2009 - Gustolocale
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Un americano<br />
tranquillo<br />
Mangiare è un atto agricolo. Questa la frase più celebre di Wendell Berry, profeta della fi liera corta<br />
… the apple tree stands up among the accidents of the afternoon. (Wendell Berry)<br />
Il grande Graham Greene intitolava così uno dei suoi più celebri romanzi e<br />
questo potrebbe essere anche uno dei tanti modi per defi nire la fi gura di un<br />
grande professore-scrittore-poeta-contadino americano, un saggio pensatore,<br />
dall’indole tranquilla e pacifi ca nel quale il New York Times ha intravisto<br />
un prophet. Un profeta, un anticipatore, capace di intuizioni che nel tempo si<br />
sono rivelate decisamente illuminanti. Un uomo che con geniale semplicità ha<br />
gettato le basi di percorsi condivisi sempre più diffusamente diventando un<br />
punto di riferimento per chi si identifi ca in un certo modo di intendere la vita,<br />
la natura e l’ambiente, le risorse, le stagioni, il territorio e il cibo.<br />
È nato il 5 agosto del lontano 1934 a Henry County, Kentucky Wendell Berry,<br />
fi glio di un avvocato con la passione<br />
per la coltivazione del tabacco e dopo gli<br />
studi è stato docente nelle prestigiose<br />
Stanford e New York University per più di<br />
vent’anni. Successivamente, sentendo il<br />
richiamo della terra, ha fatto ritorno laddove<br />
era iniziata la sua vita, ha acquistato<br />
una fattoria e si è messo a fare il contadino<br />
senza smettere di produrre romanzi,<br />
poesie, saggi, scritti riguardanti il rispetto<br />
per il mondo naturale, la distruzione ambientale<br />
e delle identità autoctone, l’economia<br />
globale e le sue depredazioni, il<br />
rapporto tra agricoltura e alimentazione.<br />
Suo è l’aforisma “mangiare è un atto<br />
agricolo”, sua la promozione in California<br />
La consegna del Premio Artusi ‘08<br />
dei mercati contadini.<br />
Wendell Berry, profeta della fi liera corta, sostenitore dell’ecosostenibilità americana<br />
fi n dagli anni ‘80 e dell’importanza di una cucina sana, legata al territorio.<br />
Con Leopold Kohr, E. F, Schumacher e Kirkpatrick Sale diventa uno dei<br />
principali esponenti del movimento dei locavores, di chi crede nella necessità<br />
di apprezzare e consumare soprattutto ciò che la terra offre localmente,<br />
nel rispetto dei cicli delle stagioni, con le sue tradizioni e le sue ricchezze.<br />
Dello slow e del sole food, cibo che, come l’acronimo indica, dovrebbe essere<br />
sostenibile, organico, locale ed etico. O con un appoccio “epicureo”,<br />
da consumare alla luce di implicazioni sia gustative che ambientali. Berry ed<br />
altri pensatori del movimento “neoagrario”,<br />
come il grande Gene Logsdon e<br />
Wes Jackson, inserito peraltro come il<br />
nostro Carlo Petrini tra i 100 personaggi<br />
più importati del 20° secolo, osservano il<br />
mondo attraverso “lenti agricole” e focalizzano<br />
la loro attenzione sul valore della<br />
campagna, di un’alimentazione basata<br />
sia sul piacere che su una forte consapevolezza<br />
ed esprimono la loro preoccupazione<br />
rispetto al modo con il quale<br />
l’uomo si è allontanato dal signifi cato<br />
più profondo di ciò che attiene all’atto<br />
di mangiare.<br />
A tal proposito riporterei la traduzione<br />
dello stralcio di un recente articolo in cui