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Abbiamo avuto, in questi ultimi<br />

decenni, una grande concentrazione<br />

del Mercato per questa creatività che in<br />

molti casi, ibridata o più pura, è<br />

diventata polo d’interesse del Sistema<br />

dell’Arte del cosiddetto Primo Mondo ed<br />

angloamericanocentrico; pensiamo al<br />

fenomeno africano George<br />

Lilanga, affiancato dai vari Fanizani<br />

Akuda, Inácio Matsinhe…; anche il<br />

caso Chris Ofili non è troppo lontano<br />

da questa nuova considerazione di<br />

un’<strong>art</strong>e nata e vissuta in paesi distanti<br />

dai centri di produzione e di potere<br />

<strong>cult</strong>urale, così come in questo contesto<br />

possiamo inserire la rivincita dell’India<br />

e del più complesso binomio Cindia<br />

(Cina e India).<br />

Anche l’Arte aborigena entra in<br />

quest’ottica che si è spesso aperta su<br />

questo meraviglioso panorama con<br />

mostre che in Italia sono state di vario<br />

ordine e grado.<br />

In questi giorni è in corso a Roma una<br />

delle più belle, ricercate ed esaustive<br />

mostre sul tema: AUSTRALIA TODAY. Capolavori degli Aborigeni d’Australia. In<br />

corso a Palazzo Incontro e prorogata quasi d’imperio sino al 25 aprile, l’esposizione,<br />

gratuita, è allestita in 24 sale piene di ben 220 opere di 127 <strong>art</strong>isti rappresentativi<br />

delle più importanti e arcaiche tribù aborigene australiane.<br />

Questa è un’<strong>art</strong>e che consente un primo approccio diretto, emotivo, facile, da p<strong>art</strong>e del<br />

pubblico che eventualmente vi affianca una seconda lettura, più complessa e appr<strong>of</strong>ondita,<br />

da iniziati. La prima è comunque tanto importante ed è stata evidentemente così rilevante<br />

che il successo riscosso dalla mostra è sorprendente: più di 5000 presenze ad un<br />

mese dall’inaugurazione, un vero record per il museo, e un grande afflusso di bambini e di<br />

Scuole.<br />

L’iniziativa è realizzata dalla National Gallery Firenze – presieduta da Marco Parri e<br />

con la direzione <strong>art</strong>istica di Luca Faccenda – un’Associazione no-pr<strong>of</strong>it e benefica che ha<br />

esperienza nel settore dell’<strong>art</strong>e cosiddetta etnica, data la sua mission: diffondere l’<strong>art</strong>e<br />

nel/del mondo con uno sguardo privilegiato alle aree meno praticate dal Sistema e<br />

Mercato dell’Arte internazionale (come l’Australia, appunto, e l’Africa, il Tibet, l’India<br />

dell’area meno nota al grande pubblico) e, parallelamente, promuovere una didattica<br />

rivolta alle <strong>art</strong>i attraverso contatti fra persone, enti, associazioni e popolazioni diverse.<br />

Luca Faccenda e Marco Parri hanno girato il mondo ma mai come turisti quanto, piuttosto,<br />

come viaggiatori, incontrando <strong>art</strong>e e creatività di aree spesso svantaggiate del pianeta o<br />

meno considerate dall’intellighenzia dell’<strong>art</strong>e contemporanea legata a precise regole e ad<br />

un determinato reticolo di supporto. Da questa passione per il bello, per una<br />

comunicazione visiva alternativa, libera, e per il linguaggio altro, Luca e Marco derivano la<br />

pr<strong>of</strong>essione che li coinvolge oggi e che li ha portati a organizzare mostre che hanno aperto<br />

la strada, in Italia, all’<strong>art</strong>e australiana, a quella africana e a produzioni etniche di grande<br />

qualità <strong>art</strong>istica.<br />

Ci conferma Luca Faccenda, che tra l’altro è reduce da successi televisivi inaspettati per<br />

una trattazione sull’Arte (al Maurizio Costanzo Show, dove ha una rubrica che tiene uno<br />

share altissimo):<br />

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