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Comunicazioni orali e Poster sul Monitoraggio biologico - Giornale ...

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COMUNICAZIONI ORALI E POSTER SUL MONITORAGGIO BIOLOGICO G Ital Med Lav Erg 2004; 26:4, Suppl<br />

62 www.gimle.fsm.it<br />

danni del DNA è strettamente legata alla suscettibilità soggettiva<br />

di sviluppare tumori. Recentemente, la versione del comet test a<br />

pH alcalino si è rivelata particolarmente utile nel valutare simultaneamente<br />

danni al DNA e capacità di riparo in campioni biologici<br />

di facile reperibilità come i linfociti (5).<br />

In base a queste considerazioni e <strong>sul</strong>l’esperienza acquisita nel<br />

nostro laboratorio nelle diverse applicazioni di tale test, è stato<br />

condotto uno studio rivolto alla valutazione del danno e dell’efficienza<br />

riparativa del DNA in linfociti di soggetti non-fumatori,<br />

fumatori e fumatori passivi (non- ed ex-fumatori). I linfociti, dopo<br />

aver registrato i parametri basali di danno, vengono opportunamente<br />

trattati in vitro con H 2 O 2 e successivamente <strong>sul</strong>le cellule,<br />

messe in condizioni di poter riparare i danni subiti, viene determinata<br />

una cinetica di capacità riparativa.<br />

Materiali e metodi<br />

Lo studio è stato eseguito su linfociti di 165 soggetti sani, lavoratori<br />

d’ufficio (29-56 anni). Di questi, 41 erano fumatori<br />

(21±8 sigarette/die), 47 non fumatori (controlli) e 67 esposti a fumo<br />

passivo (43 non- e 24 ex-fumatori). Ciascun soggetto ha compilato<br />

un questionario in cui venivano registrati modalità e durata<br />

dell’abitudine al fumo, durata di esposizione a fumo passivo,<br />

abitudini alimentari. L’esposizione a fumo attivo e passivo è stata<br />

verificata determinando la nicotina e cotonina urinarie.<br />

Il danno al DNA indotto dall’esposizione è stato stimato mediante<br />

comet test in linfociti isolati da sangue intero eparinizzato.<br />

Dopo aver eseguito la conta e la vitalità cellulare, i linfociti sono<br />

stati stratificati su un vetrino con tecnica “sandwich”, quindi sottoposti<br />

ad elettroforesi submarine. I parametri di danno sono stati<br />

valutati al microscopio in fluorescenza mediante softwere (Comet<br />

Assay II, Perceptive Instruments, UK). Ogni cellula danneggiata<br />

si presenta come una cometa con testa e coda. La lunghezza<br />

e l’intensità di fluorescenza della coda sono correlate al danno<br />

del DNA. I parametri caratterizzanti il danno considerati sono: il<br />

numero di comete, la lunghezza della coda (TL), % di DNA nella<br />

coda (TI), tail moment (TM); quest’ultimo è il prodotto integrato<br />

dei due precedenti parametri. Per ogni soggetto sono state<br />

lette 50 cellule random in due esperimenti separati.<br />

La capacità riparativa viene valutata mediante comet test trattando<br />

i linfociti con H 2 O 2 (0-100-200 µM) per 5 min.; quindi le<br />

cellule vengono mantenute a 37° C per 20 e 60 min per favorire<br />

la riparazione. Il contenuto di GSH totale nei linfociti di ciascun<br />

soggetto è stato determinato mediante test colorimetrico (Calbiochem,<br />

Gluthatione Assay Kit).<br />

Ri<strong>sul</strong>tati<br />

I ri<strong>sul</strong>tati ottenuti indicano che i fumatori presentano di base<br />

parametri di danno significativamente superiori ai controlli e<br />

che TM, TI e numero di comete sono positivamente e significativamente<br />

correlati con il numero di sigarette/die. I soggetti<br />

esposti a fumo passivo mostrano livelli dosabili di nicotina e cotinina<br />

nelle urine. Il danno cellulare (TM, TI e numero di comete)<br />

è presente anche nei soggetti esposti a fumo passivo, sia exche<br />

non-fumatori. Gli ex-fumatori esposti a fumo passivo mostrano<br />

una correlazione inversa statisticamente significativa tra<br />

numero di comete e anni di astinenza dal fumo. Il contenuto cellulare<br />

di GSH non differisce medialmente nei diversi gruppi, ma<br />

solo nei fumatori il GSH linfocitario è inversamente e significativamente<br />

correlato con TM e TL. La capacità di riparare i danni<br />

indotti da diverse dosi di H 2 O 2 è stata valutata mediante una<br />

cinetica riparativa (T0, T20 e T60 min). I ri<strong>sul</strong>tati indicano che i<br />

