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2009 - Gustolocale

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moltiplicatore di pressione nel caso della macchina a gruppi idraulici o infine<br />

l’impiego di un pompante nelle macchine moderne, i tempi di preparazione<br />

sono contenuti entro i 3 secondi. Oltre alla pressione dell’acqua, l’espresso si<br />

differenzia per una diversa granulometria del caffè (normalmente fine), un diverso<br />

dosaggio (circa 7g. per dose) e una temperatura dell’acqua intorno ai 90° C.<br />

L’espresso si contraddistingue anche per la composizione della miscela di caffè<br />

e per la curva di tostatura utilizzata.<br />

Ma quali sono le fasi di estrazione del caffè espresso?<br />

La preparazione di un buon espresso passa attraverso 3 differenti fasi.<br />

La prima è la fase di bagnazione, meglio nota come pre-infusione, in cui vengono<br />

riempite le cavità interstiziali in modo da evitare che il getto dell’acqua a pressione<br />

intacchi la superficie dello strato. A questo riguardo è utile sapere che in una<br />

pastiglia di caffè pronta per l’estrazione di un espresso italiano (quindi con una<br />

corretta macinatura e con un livello di pressatura pari a 22 kg) il caffè occupa<br />

circa il 40% del volume della stessa. Nella seconda fase, detta di estrazione,<br />

avviene il passaggio dell’acqua a temperatura e pressioni costanti attraverso lo<br />

strato di polvere di caffè contenuto nel filtro. Questo processo è molto complesso<br />

e coinvolge diversi fenomeni chimici e fisici. Infine, l’erogazione si conclude con<br />

il processo di emulsione degli olii estratti nella fase precedente, attraverso cui la<br />

bevanda assume quell’aspetto cremoso che la contraddistingue.<br />

Perché si parla di pre-infusione ed a cosa serve?<br />

Abbiamo visto che la prima fase è quella di bagnazione o più propriamente<br />

detta di pre-infusione. Con essa l’acqua, scendendo, elimina l’aria che occupa<br />

i pori dello strato di caffè consentendo una migliore permeabilizzazione dello<br />

stesso. In questa fase, al variare della pressione e quindi della velocità dell’acqua,<br />

cambiano anche le condizioni di estrazione: l’acqua, scendendo lenta-<br />

mente, scioglie maggiormente gli olii aromatici e le altre sostanze che danno<br />

sapore ed aroma al caffè.<br />

L’importanza della giusta macinatura<br />

La macinatura del caffè risponde invece a regole chiare e lineari. Perché, innanzitutto,<br />

si macina il caffè? La macinatura del caffè permette all’acqua calda di<br />

estrarre al meglio le sostanze che danno corpo e aroma all’espresso; l’acqua<br />

infatti troverebbe difficoltà a penetrare i chicchi interi e finirebbe per estrarre<br />

soltanto le sostanze che stanno sulla superficie del chicco stesso.<br />

Se la macinatura è troppo grossa l’acqua scorre molto velocemente fra le grosse<br />

particelle di caffè (come l’acqua di un torrente che scorre fra grossi sassi)<br />

e non riesce ad estrarre tutte le sostanze. Si ottiene così un espresso con una<br />

crema molto pallida, con poco corpo e un po’ “slavato”. In gergo tecnico questo<br />

viene definito un espresso “sottoestratto”.<br />

Se la macinatura è invece troppo fine l’acqua impiega molto tempo a passare.<br />

Essa estrae sì tutte le sostanze, ma tende a “bruciare” le particelle di caffè con<br />

cui rimane troppo tempo a contatto. Il risultato è un espresso con poca crema,<br />

di colore molto scuro, con poco profumo e che al gusto risulterà amaro e<br />

bruciato: un espresso “sovraestratto” Come si riconosce allora la giusta macinatura?<br />

La giusta macinatura è quella che permette al nostro espresso di raggiungere<br />

in tazzina la sua dose ideale (definita classicamente in 25 ml) in 22/28<br />

secondi. Questa è la cosiddetta regola dei 25 secondi, e permette di capire che,<br />

con una macchina ben settata, l’acqua estrarrà tutte le sostanze del caffè senza<br />

bruciare la polvere. Il risultato sarà una bella crema color nocciola e un espresso<br />

profumato e equilibrato nel gusto.<br />

Davide Cocco

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