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Comunicazioni orali e Poster sul Monitoraggio biologico - Giornale ...

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COMUNICAZIONI ORALI E POSTER SUL MONITORAGGIO BIOLOGICO G Ital Med Lav Erg 2004; 26:4, Suppl<br />

106 www.gimle.fsm.it<br />

F. Toffoletto 1 , MR Aiani 2 , A. Baj 1 , P Mascagni 1 , L. Settimi 2<br />

La valutazione del rischio nelle attività non continuative di saldatura:<br />

dubbia utilità del dosaggio del manganese nelle urine<br />

1 Unità Operativa di Medicina del Lavoro, Ospedale di Desio<br />

2 Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro, Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Como<br />

RIASSUNTO. È stato dosato mediante spettrofotometria di assorbimento<br />

atomico con fornetto di grafite il manganese nelle urine (MnU)<br />

raccolte a fine turno di lavoro in 385 soggetti con attività non continuativa<br />

di saldatura. La popolazione esaminata ha presentato livelli di MnU<br />

molto bassi (valore medio = 0,65 µg/l; SD = 0,44; range = 0,50-4,90), vicini<br />

al limite di sensibilità del metodo (0,5 µg/l), e sostanzialmente simili<br />

a quelli riscontrati da altri autori nelle popolazioni non esposte al metallo.<br />

Non sono state evidenziate differenze significative dei livelli di<br />

MnU tra i sottogruppi a diversa esposizione corrente o tra sottogruppi a<br />

diversa anzianità di esposizione. I ri<strong>sul</strong>tati preliminari del nostro studio<br />

hanno suggerito che a basse esposizioni professionali (saldatura non continuativa<br />

di metalli ferrosi) il MnU non è un indicatore <strong>biologico</strong> idoneo<br />

per il monitoraggio di singoli soggetti e neppure di gruppi di lavoratori.<br />

Parole chiave: manganese urinario, saldatura, monitoraggio dell’esposizione<br />

professionale.<br />

ABSTRACT. RISK ASSESSMENT IN NON-CONTINUOUS WELDING ACTI-<br />

VITIES: DOUBTFUL UTILITY OF URINARY MANGANESE. End-shift urinary<br />

manganese (MnU) in 385 subjects involved in non-continuous welding activities<br />

was determined by graphite furnace atomic absorption spectrophotometry.<br />

The examined population showed extremely low manganese urinary<br />

levels (mean group urinary value = 0.65 µg/l; SD = 0.44; range =<br />

0.50-4.90), partly coinciding with the limits of sensitivity of the method<br />

(0.5 µg/l), and substantially similar to those found by other authors in nonexposed<br />

populations. Statistically significant differences in MnU levels<br />

were not detected between subgroups with different current exposure or<br />

between subgroups with different previous degrees of exposure. The preliminary<br />

findings of our study suggested that, for low occupational exposures<br />

(non-continuous welding of ferrous metals), MnU is not suitable not<br />

only for individual but also for group biological monitoring.<br />

Key words: urinary manganese, welding, biological monitoring of<br />

occupational exposure.<br />

Introduzione<br />

La gravità degli effetti neurotossici attribuiti al manganese<br />

(1) giustifica la necessità di monitorare attentamente l’esposizione<br />

professionale a tale metallo, anche nelle attività non considerate<br />

particolarmente esponenti, quale l’attività di saldatura di materiali<br />

ferrosi.<br />

È quindi utile verificare quali indicatori biologici siano sufficientemente<br />

sensibili e specifici per il monitoraggio.<br />

Il dosaggio urinario del manganese è stato più volte considerato<br />

un indicatore di applicazione relativamente agevole, ma inadeguato<br />

a valutare l’esposizione del singolo lavoratore, anche se<br />

alcuni autori ne documentano la capacità di valutare le differenze<br />

di esposizione fra gruppi (2, 3).<br />

Materiali e metodi<br />

Nell’ambito di un’indagine di comparto svolta da un Servizio di<br />

Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro della Lombardia<br />

sono state raccolte, tramite questionario, informazioni su 93 aziende<br />

di piccola carpenteria metallica, ove lavoravano 410 soggetti con attività<br />

di saldatura (prevalentemente TIG e MIG) non continuativa (di<br />

frequenza e durata molto variabile). In 385 di essi è stato possibile<br />

eseguire il dosaggio del manganese nelle urine raccolte a fine turno<br />

di lavoro. La ricerca del manganese è stata eseguita tramite spettrofotometria<br />

di assorbimento atomico con fornetto di grafite (AAS).<br />

Non disponendo di valutazioni ambientali, la capacità dell’indicatore<br />

di evidenziare eventuali differenze di esposizione recente<br />

è stata valutata suddividendo la popolazione in 3 gruppi, in<br />

base alla durata giornaliera dell’attività di saldatura (fino a 2 ore:<br />

94 sogg.; da 2 a 4 ore: 162 sogg.; oltre 4 ore al giorno: 129 sogg.).<br />

Le eventuali differenze basate <strong>sul</strong>la esposizione cumulativa sono<br />

state invece studiate suddividendo la popolazione in 3 gruppi in<br />

base all’anzianità complessiva di attività come saldatore (fino a 5<br />

anni: 121 sogg.; da 5 a 10 aa: 74 sogg.; oltre 10 anni: 188 sogg.).<br />

Due soggetti sono stati esclusi dal calcolo in quanto non si disponeva<br />

con precisione della loro anzianità di lavoro.<br />

Ri<strong>sul</strong>tati<br />

I valori medi di MnU nell’intera popolazione e nei tre gruppi<br />

ad attività di saldatura giornaliera crescente sono riportati nella<br />

Tabella I. I valori medi di MnU riscontrati nei tre gruppi ad anzianità<br />

di saldatura crescente sono riportati nella Tabella II.<br />

Discussione<br />

Nei limiti consentiti da un’elaborazione ancora preliminare è<br />

possibile affermare che lo studio del MnU:<br />

– non evidenzia differenze significative (p = 0.12) fra lavoratori<br />

con attività di saldatura scarsa (meno di 2 ore al dì), rispetto a<br />

lavoratori con attività di saldatura frequente (più di 4 ore al dì);<br />

– non evidenzia differenze significative (p = 0.49) fra soggetti<br />

con modesta anzianità complessiva di saldatura (meno di 5<br />

anni), rispetto a soggetti con anzianità complessiva di saldatura<br />

elevata (oltre 10 anni);<br />

– dimostra che la popolazione esaminata presenta livelli di<br />

MnU molto bassi, prevalentemente (74.3%) coincidenti con<br />

il limite di sensibilità del metodo (0.5 µg/l), valori sostanzialmente<br />

simili a quelli riscontrati da altri autori nelle popolazioni<br />

non esposte al metallo (4, 5).<br />

Tabella I. Valori medi di manganese urinario<br />

nell’intera popolazione e nei tre gruppi ad attività<br />

di saldatura giornaliera crescente<br />

Tabella II. Valori medi di manganese urinario<br />

nei tre gruppi ad anzianità di saldatura crescente

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