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Comunicazioni orali e Poster sul Monitoraggio biologico - Giornale ...

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COMUNICAZIONI ORALI E POSTER SUL MONITORAGGIO BIOLOGICO G Ital Med Lav Erg 2004; 26:4, Suppl<br />

54 www.gimle.fsm.it<br />

L’analisi dei sintomi soggettivi legati a disturbi neurocomportamentali<br />

(tremori muscolari, capogiri, insonnia, inappetenza,<br />

bocca amara, digestione lenta, disturbi del ritmo cardiaco e dell’attenzione,<br />

cefalea, sonnolenza, astenia, vertigini, irritabilità,<br />

depressione), riportati nella tabella III, mostra una inversione significativa<br />

del quadro clinico correlato all’esposizione lavorativa<br />

nella fascia B e una riduzione dell’indice di rischio relativo.<br />

Discussione<br />

Tabella III. Sintomi soggettivi legati ad esposizione professionale<br />

ad anestetici volatili<br />

Nessun effetto nocivo rilevante è stato osservato a carico della<br />

funzionalità epatica, renale, a livello del SNC, per esposizione<br />

ambientale a gas anestetici. Ciò non esclude l’impegno a ridurre<br />

i fattori di rischio residui, anche con la sperimentazione di nuove<br />

sostanze e l’uso di migliori tecniche anestesiologiche. Un approccio<br />

corretto per caratterizzare il rischio associato all’esposizione<br />

ad anestetici deve tener conto del principio di additività<br />

d’esposizione, per azione di diversi agenti <strong>sul</strong>lo stesso sito con<br />

meccanismi tossicocinetici simili e così gli effetti si sommano in<br />

relazione a specifici rapporti di conversione nell’ambito di una<br />

stessa relazione dose-risposta.<br />

Nella stima dell’indice di rischio HI,<br />

funzione dell’additività e proporzionalità di<br />

esposizione di N 2 O ed alogenati volatili, è<br />

necessario integrare i parametri di altri inquinanti<br />

aerodispersi per essere rappresentativo<br />

del metodo di caratterizzazione dei rischi<br />

associati all’esposizione. Un obiettivo<br />

scientifico è lo studio dei processi d’interazione<br />

tra le diverse sostanze impiegate che ci<br />

permette di modificare il calcolo di HI con<br />

l’introduzione di fattori di sicurezza rappresentativi dell’incertezza<br />

complessiva dei metodi e della significatività degli effetti tossicologici<br />

dei componenti della miscela utilizzata in anestesia. È<br />

evidente come le condizioni operative ed ambientali presenti nelle<br />

sale operatorie rende difficile una valutazione del nesso di causalità<br />

che, invece, deve basarsi <strong>sul</strong>l’applicazione di metodi di analisi<br />

standardizzati per ridurre distorsioni o confondimenti.<br />

Bibliografia<br />

1) Helman JD, Leung JM, Bellows W, Pineda N, Roach GW, Reeves<br />

JD, Howse J, Mc Emany MJ. Effects of sevoflurane on the central<br />

nervous system. Anesth Analg 1992; 77(1): S 32-37.<br />

2) Merrett KL, Jones RM. Inhalational anaesthetic agents. Br J Hosp<br />

Med 1994; 52: 260-263.<br />

3) Nioky D, Laster MJ, Gang DH, Reed GF, Martin JL. Biotrasformations<br />

of halothane, enflurane, isoflurane and desflurane to trifluoroacetiylated<br />

liver proteins:association between protein acylation and<br />

hepatic injury. Anesth Analg 1997; 87(1): 173-178.<br />

4) Mazze RI, Callen CM, Galvez ST, Delgado-Herrera L, Mayer DB.<br />

The effects of sevoflurane on serum creatinine and blood urea nitrogen<br />

concentrate. Anesth Analg 2000; 90: 683-688.<br />

L. Di Giampaolo 1 , P. Travaglini 1 , A. D’Intino 1 , I. Di Zio 1 , M. Di Gioacchino 1 , M. L. Castellani 2 , M. Reale 2 , P. Boscolo 1<br />

Modulazione di selenio, zinco e rame su effetti immunotossici<br />

del cadmio<br />

1 Sezione di Medicina del Lavoro, Allergologia ed Immunologia Clinica, Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento, Università<br />

“G. D’Annunzio”, Chieti<br />

2 Dipartimento di Neuroscienze ed Oncologia, Università “G. D’Annunzio”, Chieti<br />

RIASSUNTO. Questo studio ha lo scopo di valutare gli effetti del<br />

Cd <strong>sul</strong>la proliferazione cellulare ed il rilascio di citochine da PBMC stimolate<br />

da PHA in presenza di sali di Se, Zn e Cu. A dosi 10 -4 e 10 -5 M il<br />

Cd aveva un effetto dose-risposta inibitorio mentre il rame era blandamente<br />

immunotossico e lo Zn ed il Se 10 -4 avevano un effetto stimolante.<br />

I sali di tutti i metalli a concentrazione 10 -6 M non inducevano modificazioni<br />

significative. Inoltre, lo Zn ed il Se, presenti nelle colture cellulari<br />

assieme al Cd, esercitavano un’azione protettiva sugli effetti immunotossici<br />

del Cd probabilmente con meccanismi metabolici differenti.<br />

Parole chiave: immunotossicità, cadmio, proliferazione cellulare,<br />

citochine.<br />

ABSTRACT. MODULATION OF SELENIUM, ZINC AND COPPER ON IMMU-<br />

NOTOXIC EFFECTS OF CADMIUM. The effects of Cd, on PHA stimulated proliferation<br />

and cytokine release from human PBMC in presence of Se, Zn and<br />

Cu salts were the object of this study. 10 -4 and 10 -5 M Cd exerted an inhibitory<br />

action, while Cu was slightly immunotoxic and 10 -4 and 10 -5 M. Se and<br />

Zn exerted a stimulatory effect; 10 -6 M salts did not exert significant immune<br />

effects. Moreover, 10 -4 and 10 -5 M Se or Zn counteracted the immunotoxic<br />

effects of 10 -5 M Cd possibly with different metabolic mechanisms.<br />

Key words: immunotoxicity, cadmium, cell proliferation, cytokines.<br />

Introduzione<br />

L’esposizione ambientale ed occupazionale a cadmio (Cd)<br />

può provocare gravi danni alla salute includenti neoplasie, nefropatia<br />

ed ipertensione arteriosa (1). L’organismo contrasta gli effetti<br />

citotossici del metallo sintetizzando metallotioneina, proteina<br />

a basso peso molecolare in grado di legare anche il mercurio<br />

(Hg), lo zinco (Zn) ed il rame (Cu) (1). Il Cd ha un effetto competitivo<br />

con lo Zn a livello intracellulare, ad es. sui fattori di trascrizione<br />

(2). È pure noto che il selenio (Se), con azione anti-ossidante,<br />

può proteggere dagli effetti citotossici del Cd (3).<br />

Scopo di questo studio è quello di verificare se sali di Se, Zn<br />

e Cu sono in grado di contrastare “in vitro” l’effetto tossico del<br />

Cd <strong>sul</strong> sistema immunitario.<br />

Materiali e metodi<br />

Cellule mononucleate di sangue periferico (PBMC) di nove<br />

donatori sono state utilizzate per determinare la prolifera-

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