Comunicazioni orali e Poster sul Monitoraggio biologico - Giornale ...
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COMUNICAZIONI ORALI E POSTER SUL MONITORAGGIO BIOLOGICO G Ital Med Lav Erg 2004; 26:4, Suppl<br />
46 www.gimle.fsm.it<br />
Metabonomica, metabolomica e tossicologia industriale.<br />
L’approccio metabonomico misura l’entità della perturbazione<br />
indotta <strong>sul</strong>l’insieme dei processi metabolici di un sistema <strong>biologico</strong><br />
da parte di agenti chimici endogeni o xenobiotici o da stimoli<br />
fisici. Queste informazioni vengono desunte dal confronto,<br />
effettuato mediante analisi multivariata, delle concentrazioni di<br />
un numero molto elevato di prodotti del metabolismo cellulare di<br />
base ed intermedio, in funzione dell’entità dello stimolo applicato<br />
e del suo variare nel tempo. Ciò consente di esprimere indicatori<br />
sinottici di effetto, in funzione della variazione dose-dipendente<br />
del livello non di un singolo prodotto (o gruppo di prodotti<br />
biochimicamente omogenei), come nell’approccio tradizionale<br />
(2), ma del complesso dei prodotti del metabolismo cellulare, il<br />
cui funzionamento è influenzato, in verso inibitorio o stimolatorio,<br />
dalla dose dell’agente tossico considerato.<br />
L’approccio metabonomico non si limita tuttavia allo studio<br />
delle modificazioni del metabolismo di base, ma si estende anche<br />
alle modificazioni indotte nella funzionalità delle strutture biologiche<br />
dai mutamenti nella loro composizione o struttura chimica<br />
(ad es., delle membrane cellulari: lipidomica; localizzazione intracellulare<br />
delle proteine: glicomica) e ai processi di modulazione<br />
dell’attività enzimatica e recettoriale posti in evidenza attraverso<br />
le modificazioni post-traduzionali delle proteine (fosforilazione,<br />
prenilazione, tiolazione, formazione non-enzimatica di addotti<br />
covalenti: proteomica post-traduzionale).<br />
L’approccio metabolomico rappresenta un settore specializzato<br />
della metabonomica e identifica la griglia completa dei<br />
prodotti di biotrasformazione, di norma dello xenobiotico cui il<br />
sistema <strong>biologico</strong> è esposto. I livelli assoluti e i rapporti quantitativi<br />
dei suoi metaboliti rispecchiano, in funzione della dose e<br />
del tempo, la presenza di genotipi mutanti a maggiore o minore<br />
efficienza catalitica degli enzimi responsabili delle singole tappe<br />
della biotrasformazione: il ruolo del metaboloma nella moderna<br />
tossicologia industriale ri<strong>sul</strong>ta pertanto duplice, in quanto<br />
esprime un indicatore sinottico sia di dose sia, in termini parziali,<br />
di suscettibilità.<br />
Da questo punto di vista, il ruolo delle nuove discipline ‘omiche’<br />
nell’ambito della tossicologia industriale è ancora, in<br />
larga misura, confinato all’epidemiologia molecolare, che studia<br />
l’influenza delle differenze individuali dei geni codificanti<br />
gli enzimi del metabolismo di prima e seconda fase <strong>sul</strong>la dose<br />
biologicamente attiva degli xenobiotici, con lo scopo di prevedere,<br />
a parità di dose assorbita, il maggiore o minore rischio di<br />
comparsa di malattia associato al possesso, da parte del singolo<br />
soggetto, di geni che codificano enzimi con funzionalità ridotta<br />
o aumentata (tossicogenomica), ovvero, nei termini della tossicologia<br />
tradizionale, all’esistenza della suscettibilità individuale<br />
(3, 4). Nei termini della relazione globale tra la dose esterna<br />
(concentrazione ambientale dell’agente lesivo) e gli eventi ad<br />
essa causalmente correlati (intesi come dose interna biologica-<br />
mente efficace; entità / frequenza degli effetti biologici reversibili<br />
ed effetti dannosi conseguenti), il ricorso alla tossicogenomica<br />
può concorrere nel definire solo in parte l’entità della dose<br />
interna (approccio metabolomico), ma non la natura e l’entità<br />
delle modificazioni che, a livello individuale, l’esposizione<br />
all’agente chimico provoca nella fisiologia cellulare (approccio<br />
metabonomico).<br />
L’utilità di impiegare l’approccio metabonomico/metabolomico<br />
nella tossicologia industriale risiede nella possibilità di<br />
prendere in esame effetti multipli, derivanti dall’esposizione dell’organismo<br />
umano a stimoli di natura eterogenea, non necessariamente<br />
esprimibili in funzione di un singolo agente chimico caratterizzato<br />
in termini molecolari.<br />
Conclusioni<br />
Le peculiari caratteristiche dell’approccio metabolomico/metabonomico<br />
lo rendono applicabile ai numerosi problemi<br />
che il mutamento degli scenari lavorativi pone alla Medicina<br />
del Lavoro, caratterizzati più che dall’esigenza di prevenire gli<br />
effetti lesivi conseguenti all’esposizione a singoli xenobiotici<br />
di origine industriale o alle ‘basse dosi’ di agenti chimici dotati<br />
di proprietà cancerogene o neurotossiche, dalla necessità di<br />
promuovere la salute in collettività lavorative il cui invecchiamento<br />
fisiologico deve essere procrastinato dalla necessità di<br />
prolungare nel tempo il loro ruolo sociale. In questo caso, l’esposizione<br />
alle sostanze lesive è quella che consegue ai composti<br />
naturalmente originati dal metabolismo umano e della<br />
flora batterica simbionte nelle diverse condizioni determinate<br />
dagli eventi fisiologici del ciclo di vita umano, dalle abitudini<br />
di vita dei singoli soggetti e da condizioni lavorative stressanti<br />
o fisiologicamente anomale, quali il lavoro a turni, che la<br />
moderna organizzazione sociale rende inevitabili ed il cui ruolo<br />
nel mantenimento dello stato di salute è ora indagabile con<br />
approcci integrati e globali.<br />
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