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Puck era una reminiscenza del Bardo. A distanza di tanti anni, Alvano non ricordava più come l’aveva<br />
conosciuta. Forse si erano incontrati davanti ad un piatto di spaghetti alla bolognese in Church Street, in<br />
quel piccolo ristorante italiano. Oppure al parco, il sabato pomeriggio, quando tutti andavano a dare da<br />
mangiare ai cigni ed alle anitre. Avevano passeggiato spesso e a lungo intorno alle mura romane. Avevano<br />
visitato il museo, avevano giocato a tennis sul campo dietro il teatro romano. Era piccola, si può dire<br />
graziosa, coi capelli corti, tanto da sembrare un maschio, su di una faccia squadrata e regolare. Le labbra<br />
piccole, gli occhi neri, le ciglia folte ornavano un volto che diventava fortemente espressivo quando si<br />
infervorava in interminabili discussioni che la facevano diventare polemica, aggressiva, spesso dura e<br />
provocatoria. Parlava un inglese molto fluente e scorrevole. Le piacevano la letteratura, l’arte, la musica.<br />
Indossava attillati blu jeans sotto abbondanti, colorati maglioni maschili che la facevano aumentare di<br />
volume. Spesso si presentava in ardite minigonne che la stessa Mary Quant non si sarebbe mai sognata di<br />
consigliare alle sue clienti. A volte, alle gambe, aveva delle lunghe calze colorate, un colore diverso per<br />
gamba. Oppure, non indossava nulla, lasciando brillare alla luce del sole il colore rosa della sua pelle per il<br />
godimento di chi se la portava a fianco nel parco, al cinema, al college, al ristorante o a ballare.<br />
Oltre all’inglese, parlava il francese e il tedesco. Era una olandese del nord. Diceva che la sua famiglia era<br />
di Groningen e che sarebbe diventata famosa nel mondo del teatro. Al momento faceva la baby sitter a casa<br />
di una famiglia molto nota in città. Si era iscritta anche ad un corso di teatro su Shakespeare e andava matta<br />
per quel personaggio mezzo elfo mezzo uomo che portava il suo stesso nome e che era il giullare-attendente<br />
del re Oberon. Un personaggio difficile, in grado di cambiare forma alla sua persona ed agli oggetti. Spesso<br />
giocava e imbrogliava chi aveva a che fare con lui.<br />
Io non sapevo molto di Puck a quel tempo, voglio dire del personaggio shakespeariano e perciò un nome<br />
valeva l’altro. Mi interessava uscire con una ragazza. Tutti avevano una ragazza da quelle parti, in quegli<br />
anni. Verulamium era piena di immigrati provenienti in gran parte dal continente: francesi, tedeschi,<br />
portoghesi, spagnoli. Non mancavano gli italiani. Li trovi dappertutto. Anche in Alaska a vendere gelati agli