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Storia del Trapani I - Franco Auci

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à in una franca e solida amicizia. Calcisticamente Soffrido era di una classe<br />

superiore e la sua personalità si faceva sentire sia in campo che nello spogliatoio.<br />

Terminato il raduno, a spasso per la città. Il sole è tramontato, c’è animazione.<br />

I tifosi più intraprendenti ti vogliono conoscere ed esprimono il loro entusiasmo.<br />

Il dubbio svanisce e per cinque anni sarò calciatore e cittadino trapanese<br />

con tanto di residenza.<br />

Impossibile dimenticare il carisma <strong>del</strong> dott. Marchello, la bonomia <strong>del</strong> presidente<br />

Di Marzo, l’arguzia <strong>del</strong> dott. Solina, la signorilità <strong>del</strong> sig. Messina, i<br />

buoni e costruttivi rapporti con gli allenatori Plemich, Rossi, Prendato, Dugini e<br />

l’amicizia con diversi colleghi, Pesaresi in particolare.<br />

Una telefonata e a distanza di mezzo secolo i ricordi di un’esperienza indimenticabile.<br />

Testimonianza <strong>del</strong> grande affetto che ancóra mi lega a <strong>Trapani</strong> e ai<br />

suoi tifosi.<br />

Silvano Stagnaro è nato a Riva Trigoso (Genova) il 10 dicembre 1929. Nel<br />

<strong>Trapani</strong> ha giocato per cinque stagioni, dal 1953 al 1958. In campionato ha<br />

totalizzato 135 presenze, 113 in IV Serie e 22 (1 <strong>del</strong>le quali contro il Frosinone,<br />

poi escluso) in IV Serie d’Eccellenza, e messo a segno 1 gol. Ha giocato anche<br />

1 partita in Coppa Mattei.<br />

Giovanni Bodini<br />

Era il mese di agosto <strong>del</strong> 1956 quando partii per <strong>Trapani</strong>,<br />

che raggiunsi dopo un viaggio in treno di ventiquattro<br />

ore. Quando arrivai alla stazione, in un pomeriggio<br />

caldissimo, a ricevermi c’era un signore alto, che<br />

mi disse: “Sono Messina, il segretario <strong>del</strong> <strong>Trapani</strong>”.<br />

Quindi mi fece visitare la città, dicendo ai tifosi che ero<br />

il nuovo acquisto.<br />

Avevo trent’anni e ricordo che il presidente era<br />

Solina e che tra i dirigenti c’era Marchello. L’allenatore era Prendato. Poi<br />

arrivò Dugini e quindi Marchese. Ricordo quasi tutti i compagni, tra i quali<br />

uno, Orlando, si innamorò di una trapanese, che sposò. La nostra era una<br />

buona squadra.<br />

Ricordo i custodi <strong>del</strong> vecchio campo: si trattava, in pratica, di una famiglia,<br />

che allevava anche qualche animale. A tal proposito non posso dimenticare che<br />

un giorno, arrivati per l’allenamento mattutino, siamo rimasti sbalorditi nel vedere<br />

un capretto che era rimasto impigliato tra le maglie <strong>del</strong>la rete <strong>del</strong>la porta ed<br />

era così morto strangolato.<br />

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