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Storia del Trapani I - Franco Auci

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Poi la Juventus resiste fino al 30' <strong>del</strong> secondo tempo sul campo <strong>del</strong>la Reggina,<br />

ma a questo punto, incassato un goal su rigore, finisce col perdere addirittura<br />

per 3 a 0. Quindi, dopo tre anni, il Savoia viola il campo degli Spalti (2 a 0). La<br />

Juventus perde poi a Termini (2 a 1), pur dopo essere passata per prima in vantaggio;<br />

pareggia 2 a 2 in casa con la Salernitana e finalmente coglie contro la<br />

Palmese (anche in questo caso 2 a 2) il primo risultato esterno positivo. Ma non<br />

è l’auspicato rilancio; tutt’altro. La Juventus torna infatti sul campo degli Spalti,<br />

ma nel turno infrasettimanale di mercoledì 1° novembre incassa un tremendo<br />

3 a 1 ad opera <strong>del</strong>la Bagnolese. L’arbitraggio <strong>del</strong> palermitano Ferro, però, non<br />

va assolutamente giù e in serata i dirigenti <strong>del</strong>la Juventus comunicano alla Federazione<br />

di avere deciso di ritirare la squadra dal campionato in segno di protesta.<br />

La società trapanese infatti non gioca la successiva partita casalinga <strong>del</strong> 5<br />

con il Cosenza (e, naturalmente, sarà 0-2 per forfait), mentre viene poi rinviata<br />

la partita esterna <strong>del</strong> 12 col Napoli ris.<br />

La situazione è evidentemente pesantissima, anche perché, pur fra tanta rabbia,<br />

non mancano certo le critiche alla decisione di ritirare la squadra. Si avverte,<br />

comunque, la necessità di una sterzata e provvidenziale a questo punto si<br />

rivela l’intervento <strong>del</strong> segretario Federale, Tanino Messina, che decide di affidare<br />

la Juventus a Carlo Fontana, Michele Costantino e Luciano Augugliaro. E,<br />

mentre arriva la stangata per quanto verificatosi contro la Bagnolese (campo<br />

squalificato per due gare, 1.000 lire di multa, <strong>Franco</strong> Adragna inibito fino al 31<br />

ottobre 1935, Vignozzi e Loveri appiedati per una giornata e Saura, che peraltro<br />

non aveva giocato, addirittura per quattro!), sul Giornale di Sicilia <strong>del</strong> 18 novembre<br />

leggiamo che un laconico comunicato <strong>del</strong>l’Ufficio Stampa <strong>del</strong>lo S.C.<br />

Juventus ha annunciato che Attilio Buratti ha lasciato la Direzione Tecnica <strong>del</strong><br />

Sodalizio.<br />

La Juventus comunque continua a soffrire le pene <strong>del</strong>l’inferno perdendo<br />

(3-0) sul campo neutro di Agrigento la partita casalinga con la Peloro, quindi a<br />

Catania (3-1) e il recupero di Napoli (3-0), poi le gare casalinghe col Siracusa<br />

(1-0), giocata sul “neutro” di Acireale, e col Palermo ris. (2-1) e quella di Caltanissetta<br />

(2-1) <strong>del</strong>la prima di ritorno.<br />

Però, intanto è tornato Schönfeld e su “Il Popolo di <strong>Trapani</strong>” <strong>del</strong> 13 gennaio<br />

1934 leggiamo: “… l’asso austriaco rappresenta per i nostri sportivi la tradizione,<br />

il vessillifero <strong>del</strong>le vecchie glorie juventine, una forza morale di grande<br />

importanza e una competenza di prima classe. Gli porgiamo di tutto cuore il<br />

bentornato. Abbiamo voluto avere le sue impressioni sùbito dopo il suo ritorno<br />

da Caltanissetta. Egli ci ha affermato che la squadra cigola paurosamente in<br />

tutti i reparti. Pochissima intesa, pochissimo giudizio nel lavoro offensivo, una<br />

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