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Jean Claude Izzo. Storia di un marsigliese di Stefania Nardini |<br />

Una biografia, una scoperta. | di Isabella Moroni<br />

di Isabella Moroni 18 aprile 2010 In appr<strong>of</strong>ondimenti,libri letteratura e poesia | 481 lettori |<br />

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Jean Claude Izzo, uno scrittore molto amato, una scrittura semplice e densa, scarna, ma<br />

capace di contenere sentimenti, evocazioni, dubbi, ideali.<br />

A dieci anni dalla sua morte assai prematura, ce lo racconta Stefania Nardini con una<br />

biografia: “Jean Claude Izzo. Storia di un marsigliese” edita Perdisa Pop (nell’ambito<br />

della nuova collana, Rumore Bianco diretta da Luigi Bernardi), una biografia che ha il<br />

pregio di analizzare tutta la produzione dello scrittore marsigliese, ma che soprattutto ha<br />

la capacità di fare sognare.<br />

Di Izzo la maggior p<strong>art</strong>e dei lettori conosce gli ultimi romanzi, la trilogia dell’ispettore<br />

Fabio Montale, in pochi sanno che ha scritto poesie e in troppi dimenticano che è stato un<br />

giornalista di grande talento, attento e curioso di ogni movimento <strong>cult</strong>urale e sociale.<br />

Stefania Nardini nei suoi libri usa delle chiavi, sempre diverse, per permettere ai lettori di<br />

accedere al cuore del suo raccontare attraverso le porte che desidera vengano aperte.<br />

Una scrittura orchestrata come una p<strong>art</strong>itura teatrale, che ogni volta sorprende.<br />

Questa volta la chiave che ci mette in contatto con la memoria e la realtà di Izzo è<br />

Marsiglia.<br />

Forse non potrebbe essere diversamente, visto che lo scrittore ha fatto di Marsiglia il suo<br />

motivo letterario e di vita, “J’ai Marseille au coeur” usava dire infatti, ma Stefania Nardini<br />

fa qualcosa di più fin dalla prima pagina: ci lascia la città fra le mani, affinchè ciascuno di<br />

noi possa farsi anche viaggiatore.<br />

Ed alternando i racconti della vita di Izzo alle sue stesse parole (tratte soprattutto dalle<br />

opere poetiche), lascia scoprire l’evoluzione di una terra madre alla quale fin dal remoto<br />

passato del mito sono giunti gli stranieri.<br />

Come il padre di Jean Claude Izzo, Gennaro, giovanissimo emigrante dalle campagne<br />

salernitane, che resterà, nel ricordo, anche una scia d’odori e pr<strong>of</strong>umi mediterranei, un<br />

marchio amato da Izzo che si considererà per sempre un “rital”, un figlio d’immigrati, nato<br />

fra miseria e speranza e capace di fare dei sentimenti di eguaglianza, pace e resistenza la<br />

sua strada del cuore.<br />

Come un romanzo la storia di un marsigliese narrata in questo libro va di pari passo con la<br />

storia spesso ignorata dell’immigrazione dall’Italia, dall’Algeria, da ogni dove; delle lotte<br />

operaie, delle ristrutturazioni urbanistiche, delle volontà, degli accordi e dei soprusi<br />

politici; ci riporta a quel che accadeva al tempo di M<strong>art</strong>in Luther King o di Angela Davis,<br />

del Viet Nam, di tutte quelle persone che si mettevano in gioco visceralmente e che<br />

visceralmente venivano recepite e sp<strong>art</strong>ite da chiunque volesse davvero un mondo<br />

migliore.<br />

Come Jean Calude Izzo, dapprima giornalista, bibliotecario, poeta, scrittore,<br />

sceneggiatore, direttore <strong>art</strong>istico di festival letterari e poi autore di fama internazionale,<br />

ma sempre in lotta, sempre schierato, sempre con i più deboli in un avvicendarsi di perchè<br />

e di risposte precise, immediate, vissute sulla pelle.<br />

Vissute soprattutto a Marsiglia in una storia breve, ma fitta come una trama rara, una<br />

storia ricca delle sfaccettat<strong>ure</strong> letterarie ed umane di uno scrittore forgiato dalla città e dal<br />

suo indissolubile intreccio di tradizioni, di lingue, di accoglienze e di identità.<br />

Ecco, questo nel libro di Stefania Nardini è tangibile, lo si può accarezzare attraverso lo<br />

sguardo di Izzo e trovargli all’improvviso un senso storico, una motivazione politica,<br />

letteraria, civile.<br />

La prima presentazione del libro di Stefania Nardini si terrà a Roma il 20 aprile alle ore<br />

18.00 presso il Centre Cult<strong>ure</strong>l Saint-Louis de France, Largo Toniolo 20-22 . Relatori:<br />

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