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quaderno farfalle diurne - Parco Oglio Sud

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secondo Linneo, gli animali "imparentati" fra loro appartengono allo stesso<br />

genere in quanto hanno in comune le caratteristiche di quella categoria,<br />

ma, per poterli distinguere gli uni dagli altri occorre definirne la specie.<br />

Ad esempio, il nome Vanessa ata/anta permette di riconoscere individualmente<br />

questa farfalla dalle altre specie simili, come Vanessa cardui,<br />

in quanto, pur avendo il primo nome in comune e quindi lo stesso genere,<br />

appartengono a specie diverse.<br />

Le categorie sistematiche usate per la classificazione sono: la specie, il<br />

genere, la famiglia, l'ordine, la classe, il phy/um ed il regno. In generale,<br />

è possibile affermare che più specie formano un genere, più generi una<br />

famiglia, più famiglie un ordine, più ordini una classe, più classi un philum,<br />

più phyla un regno. E' importante ricordare che mentre i limiti fra una categoria<br />

sistematica e l'altra vengono stabiliti su basi e criteri convenzionali,<br />

per poter indicare una specie con precisione occorre applicare regole ben<br />

precise: il concetto di specie è infatti basato sul principio dell'interfecondità<br />

e può essere verificato a livello sperimentale.<br />

La tradizionale nomenclatura binomia di Linneo è stata poi parzialmente<br />

modificata con l'introduzione di un terzo nome latino che segue quello<br />

della specie ed è utilizzato per definire la sotto specie o la razza geografica;<br />

in questo caso si parla di nomenclatura trinomia. Così un esempio può<br />

essere costituito da Pier;s nap; napi(sottospecie nominale) che fu descritta<br />

per la prima volta da Linneo in Svezia; in tal caso la nuova terminologia<br />

vale a distinguerla dalla sottospecie presente in Irlanda e classificata<br />

come Pieris napi britannica Vty. Queste <strong>farfalle</strong>, pur appartenendo alla<br />

stessa specie, evidenziano una certa variabilità; di conseguenza è corretto<br />

considerarle come due sottospecie separate.<br />

Ogni nome scientifico, binomio o trinomio, nella sua corretta enunciazione<br />

dovrebbe essere seguito dal nome dell'autore che per primo ha<br />

descritto la specie (spesso in forma abbreviata) e da una data che si riferisce<br />

alla pubblicazione di tale descrizione. Tuttavia, nella pratica corrente<br />

accade che tale apparato venga almeno in parte omesso (spesso non<br />

viene riportata la data). Ad esempio, Heteropterus morphaeus Pali. 1 n1<br />

sta ad indicare che questa specie è stata descritta per la prima volta da<br />

Pallas (PalI. è l'abbreviazione del nome di questo autore) che ha presentato<br />

la sua scoperta alla comunità scientifica nel 1 nl. L'abbreviazione L.<br />

dopo un nome scientifico significa invece che la specie ha mantenuto la<br />

nomenclatura proposta da Linneo.<br />

I nomi scientifici attribuiti alle <strong>farfalle</strong> possono avere diverse origini: le spe-<br />

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