16.08.2012 Views

Bilancio 2006 2 6

Bilancio 2006 2 6

Bilancio 2006 2 6

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

66<br />

<strong>Bilancio</strong> Consolidato <strong>2006</strong> – Relazione sulla gestione<br />

ANDAMENTO GENERALE DELL’ECONOMIA<br />

Nel <strong>2006</strong> la congiuntura economica mondiale ha segnato nuovi livelli record, confermando con una crescita del 5,2%<br />

il trend favorevole in atto ormai da diversi anni. Sono ancora una volta le economie di Cina e India ad imprimere la<br />

più sensibile accelerazione allo sviluppo internazionale, registrando anche quest’anno crescite interne vicine al 10%.<br />

Al rinnovato ottimismo degli operatori di mercato hanno contributo anche la riduzione delle tensioni sul prezzo del<br />

greggio ed il parziale rientro dei timori sullo sbilanciamento dell’economia statunitense.<br />

Dopo le buone performance dei primi mesi del <strong>2006</strong>, il PIL americano ha nuovamente rallentato nell’ultimo trimestre,<br />

attestando intorno al 3,3% la variazione annua rispetto al dato del 2005. Le favorevoli condizioni del mercato<br />

del lavoro e l’incremento della spesa pubblica e dei consumi di beni non durevoli hanno comunque garantito il softlanding<br />

della congiuntura, a fronte del progressivo indebolimento del mercato immobiliare e dei nuovi, seppur limitati,<br />

rialzi dei tassi della Federal Reserve.<br />

Segnali incoraggianti giungono anche dal Giappone, che sembra aver ormai lasciato alle spalle la crisi deflazionistica, e<br />

dall’Unione Europea, la cui crescita del PIL registrata nel <strong>2006</strong> (+2,9%) continua ad essere sostenuta da Spagna<br />

(+3,8%) e Gran Bretagna (+2,7%). Nonostante la flessione attesa per il 2007 a seguito dell’annunciata politica fiscale<br />

restrittiva, la Germania (+2,7%) torna ad essere uno dei motori trainanti dell’economia europea, favorita dal calo<br />

della disoccupazione e dalla ritrovata competitività della propria produzione industriale. Più incerte appaiono invece<br />

le condizioni di Francia (+2,0%) e Italia (+1,9%), le cui performance sembrano comunque indicare una lenta ripresa.<br />

In Italia il moderato ottimismo sulla congiuntura nazionale è confortato sia dall’andamento dei consumi delle famiglie,<br />

cresciuti con tassi medi molto vicini all’inflazione (2%), sia dall’incremento degli investimenti delle aziende (+3,2%). I<br />

consumi delle famiglie, in particolare, sono stati alimentati dagli acquisti di beni durevoli e semi-durevoli e da una significativa<br />

accelerazione dei servizi, mentre è stata confermata la dinamica negativa dei beni non durevoli.<br />

Se l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche si attesta al 4,4% del PIL, distante dal vincolo del 3,0%<br />

dettato dal Patto di Stabilità europeo, il tasso di disoccupazione (6,8%) si conferma invece in linea con la media<br />

dell’area euro. L’indice dei prezzi al consumo, infine, ha subito una variazione del +2,1%, principalmente a causa delle<br />

variazione in aumento dei prezzi delle materie petrolifere, compensate dal contenimento dei prezzi dei beni di largo<br />

consumo.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!