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Video appuntamenti d’autore | # 1| Robert Cahen | di Raffaella<br />
Bordini<br />
di Raffaella Bordini 30 aprile 2010 In appr<strong>of</strong>ondimenti,musica video multimedia | 556 lettori<br />
| 1 Comment<br />
Merita una segnalazione il primo appuntamento dedicato alle rassegne di video<strong>art</strong>e<br />
organizzato da Across Video, progetto a cura di Cristina Nisticò che anche quest’anno si<br />
dedica alla diffusione della <strong>cult</strong>ura di quel fare video che, a p<strong>art</strong>ire dagli anni ’60,<br />
attraversa massicciamente il mondo dell’<strong>art</strong>e contemporanea fino ai giorni nostri.<br />
Video e non solo, il cineclub Detour, nella nuova sede in via Urbana, inaugura una nuova<br />
stagione all’insegna di proiezioni e dibattiti che vedono protagonisti i capolavori dei padri<br />
della video <strong>art</strong>e, <strong>art</strong>isti contemporanei, critici ed esperti del settore. Non solo video<br />
proiezioni ma anche dibattiti, appr<strong>of</strong>ondimenti critici, confronti, seminari per comprendere<br />
al meglio gli universi dei grandi maestri e dei maggiori esponenti dello scenario<br />
contemporaneo.<br />
Una valida rassegna dei più importanti lavori del francese Robert Cahen è stato il tema di<br />
un primo incontro: un’immersione tra proiezioni, racconti e dibattiti fino a mezzanotte.<br />
Dagli anni ’70, fino al 2003, più di 30 anni di sperimentazione attorno ai temi cari a Cahen<br />
quali il rallentamento dell’immagine, la memoria, il tempo della vita. Protagonista è<br />
un’umanità che si manifesta attraverso voci, volti, rumori e piccoli gesti ai quali fanno da<br />
sfondo grandi paesaggi sottilmente trasfigurati per acquisire un’identità nuova, aliena,<br />
onirica. Un tempo sospeso, quello di Cahen, in una dimensione immaginativa eppur<br />
concreta perchè fatta di persone e spazi reali.<br />
Attraverso la proiezione di estratti da ‘Karine’, 1976, ‘Juste le temps’, 1983, ‘Hong Kong<br />
Song’, 1989, ‘Voyage d’hiver’, 1993, ‘L’étreinte’, 2003 si è attraversato il percorso <strong>art</strong>istico<br />
di Cahen che, musicista alla scuola della musica concreta, imparò a usare strumentazioni<br />
ed effetti elettronici d’avanguardia negli studi televisivi. Insieme alle potenzialità degli<br />
effetti del montaggio analogico e poi digitale, Cahen fu tra i primi a sperimentare il legame<br />
stretto tra audio e video, riflettendo sul ruolo del suono come spazio sonoro e non come<br />
mero strumento di accompagnamento dell’immagine.<br />
Cahen, gioca con dissolvenze e dilatazioni spazio temporali, assemblando equilibrate e<br />
suggestive sequenze in cui le immagini si fondono l’una nell’altra e il tempo si dilata.<br />
Trasforma così le apparenze in evocativi slittamenti di tempo, ripetizione di elementi che si<br />
adagiano sulla realtà per enfatizzarla, arricchendone ed evidenziandone i dettagli per<br />
svelare un’essenza nuova.<br />
I 5 video proiettati vanno a sintetizzare questo percorso che vede protagonisti l’uomo, il<br />
paesaggio e il suono. Dalle sperimentazioni legate ai linguaggi del mezzo fino ai suoi<br />
viaggi intorno al mondo, Cahen carica ogni sua esperienza della sensibilità del viandante,<br />
con un occhio attento alle sospensioni evocative dei vuoti, sempre in bilico tra l’apparire e<br />
lo svanire perché ‘tra apparizione e sparizione passa sempre un momento di incertezza,<br />
un momento di interrogativo’ […]’che spinge il pubblico ad interrogarsi a sua volta’.<br />
(Cahen, Lucca 2009)<br />
Su questi ed altri interrogativi si è dibattuto venerdì 9 aprile al Cineclub Detour insieme a<br />
Silvia Bordini, critico e docente di <strong>art</strong>e contemporanea presso l’Università di Roma La<br />
Sapienza e Nicola Sani, compositore e critico, Presidente della Fondazione Isabella Scelsi<br />
di Roma. I due interventi sull’immagine video e sul suono, come in un video di Cahen, si<br />
completano <strong>of</strong>frendo ai p<strong>art</strong>ecipanti un valido scorcio su una delle esperienze più<br />
significative della video <strong>art</strong>.<br />
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