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Il Testimone - Sane Society

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19<br />

10.<br />

Aveva la pelle rosa, liscia e soda. Le anche abbondanti, il seno tondo, il ventre invitante e fulvo. La sua<br />

gua ncia scivolava in lungo ed in largo su quel territorio per lui nuovo ed inesplorato. Lei era immobile. <strong>Il</strong><br />

volto impassibile. Gli occhi sbarrati. Guardava Alvano che non sapeva come procedere. <strong>Il</strong> profumo della<br />

pelle era per lui come un narcotico. Appoggiata alla parete gli teneva la testa tra le mani mentre lui in<br />

ginocchio la esplorava con le mani. Guidato dagli occhi, faceva scivolare sul quel corpo le sue labbra.<br />

Doveva fare in fretta. Avrebbero potuto sorprenderli. Sentivano le voci nell’altra stanza. Stavano per alzarsi<br />

da tavola. Sarebbero venuti a prendere la frutta in quella stanzetta dove tenevano diverse cose alla rinfusa.<br />

Guardò le mele. Grosse, rosse, lucide e turgide, proprio come quei seni, dai rosati e teneri capezzoli. Si alzò<br />

in piedi. Lui spingeva il suo ventre contro di lei. Lei lo respinse con una smorfia dicendo che le faceva male<br />

con la cintura dei pantaloni. Stese la mano. Lo prese con malagrazia. Lo afferrò con violenza,<br />

conficcandogli le unghie nella pelle, lasciandoci il segno. Se ne accorse dopo, quando vide il sangue. Quel<br />

ratto felino e veloce della donna senza grazia gli diede il colpo finale. Si ritrovò umido ed ansimante senza<br />

capire nulla. Quando lei lo spinse da parte, lesse sul suo volto una smorfia di disgusto e di disappunto.<br />

Alvano la odiò e giurò di vendicarsi delle donne.

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