarsi <strong>del</strong>la vegetazione<br />
casmofitica aeroalina e <strong>di</strong>versamente alo-tollerante dalle formazioni terofitiche a quelle <strong>di</strong> gariga e <strong>di</strong> macchia.<br />
La falesia deve quin<strong>di</strong> considerarsi come un insieme <strong>di</strong> microhabitat variamente con<strong>di</strong>zionati dai fattori<br />
ecologici che vengono evidenziati dalla presenza <strong>del</strong>le <strong>di</strong>verse comunità vegetali.<br />
1 Vegetazione casmofitica aeroalina<br />
La vegetazione raggiunta <strong>del</strong>l’aerosol marino che si sviluppa nelle fessure <strong>del</strong>le rocce è ben rappresentata su<br />
tutte le coste <strong>del</strong>la Nurra, con caratteristiche <strong>di</strong>fferenti tra i <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> substrato.<br />
Limonium nymphaeum, <strong>di</strong>ffusa sulle coste calcaree comprese tra Alghero e Capo Caccia costituite<br />
prevalentemente da rocce carbonatiche, caratterizza l’associazione Crithmo maritimi-Limonietum nymphaei,<br />
esclusivamente calcicola. Nelle zone più elevate <strong>del</strong>la falesie <strong>di</strong> Capo Caccia l’associazione viene a contatto<br />
con specie <strong>del</strong>la classe Parietarietea judaicae, come evidenziato dalla subass. seselietosum praecocis. Sulle<br />
arenarie eoliche a cemento calcitico <strong>di</strong> Porticciolo e Cala Viola, a seguito <strong>di</strong> fenomeni erosivi, si forma un<br />
substrato detritico sottoposto a nitrificazione antropozoogena, sul quale l’associazione Crithmo maritimi-<br />
Limonietum nymphaei viene a contatto con le garighe nitrofile a C. monspeliaca originando la nuova subass.<br />
camphorosmetosum monspeliacae.<br />
2 Vegetazione casmofitica<br />
Le zone più elevate <strong>del</strong>le falesie <strong>di</strong> Punta Giglio e Capo Caccia sono raggiunte da vento meno carico <strong>di</strong><br />
aerosol marino per cui la vegetazione che le colonizza perde il carattere francamente alofilo. Si possono<br />
quin<strong>di</strong> rilevare aspetti <strong>di</strong> vegetazione rupicola da riferire alla classe Parietarietea judaicae.<br />
L’associazione Brassico insularis-Seselietum praecocis, che si sviluppa sulle parti più elevate <strong>del</strong>le falesie<br />
calcaree <strong>di</strong> Capo Caccia su pareti ripide, ampiamente soleggiate ad esposizione est e sud-est, è<br />
caratterizzata dall’endemica sardo-corsa Seseli bocconi subsp. praecox, entità rupicola che vive sia sulle<br />
coste sia sulle pareti rocciose interne <strong>del</strong>la Sardegna, sino a circa 1500 m <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne (Diana, 1980) e dalla<br />
specie d’interesse comunitario Brassica insularis (Greuter et al., 1986) anch’essa presente in Sardegna nei<br />
settori costieri e sulle rupi interne anche a quote elevate.<br />
3 Garighe camefitiche subalofile<br />
Nella zona <strong>di</strong> cerniera tra la vegetazione alofila <strong>del</strong>la falesia con quella <strong>del</strong>la macchia o dei suoi aspetti<br />
sostitutivi, si sviluppa una gariga primaria o subprimaria, permanente e specializzata, caratterizzata da