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Guerra Civile): solo perché spagnoli anche loro? Soprattutto se messi di fronte ai disegni di<br />

Picasso – Madre con bambino morto e Donna che piange – che preludono al suo capolavoro<br />

Guernica e che già bastavano da soli ad esprimere lo strazio degli innocenti colpiti dalla<br />

violenza bellica.<br />

D’accordo che la mostra è prodotta da Comune di Milano e dalla Sociedad Estatal para la<br />

Accion Cultural Exterior di Spagna, in occasione del semestre spagnolo di presidenza<br />

dell’Unione Europea. Ma può giustificare una tale mole di opere, 180 in tutto, come viene<br />

spiegato all’ingresso, con altri 44 <strong>art</strong>isti oltre al protagonista? Un peso che si avverte<br />

soprattutto nelle ultime, interminabili sale. Qui l’effetto Goya è ormai sparito: sembra di<br />

essere entrati in una galleria d’<strong>art</strong>e moderna con opere di Kirchner, Kokoschka, Pollock,<br />

Soutine – persino un Kiefer del 2005 – alternati agli italiani Giacometti, Guttuso e<br />

Sassu. L’ultima sezione, dove Goya fa di nuovo capolino con Cristo nell’orto degli ulivi, si<br />

intitola Il grido: perché non inserire, a questo punto, anche l’Urlo di Munch? Non sarà stato<br />

spagnolo, ma non lo era neanche Bacon, che p<strong>ure</strong> è presente – poteva mancare, dopo le<br />

mostre che gli hanno tributato Roma e Milano? – con i Tre studi per il Ritratto di Peter<br />

Bear.<br />

olio su tela, Museo de Zaragoza, Saragozza<br />

65<br />

Al termine della visita, una segnalazione<br />

positiva: oltre al monumentale catalogo,<br />

Skira ha ripubblicato per l’occasione un<br />

divertente libricino il cui titolo è tutto un<br />

programma, La orripilante storia del<br />

teschio di Goya, in cui l’autore, Juan<br />

Antonio Gaya Nuño, svela l’arcano che<br />

si cela dietro la scomparsa del cranio del<br />

pittore dalla tomba dove fu sepolto. Una<br />

vicenda che Goya stesso avrebbe certo<br />

rappresentato in uno dei suoi Caprichos.<br />

Goya e il mondo moderno, Milano,<br />

Palazzo Reale, in corso fino al 27 giugno<br />

2010; orari: lunedì 14.30–19.30,<br />

m<strong>art</strong>edì/mercoledì/venerdì/domenica,<br />

9.30-19.30, giovedì e sabato,<br />

9.30–22.30. Informazioni e prenotazioni<br />

02/54910 www.ticket.itgoya.<br />

Immagini:<br />

Francisco Goya y Lucientes,<br />

Autoritratto, 1815, olio su tela, Museo<br />

Nacional del Prado, Madrid<br />

Francisco Goya y Lucientes, Ritratto di<br />

Don Juan M<strong>art</strong>ín Goicoechea, 1790,

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