Comunicazioni orali e Poster sul Monitoraggio biologico - Giornale ...
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COMUNICAZIONI ORALI E POSTER SUL MONITORAGGIO BIOLOGICO G Ital Med Lav Erg 2004; 26:4, Suppl<br />
72 www.gimle.fsm.it<br />
Introduzione<br />
Nell’uomo esiste una considerevole variabilità interindividuale<br />
in risposta all’esposizione a PAH genotossici e conseguente rischio<br />
di cancro. Gli addotti al DNA indotti dal BaP nei leucociti<br />
mononucleati possono essere considerati un marker non solo di<br />
esposizione genotossica a BaP ma anche delle capacità individuali<br />
di metabolizzarlo e di riparare il DNA. L’attivazione del BaP genera<br />
anti-BPDE, l’intermedio più reattivo; la reazione di detossificazione,<br />
catalizzata da GSTM1 può prevenire il suo legame al<br />
DNA, fase critica nel processo di cancerogenesi. Gli addotti al<br />
DNA possono essere rimossi dal meccanismo nucleotide excision<br />
repair (NER), uno dei vari processi di riparazione del DNA di cui<br />
recentemente sono stati identificati alcuni polimorfismi (1). Nel<br />
nostro studio abbiamo valutato l’influenza di quattro polimorfismi<br />
dei geni NER insieme con quello del GSTM1 sugli addotti al DNA<br />
anti-BPDE di lavoratori della cokeria esposti ad alti livelli di PAH.<br />
Materiali e metodi<br />
Da una popolazione di 95 soggetti è stato<br />
estratto un campione di 67 lavoratori maschi<br />
che presentavano un livello urinario post turno<br />
di 1-pirenolo superiore al BEI (2.28 µmoli/mol<br />
di creatinina). Per ogni soggetto sono<br />
state raccolte, mediante questionario, informazioni<br />
riguardo età, fumo di tabacco, consumo<br />
di carne cotta alla brace, esposizione occupazionale<br />
e ambientale a PAH e uso di pomate e<br />
shampoo a base di catrame. Sono stati raccolti<br />
campioni di urine (50 ml) e sangue (20 ml)<br />
alla fine del turno di lavoro dopo almeno tre<br />
giorni consecutivi di lavoro. I campioni di urine<br />
sono stati usati per la determinazione<br />
dell’1-pirenolo e i campioni di sangue per la<br />
genotipizzazione e la rilevazione degli addotti<br />
al DNA anti-BPDE tramite l’analisi<br />
HPLC/fluorescenza dell’anti-BPDE tetrol I-1<br />
rilasciato dopo idrolisi acida dei campioni di<br />
DNA di linfomonociti (2). Dopo l’isolamento<br />
del DNA dalle cellule è stata valutata la presenza<br />
o assenza del gene GSTM1 tramite metodo<br />
PCR e sono stati determinati quattro polimorfismi<br />
NER con tecnica PCR-RFLP.<br />
L’analisi statistica tra i vari gruppi è stata<br />
eseguita usando il test non parametrico<br />
Mann-Whitney o il test Chi quadrato. L’analisi<br />
mediante regressione multipla è stata<br />
usata per stimare l’influenza dell’esposizione<br />
professionale a PAH, del GSTM1 e di<br />
quattro polimorfismi dei geni NER sui livelli<br />
di addotti al DNA anti-BPDE.<br />
Ri<strong>sul</strong>tati e Discussione<br />
La Tabella I mostra le frequenze di<br />
GSTM1 attivo e nullo e i polimorfismi del<br />
gene NER con i relativi livelli di 1-pirenolo<br />
e di addotti al DNA anti-BPDE. Il genotipo<br />
GSTM1 nullo è strettamente associato alla<br />
formazione degli addotti. Inoltre, soggetti<br />
omozigoti per XPC-PAT +/+ e genotipo<br />
XPA-A23A mostravano un significativo incremento<br />
nei livelli di addotti rispetto a<br />
quelli con nessuna o solo 1 copia di questi<br />
polimorfismi. L’altro sottogruppo di lavoratori con la variante<br />
XPD-312Asn e XPD-751Gln presentava livelli di addotti al DNA<br />
più alti rispetto a quelli con alleli wild-type ma la differenza non<br />
era statisticamente significativa.<br />
La Tabella II mostra le frequenze di genotipi NER sfavorevoli,<br />
soli o in combinazione con GSTM1 nullo, secondo i tre livelli di addotti.<br />
Soggetti con genotipo XPC-PAT +/+ e XPA-A23A appartenevano<br />
al livello di addotti più alto. I pochi soggetti con genotipo sfavorevole<br />
XPC-PAT +/+ e XPA-A23A insieme con GSTM1 nullo<br />
appartenevano ai due livelli di addotti più elevati e il 75% al più elevato.<br />
Non è stata invece osservata una distribuzione anomala dei<br />
soggetti nei tre livelli di addotti nel caso di polimorfismi XPD.<br />
La Tabella III mostra i ri<strong>sul</strong>tati dell’analisi mediante la regressione<br />
lineare multipla dell’influenza dell’esposizione occupazionale<br />
a PAH, della dieta e della abitudine al fumo, dei genotipi<br />
NER e del GSTM1 sui livelli di addotti al DNA anti-BPDE.<br />
L’aumento dei livelli di addotti era significativamente correlato<br />
Tabella I. Livelli di addotti al DNA anti-BPDE in LMF di lavoratori della cokeria<br />
esposti ad alti livelli di PAH, rapportati a genotipi GSTM1 e NER<br />
a Un valore di 1 addotto/108 nucleotidi è stato assegnato all’unico soggetto con addotti non-rilevabili<br />
(≤1 addotto/108 nucleotidi).<br />
* Comparazione statistica: Mann-Whitney U-test tra sottogruppi GSTM1, p=0.0246, z= 2.247; XPC - PAT<br />
-/-versus +/+ z=2.24 p=0.02, XPA - A23G GG versus AA e AG versus AA z=2.65 p= 0.01 e z=2.15 p=0.03.<br />
Tabella II. Frequenza di genotipi non favorevoli NER (XPC- PAT +/+, XPA-<br />
A23A; XPD-Asn312Asn e XPD- Gln751Gln), soli o in combinazione con GSTM1<br />
nullo, rapportati ai livelli di addotti al DNA anti-BPDE<br />
a Terzili dei livelli di addotti: 1° terzile (≤2.27 addotti/ 10 8 nucleotidi), 2° terzile (>2.27 ≤4.11 addotti/<br />
10 8 nucleotidi) e 3° terzile(>4.11 addotti/ 10 8 nucleotidi).<br />
* Confronto Statistico: Chi 2 test tra le frequenze del 1° e 3° terzile XPC- PAT +/+ e XPA- A23A Chi 2<br />
=5.85, p= 0.0156 e Chi 2 =5.40, p= 0.01.