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Il Testimone - Sane Society

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54<br />

31.<br />

A dire il vero, Alvano, di verde, ne vide ben poco quando mise piede a Dover. Era quasi sera, ma già buio<br />

profondo, quando salì su quel treno che lo avrebbe portato alla stazione Vittoria. L’apparizione delle<br />

bianche scogliere dal battello era rimasta tale, uno squarcio improvviso ed accecante su di una natura che<br />

avrebbe ritrovata ferma sulla tela solo nei quadri di Turner e di Constable. La nebbia, fitta ed opprimente,<br />

era di nuovo calata. <strong>Il</strong> treno inglese sembrava correre più veloce di quello francese, quasi come se sapesse<br />

meglio la strada, come se fosse di casa in quel paesaggio davanti al quale Alvano sarebbe rimasto incantato.<br />

Erano da poco passate le nove sul grande orologio della stazione quando scese dal treno con le sue grosse<br />

valige e si mise alla ricerca di Alfred. L’aveva conosciuto un’estate, in costiera, dopo quella sfuriata che<br />

aveva avuto col padre. Aveva piantato tutto e tutti in quel dannato paese dell’ippogrifo e dell’Episcopio e se<br />

n’era andato tra i monti. Aveva deciso di vivere nei boschi, da solo, di fronte ai fatti essenziali della vita, la<br />

sua vita. Voleva vedere se riusciva a conoscere quello che fino ad allora non era riuscito ad apprendere.<br />

Voleva farlo in quel modo e in quel momento e non quando e come volevano gli altri. Non si sentiva di<br />

vivere un’esistenza che si sarebbe trascinata così chissà per quanto tempo. La vita era altrove, doveva<br />

essere un’altra cosa. Non voleva rassegnarsi. Voleva succhiarne il midollo, voleva che fosse essenziale,<br />

spartana, libera da inutili orpelli e pesi, da cerimonie e da inganni, da finzioni e da tradizioni. Voleva<br />

conoscere l’esperienza delle cose perché le cose vivono di vita, e la vita di cose.<br />

Lo aveva incontrato per caso laggiù, in quella gola della valle che portava al mare. Seduto sul muretto<br />

accanto alla piccola sorgente trasformata in fontanella. Un tempo l’acqua sgorgava direttamente dalla<br />

roccia. Poi qualcuno aveva avuto l’idea di imprigionarla in un blocco di cemento. Quel sentiero in fondo al<br />

vallone, tra quella natura verde e selvaggia, tracciato dal piccolo torrente a secco, era il posto preferito di<br />

Alvano. Gli alti e vecchi castagni lasciavano a stento filtrare i raggi del sole. Si fermò per bere e per<br />

riposare. Si rammaricò un poco quando vide che c’era qualcuno.<br />

“Salve!”, sussurrò Alvano.<br />

“Hi!” rispose l’altro.

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