2009 - Gustolocale

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La sottile arte della
disti azione
Aromi, profumi e spezie celebrano l’aqua vitae.
Una tradizione che arriva dal lontano Medioevo
Chi ha avuto la (s)fortuna di “frequentare”, il verbo cela una velata ironia che
solo chi c’era potrà capire, la Scuola Militare Alpina di Aosta si è sicuramente
imbattuto, nei lunghi mesi di “villeggiatura alpina”, in una vera e propria
istituzione locale. Almeno tale lo era al tempo della mia presenza nel capoluogo
valdostano, ormai quasi trent’anni fa.
Sto parlando di un locale che era, al tempo stesso, rifugio, consolazione,
svago e tutto ciò che poteva riempire le ore fra l’uscita dalla caserma per
la libera uscita ed il rientro in quel luogo di sofferenza. Questo locale, che
non so se esista ancora, si chiamava Papà Marcel. O, meglio, papà Marcel
era l’oste, un omone baffuto e quasi sempre sorridente. Un commilitone entrando
per la prima volta in caserma e parafrasando il sommo poeta, disse:
“lasciate ogni speranza o voi che qui entrate”. Ecco, se la caserma poteva
simboleggiare l’inferno, papà Marcel per gli sventurati allievi della scuola
poteva rappresentare Virgilio, guida e consolazione.
Ma non è di quest’uomo che voglio parlarvi. Bensì di ciò che lui offriva nel
suo locale. Ovviamente grappa. O, meglio, grappe aromatizzate con tutto
ciò che può venirvi in mente. Infusioni di tutte le possibili erbe e radici, dalle