Comunicazioni orali e Poster sul Monitoraggio biologico - Giornale ...
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COMUNICAZIONI ORALI E POSTER SUL MONITORAGGIO BIOLOGICO G Ital Med Lav Erg 2004; 26:4, Suppl<br />
26 www.gimle.fsm.it<br />
la variabilità inter-individuale nella suscettibilità alle sostanze<br />
cancerogene sembra dipendere in larga misura da fattori che<br />
intervengono nella sequenza di metabolizzazione di tali composti<br />
(2, 8, 9, 10).<br />
Materiali e metodi<br />
Sono stati arruolati 355 lavoratori professionalmente esposti<br />
ad IPA in quanto operanti nella cokeria di uno dei più grandi stabilimenti<br />
siderurgici europei. La cokeria consiste di 3 batterie,<br />
denominate A, B e C, costruite in differenti epoche: la batteria A<br />
è stata costruita negli anni 1964-1970 e fino alla sua chiusura -<br />
avvenuta nell’agosto 2002 e disposta a seguito di indagini giudiziarie<br />
- non è mai stata oggetto di interventi di manutenzione; la<br />
batteria B è stata costruita negli anni ’80 e la batteria C alla fine<br />
degli anni ’90. Era atteso che tale situazione corrispondesse ad un<br />
miglioramento delle tecnologie che ri<strong>sul</strong>tasse in un abbattimento<br />
dei livelli ambientali di IPA e che questo si riflettesse nell’andamento<br />
dei livelli medi di idrossipirene urinario. Sono stati inclusi<br />
nello studio anche i lavoratori addetti alla manutenzione degli<br />
impianti e alla pulizia industriale.<br />
Al fine di controllare il ruolo di eventuali fattori confondenti,<br />
ai lavoratori è stato somministrato da personale medico addestrato<br />
un questionario standardizzato per la raccolta di informazioni<br />
circa l’abitudine al fumo e il consumo di cibi cotti alla brace.<br />
I campioni biologici sono stati raccolti alla fine del turno lavorativo.<br />
La determinazione dell’idrossipirene urinario è stata<br />
eseguita mediante il metodo HPLC/Fluorescenza descritto da<br />
Jongeneelen.e coll. (3). I polimorfismi metabolici sono stati valutati<br />
su linfociti di sangue periferico con tecnica PCR e successiva<br />
ibridazione con oligopeptidi normali e mutati secondo i metodi<br />
descritti da Hayashi e colleghi (4) per CYP1A1, da Brockmoller<br />
e colleghi (5) per GSTM1 e GSTT1. L’analisi statistica<br />
univariata e multivariata è stata condotta dopo log-trasformazione<br />
dei valori di 1-IP, utilizzando il software STATA vs 8 (Stata-<br />
Corporation).<br />
Ri<strong>sul</strong>tati<br />
Il valore mediano di 1-IP è ri<strong>sul</strong>tato pari a 1.05 µMol/Molcreat<br />
. È stata osservata una differenza statisticamente significativa<br />
tra i 5 gruppi di lavoratori in<br />
studio, con i valori più alti riscontrati<br />
nel gruppo dei manutentori<br />
(mediana 1,71, range<br />
0,06-14,69 µMol/Molcreat ), seguito<br />
dai lavoratori della batteria<br />
C (mediana 1.12, range<br />
0.13-9.27 µMol/Molcreat ), batteria<br />
A (mediana 1,10, range<br />
0,13-31,04 µMol/Molcreat ),<br />
batteria B (media,a 0,91, range<br />
0,09-14,25 µMol/Molcreat ), e<br />
quindi dal gruppo dei pulitori<br />
(mediana 0,71, range 0,08-3,36<br />
µMol/Molcreat ) (Fig.1). Applicando<br />
i valori di riferimento<br />
indicati da Jongeneelen (6, 7) è<br />
notevole che il 25% dei lavoratori<br />
superasse il terzo livello<br />
proposto pari a 2,3 µMol/Mol-<br />
Figura 1. Valori di 1-IP per<br />
reparto di appartenenza<br />
creat , corrispondente al TLV USA di 0,2 mg/m3 di BSM e stimato<br />
corrispondere ad un rischio relativo di tumore polmonare di<br />
1,3: in particolare tale limite era superato dal 35% dei manutentori,<br />
dal 29% dei lavoratori della batteria A, dal 23% dei lavoratori<br />
delle batterie B e C e dal 16% dei pulitori. Globalmente, il<br />
41% dei lavoratori superava il secondo livello di Jongeneelen di<br />
1,4 µMol/Mol creat , corrispondente al livello di non effetto genotossico.<br />
Per quanto riguarda le mansioni, i manutentori hanno<br />
mostrato i livelli di 1-IP più elevati (mediana 4,42, range 3,25-<br />
5,58 µMol/Mol creat ), seguiti dagli operatori macchina della batteria<br />
C (mediana 4,31, range 1,29-5,27 µMol/Mol creat ), e dagli<br />
addetti a coperchi della batteria A (mediana 3,28, range 0,14-<br />
7,06 µMol/Mol creat ). Non è stata riscontrata differenza statisticamente<br />
significativa in relazione all’abitudine al fumo. Non sembrano<br />
esercitare influenza sui livelli dell’indicatore di dose i polimorfismi<br />
metabolici CYP1A1 e GSTM1. Èstato osservato che<br />
i lavoratori con genotipo GSTT1 deleto mostravano livelli più<br />
elevati di 1-IP dei soggetti con genotipo normale e che tale differenza<br />
si poneva ai limiti della significatività statistica<br />
(p=0,06). Il modello di regressione lineare multipla ha mostrato<br />
che le concentrazioni di 1-IP erano associate con il polimorfismo<br />
GSTT1, anche dopo aggiustamento per fumo, reparto di appartenenza<br />
e mansione.<br />
Conclusioni<br />
Il programma di monitoraggio <strong>biologico</strong> appare uno strumento<br />
efficace per l’implementazione di procedure di “exposure<br />
assessment”, <strong>sul</strong>le quali fondare successive strategie di intervento<br />
e prevenzione. L’indicatore di dose interna utilizzato, l’idrossipirene<br />
urinario, sembra in grado di discriminare nelle condizioni<br />
operative osservate differenti livelli di esposizione. I polimorfismi<br />
metabolici indagati non sembrano di per sé in grado di spiegare<br />
significativamente la variabilità interindividuale osservata:<br />
ulteriori valutazioni sembrano necessarie per chiarire il ruolo del<br />
GSTT1. Sono in corso ulteriori indagini che prevedono, accanto<br />
al monitoraggio <strong>biologico</strong>, l’implementazione di un programma<br />
di monitoraggio ambientale effettuato mediante campionatori<br />
personali e determinazione dell’esposizione cutanea con pads, in<br />
modo da definire una strategia integrata di valutazione dell’esposizione<br />
professionale ad IPA.