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Storia del Trapani I - Franco Auci

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sone (numero elevato per l’epoca) che assistettero all’incontro in piedi, addossate<br />

al vecchio bastione <strong>del</strong> Distretto Militare. I palermitani, capitano il non<br />

dimenticato Dottor Valentino Colombo, infilarono dodici palloni (11 a 0, secondo<br />

altre fonti, il risultato di quella partita, che comunque venne giocata il 7<br />

ottobre 1908, n.d.r.) tra i pali custoditi dal povero Filippo Liparoti e a nulla<br />

valse l’abnegazione <strong>del</strong> capitano Tonino Tosto malamente coadiuvato dai compagni,<br />

presi ormai dal timore reverenziale di una squadra che terminò l’incontro<br />

con una accademia di passaggi sotto la nostra porta. Di fronte al beneficio <strong>del</strong>l’insegnamento<br />

<strong>del</strong> vero giuoco <strong>del</strong> calcio poco però contava la sconfitta. Del<br />

resto, ripeto, di fronte ad una squadra di novizi stava uno squadrone ben conosciuto<br />

sino a Roma”.<br />

L’U.S. Trapanese, naturalmente, avverte l’esigenza di darsi uno statuto e un<br />

adeguato assetto societario. Così il 20 dicembre 1908 nel corso di una apposita<br />

assemblea svoltasi nei locali <strong>del</strong>la scuola elementare di San Domenico i soci<br />

<strong>del</strong>l’U.S. Trapanese approvano, con qualche modifica, lo statuto letto in apertura<br />

di seduta dal marchese Giuseppe Platamone e quindi passano all’elezione <strong>del</strong><br />

Consiglio Direttivo, <strong>del</strong> quale, con lo stesso Platamone presidente, sono chiamati<br />

a far parte anche Bartolomeo Augugliaro, Gaspare Bulgarella, Francesco<br />

De Blasi, il conte Enrico Far<strong>del</strong>la, Vincenzo Marrone, Abele Mazzarese, Ugolino<br />

Montagna, Francesco Oddo, Antonio Scio e Tommaso Xirinda.<br />

Intanto ogni occasione cominciava ad essere buona per allestire una partita.<br />

Così, ad esempio, su Il Martello <strong>del</strong> 5 settembre 1909 si può leggere che il 31<br />

agosto alla palestra ginnastica “ebbe luogo un match di foot ball tra la squadra<br />

dei marinari <strong>del</strong>la R. Nave Ercole e quella <strong>del</strong>la Unione Sportiva Trapanese,<br />

presieduta dall’egregio marchese Platamone avv. Giuseppe”. Al match, in verità<br />

“monotono”, assiste “popolo ed aristocrazia” e la coppa in palio, “in segno di<br />

vittoria”, va all’U.S. Trapanese, che, direttore di gara il col. De Dominicis, si<br />

impone per 2 a 1.<br />

Si stacca un germoglio: nasce l’Erice Foot Ball Club<br />

“Dall’albero” intanto (sempre Pappalardo ne Le prime attività sportive a<br />

<strong>Trapani</strong>) si staccò un germoglio e presto sorse a <strong>Trapani</strong> un’altra Società: Erice.<br />

Ne fu capitano il giovane Dalmazio Sperti che divenne l’antagonista <strong>del</strong> Tosto<br />

senza peraltro raggiungerne il rendimento. Ne fu portiere Giovanni Mineo noto<br />

per le sue spettacolari respinte di pugno. La seconda società sorse per l’avvertita<br />

necessità di un antagonismo che tenesse accesa la fiaccola <strong>del</strong> superamento;<br />

superamento momentaneo, vicendevole, ma privo di acrimonia essendo tutti<br />

studenti ma soprattutto amici”.<br />

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