controlli riparano il danno indotto dall’H 2 O 2 a 100 µM in breve<br />

tempo (T20 min) e dopo 60 min a 200 µM. I linfociti provenienti<br />

dai fumatori attivi e passivi (ex- e non-fumatori) ri<strong>sul</strong>tano gravemente<br />

danneggiati da ambedue le dosi di H 2 O 2 : i danni non<br />

vengono riparati neanche dopo 60 min.<br />

Discussione<br />

Numerosi e noti sono i dati della letteratura che indicano che<br />

i linfociti di soggetti fumatori presentano danni al DNA misurabili<br />

mediante diversi test genetici (SCE, CA, micronuclei, comet<br />

test). I ri<strong>sul</strong>tati di questo studio confermano gli effetti genotossici<br />

del fumo, e dimostrano che i parametri di danno cellulare sono<br />

correlati con il numero di sigarette fumate e con la presenza di<br />

nicotina nelle urine, mentre sono inversamente correlati con il<br />

contenuto di GSH, molecola attiva nei processi molecolari di detossificazione.<br />

È da notare che un soggetto dichiaratosi non fumatore,<br />

che presentava bassi livelli di nicotina e cotinina nelle<br />

urine, ma con parametri di danno cellulare al comet test paragonabili<br />

ad un fumatore, ad una successiva intervista affermava di<br />

aver smesso di fumare da cinque giorni. Tale dato fornisce un’ulteriore<br />

conferma che il comet test è particolarmente sensibile nel<br />

rilevare i danni indotti dal fumo di sigaretta.<br />

Recentemente si è dimostrato che anche l’inalazione passiva<br />

di fumo di sigaretta costituisce un fattore di rischio per neoplasie<br />

polmonari. Meno noti sono i dati che indicano che esposizioni a<br />

fumo passivo, di soggetti che non hanno mai fumato o che sono<br />

degli ex-fumatori, possono indurre danni al DNA dei linfociti. I<br />

dati ottenuti evidenziano che i non-fumatori esposti presentano<br />

un danno basale medialmente superiore del 30% rispetto ai controlli,<br />

mentre negli ex-fumatori il danno raggiunge circa il 48%.<br />

Interessante è il dato emerso nel gruppo degli ex-fumatori esposti,<br />

questi presentano una minor percentuale di cellule con cometa<br />

aumentando il tempo trascorso dalla sospensione dal fumo.<br />

Drammatico è il ri<strong>sul</strong>tato ottenuto riguardo l’efficienza riparativa<br />

dei linfociti provenienti dai fumatori attivi e dai non- ed ex-fumatori<br />

esposti: i tre gruppi non riescono a riparare i danni indotti<br />

dall’H 2 O 2 , e i dati indicano che i soggetti che presentano il danno<br />

più consistente sono gli esposti non-fumatori.<br />

Ringraziamenti<br />

Parzialmente supportato da 2003063319-005 MIUR-COFIN 2003.<br />

Bibliografia<br />

1) Vineis P., Caporaso N., Tobacco and cancer: epidemiology and the<br />

laboratory. Environ. Health Perspect. 1995; 103: 156-160.<br />

2) Haufroid V., Lison D., Urinary cotinine as a tobacco-smoke exposure<br />

index: a minireview. Int. Arch. Occup. Environ. Health 1998; 71:<br />

162-168.<br />

3) Rahn C.A., Howard G., Riccio E., Doolittle D.J., Correlations<br />

between urinary nicotine or cotinine and urinary mutagenicity in<br />

smokers on controlled diets. Environ. Mol. Mutagen 1991; 17(4):<br />

244-252.<br />

4) Singh N.P., Tice R.R., Stephens R.E., Schneider E.L., A microgel<br />

electrophoresis technique for the direct quantitation of DNA damage<br />

and repair in individual fibtroblasts cultured on microscope slides.<br />

Mutat. Res 1991; 252: 289-296.<br />

5) Schmezer P., Rajaee-Behbahani N., Risch A, Thiel S., Bartsch H.,<br />

Rapid screening assay for mutagen sensitivity and DNA repair capacity<br />

in human blood lymphocytes. Mutagenesis 2001; 16: 25-30.

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