G Ital Med Lav Erg 2004; 26:4, Suppl COMUNICAZIONI ORALI E POSTER SUL MONITORAGGIO BIOLOGICO www.gimle.fsm.it 81 lizzatore è stato calibrato con una miscela di NO (200 parti per miliardo). I livelli di NO sono stati misurati durante respiro orale e nasale. Una maschera nasale è stata usata per la misurazione nasale ed un boccaglio per quella orale. I pazienti espiravano lentamente attraverso il naso o attraverso la bocca a flusso costante (50 ml/s) per 10 secondi. Le misurazioni sono state effettuate in duplicato. I dati sono espressi come mediana (95% dell’intervallo di confidenza). L’analisi statistica è stata effettuata tramite test non parametrici: U-Mann Whitney test e Spearman test. Una p inferiore a 0.05 è stata considerata statisticamente significativa. Ri<strong>sul</strong>tati La visita ORL evidenziava in tutti pazienti, sia RO che RA, segni in atto o pregressi di rinite vasomotoria di vario grado e tutti erano sintomatici al momento del dosaggio di NO sebbene in misura diversa. I livelli <strong>orali</strong> di NO nei pazienti affetti da RO o RA erano rispettivamente di 12,6 ppb (7,9-16,7) e 10,4 ppb (8,5-15,5) ed erano significativamente maggiori rispetto ai CS, 6,6 ppb (5,2 - 8.1) p
COMUNICAZIONI ORALI E POSTER SUL MONITORAGGIO BIOLOGICO G Ital Med Lav Erg 2004; 26:4, Suppl 82 www.gimle.fsm.it Introduzione La sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti ad amianto rappresenta uno dei problemi più rilevanti di sanità pubblica (1). Molto si discute <strong>sul</strong>la efficacia delle attività di sorveglianza condotte in relazione ai possibili esiti neoplastici della esposizione al rischio, dal momento che gli attuali possibili indicatori precoci di effetto sono confinati alla diagnostica per immagini condotta attraverso la TC a spirale, metodica ancora in fase di validazione (2). Si tratta in Campania (3), ad oggi, di 12.225 persone la cui sorveglianza è affidata alla gestione del Servizio Sanitario Regionale attraverso la costituzione di Unità Operative Amianto da insediare a livello di ogni singola ASL della Campania. Il coordinamento scientifico della attività di sorveglianza sanitaria è delegato, dal Piano Regionale Amianto, al Registro Regionale Mesoteliomi istituito presso la Sezione di Medicina del Lavoro del Dipartimento di Medicina Sperimentale della Seconda Università di Napoli, struttura promotrice di questa ricerca. Il Progetto di ricerca L’obiettivo della ricerca proposta è di identificare specifici biomarcatori precoci in grado di definire: 1. la esistenza, all’interno del gruppo dei lavoratori ex esposti ad amianto, di biomarcatori precoci di predisposizione capaci di identificare, all’interno della coorte degli ex esposti, una specifica sotto-coorte di soggetti ad “alto rischio”, caratterizzata da uno specifico profilo di espressione genica per il mesotelioma pleurico (4, 5); in questo modo sarebbe ragionevole predisporre, per questa coorte ad alto rischio, una particolare forma di sorveglianza attiva, caratterizzata da un protocollo di monitoraggio <strong>biologico</strong> periodico; 2. la esistenza di biomarcatori precoci, individuabili attraverso le attività di monitoraggio <strong>biologico</strong>, in grado di cogliere nelle primissime fasi la formazione di un mesotelioma pleurico. Tale diagnosi precoce è oggi fondamentale per la applicazione di protocolli terapeutici trimodali (chirurgia + chemioterapia + radioterapia) che determinerebbero, per i casi precoci e per gli istotipi epiteliomorfi sopravvivenze di 5 anni per il 50% della coorte, rispetto alla attuale sopravvivenza media di 8-12 mesi (6). Il progetto di ricerca si basa <strong>sul</strong>lo studio di due tipologie di possibili biomarcatori