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2009 - Gustolocale

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44<br />

Il terroir del miele<br />

Il Dizionario dei mieli nomadi celebra l’apicoltura itinerante.<br />

Alla ricerca della vera essenza di questo prodotto<br />

È possibile fare migliaia di chilometri<br />

per inseguire un mare<br />

di girasoli, di asfodeli o di fi ori<br />

di corbezzolo? Il lettore ideale<br />

del Dizionario dei mieli nomadi<br />

è chi può arrivare a porsi<br />

questa poetica domanda o più<br />

semplicemente chi vuole avvicinarsi<br />

a una delle sostanze<br />

più seducenti e perfette prodotte<br />

in natura: il miele. Tra i suoi autori fi gura Andrea Parternoster, apicoltore<br />

non stanziale che ha la sua base tra i meli della Val di Non ai piedi<br />

del bellissimo Castel Thun, maniero di impianto medioevale che riaprirà al<br />

pubblico tra poco più di un anno.<br />

Non è, forse, un caso che questo signore dei mieli parta periodicamente<br />

dalla Val di Non a caccia di polline. In mezzo ai fi ori della valle Trentina ha,<br />

infatti, cominciato suo nonno, coltivando una passione per i profumatissimi<br />

petali di melo e le macchie gialle di quelli di tarassaco, per le ambrate melate<br />

di abete e per le tavolozze formate dai fi ori di montagna. E tra quei fi ori<br />

Andrea ha iniziato il suo percorso e ispirato da loro non si è più fermato.<br />

E in Val di Non i lettori del dizionario e gli appassionati dei mieli lo possono<br />

andare a trovare. Nella sua azienda “Mieli Thun”, nel borgo di Vigo di Ton, è<br />

presente un piccolo punto vendita, quasi un tempio in miniatura del miele,<br />

in cui è possibile prendere parte a degustazioni guidate, lasciandosi sedurre<br />

dai racconti di questo dolce vagabondo e dei suoi collaboratori. Accanto<br />

ai vasi dorati birre artigianali al miele, libri, preziosi vasi di polline. Per ora i<br />

monofi ore di Mieli Thun sono circa 20.<br />

Tornando al libro, “Abete” e “Zorro” sono il primo e l’ultimo lemma di<br />

questo grazioso volumetto bilingue di 192 pagine dedicato all’apicoltura<br />

itinerante. Disseminate tra le pagine numerose altre voci - corbezzolo,<br />

girasole, tarassaco, rosmarino - che raccontano i cromatismi, le note olfattive<br />

e gustative dei differenti mieli. Per ognuno di loro, inoltre, ricette,<br />

abbinamenti con i cibi, vini e note<br />

curiose. Si scopre così, ad esempio,<br />

che l’assaggio del miele di corbezzolo<br />

si chiude con note di radice di<br />

genziana, che è perfetto come accompagnamento<br />

di un caffè e che<br />

inserirne un pallina congelata nel<br />

cuore di un arancino di riso prima<br />

della frittura regala al palato una<br />

gioia infinita. Ma il bello, dopo aver<br />

letto delle varie note di profumo e<br />

gusto, viene proprio dalla possibilità<br />

di rintracciarle nei mieli assaggiandoli,<br />

mettendoli e mettendosi<br />

alla prova. Ricordiamo, a proposito,<br />

che il libro è disponibile anche in un<br />

elegante cofanetto, abbinato a un<br />

vaso di cremoso miele di tarassaco<br />

in quintessenza.

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