precoci: a) Ricerca di uno specifico profilo di espressione genica: La tecnica utilizzata è quella della analisi di espressione genica mediante Genechip Expression Arrays (Affymetrix) che permette di analizzare su di un unico supporto, con una unica analisi l’intero genoma umano. Lo studio sarà condotto su queste tipologie di tessuto: tessuto pleurico normale; tessuto pleurico di soggetti esposti ad amianto senza patologia in atto; tessuto pleurico “normale” di pazienti ammalati di mesotelioma; tessuto di mesotelioma appartenente ai seguenti istotipi: • epitelioide; • sarcomatoide; • misto. b) Ricerca di biomarcatori precoci a livello serico: La identificazione di biomarcatori precoci a livello serico rappresenta un traguardo di rilevante interesse, dal momento che potrebbe rappresentare un biomarcatore di facile applicabilità, e di basso costo (umano e finanziario), rispetto agli attuali biomarkers in fase di incerta validazione quali la TC a spirale. Recenti studi hanno messo in evidenza il possibile utilizzo come biomarcatore precoce della SMRP (serum mesothelinrelated protein) per la identificazione di: sottogruppo di ex esposti con predisposizione a produrre mesotelioma; diagnosi precoce del mesotelioma precedente anche la fase clinica conclamata; evoluzione prognostica della malattia. Gli studi preliminari di Robinson e coll. (7) richiedono una validazione su larghi numeri, ma l’approccio preliminare appare di rilevante interesse. Operativamente il progetto di ricerca sarà condotto su una coorte di ex lavoratori esposti ad amianto selezionata con la collaborazione della Unità operativa Amianto costituita all’interno della ASL NA2. Saranno monitorati circa 500 lavoratori con significativa e rilevante pregressa esposizione ad amianto, arruolati dalla ASL NA2 per le operazioni di sorveglianza sanitaria già in atto. Verranno conservati i sieri a - 80°C per la successiva valutazione di biomarcatori serici per tumori amianto correlati (carcinoma polmonare, mesotelioma pleurico). I valori dei biomarcatori saranno confrontati con gli altri parametri analizzati (prove di funzionalità respiratoria, diagnostica per immagini, andamento clinico) al fine di determinarne il grado di affidabilità. Bibliografia 1) Mastrantonio M, Belli S, Binazzi A, Carboni M, Comba P, Fusco P, Grignoli M, Iavarone I, Martuzzi M, Nesti M, Trinca S, Uccelli R. La mortalità per tumore maligno della pleura nei comuni italiani (1988- 1997). Rapporto Istisan 02/12. 2) Tiitola M, Kivisari L, Huuskonen MS, Mattson K, Koskinen H, Lethola H, Zitting A, Vehmas T. Computed tomography screening for lung cancer in asbestos-exposed workers. Lung Cancer 2002; 35: 17-22. 3) Menegozzo M, Trinca S, Cammino F, Mastrantonio M, Menegozzo S, Sturchio A, Comba P. Geographical distribution of mortality from malignant pleural neoplasms and of former asbestos-exposed workers in the Campania region. Epidemiol Prev 2004; 28: 150-155. 4) Kettunen E, Nissen AM, Ollikainen T, Taavitsainen M, Tapper J, Mattson K, Linnainmaa K, Knuutila S and El Rifai W. Gene expresion profiling of malignant mesothelioma cell lines: cDNA array study. Int J Cancer 2001; 91: 492-496. 5) Gordon GJ, Jensen RV, Hsiao LL, Gullans SR, Blumenstock JE, Richards WG, Jacklitsch MT, Sugarbaker DJ, Bueno R. Using gene expression ratios to predict outcome among patients with mesothelioma. J Natl Cancer Inst 2003; 95: 598-605. 6) Zellos LS, Sugarbaker DJ. Multimodality treatment of diffuse malignant pleural mesothelioma. Seminar Oncol 2002; 29: 82-96. 7) Robinson BW, Creaney J, Lake R, Nowak A, William Musk A, de Klerk N, Winzell P, Hellstrom KE, Hellstrom I. Mesothelin-family proteins and diagnosis of mesothelioma. Lancet 2003; 362: 1612-1616.