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Bilancio d'Esercizio (Allegato D) - Azienda USL di Reggio Emilia

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guida ha comportato un ulteriore impegno dei MMG in quanto ha ampliato i soggetti eleggibili in GestioneIntegrata includendo i pazienti con <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> tipo 2 ben compensati in trattamento con ipoglicemizzantiorali ed insulina basale serale e i pazienti non deambulabili (o in assistenza domiciliare integrata) in terapiainsulinica (anche pluri-iniettiva) in<strong>di</strong>pendentemente dalla qualità del compenso.In collaborazione con Associazione Diabetici in alcuni NCP dell’<strong>Azienda</strong> si è dato avvio a corsi <strong>di</strong> educazioneterapeutica nel paziente in gestione integrata con il coinvolgimento dei MMG. I MMG aderenti alla GestioneIntegrata sono l’82% e i pazienti arruolati 6105.La percentuale <strong>di</strong> arruolati su tutti i pazienti eleggibili presenta una importante variabilità <strong>di</strong>strettuale (da unminimo del 20% ad un massimo del 75%).- Percorso nascitaLa DGR 533/2008 definisce 11 obiettivi che prevedono lo sviluppo <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse azioni che coinvolgono i serviziospedalieri e territoriali sul percorso nascita. Tali obiettivi riguardano la fisiopatologia e gli accertamentiprenatali, l’assistenza ostetrica alla gravidanza a basso rischio, la depressione post-partum ed i <strong>di</strong>sturbipsicorelazionali nel puerperio, l’implementazione <strong>di</strong>ffusa della linea guida regionale sul benessere intravaglio <strong>di</strong> parto, il potenziamento dell’offerta dei corsi <strong>di</strong> preparazione al parto, la valutazione della qualitàpercepita nei servizi de<strong>di</strong>cati, la promozione dell’allattamento materno, la rilevazione ed il percorso <strong>di</strong>accertamento delle cause <strong>di</strong> natimortalità, il parto a domicilio, il controllo del dolore in travaglio <strong>di</strong> parto.È stato definito, da un gruppo <strong>di</strong> lavoro multiprofessionale interaziendale, il piano attuativo della DGR533/2008, che contiene i progetti e le modalità <strong>di</strong> attuazione per gli 11 obiettivi in<strong>di</strong>cati. Tale piano è statoformalizzato con l’invio in Regione nei tempi previsti. Lo sviluppo e l’implementazione <strong>di</strong> questi progettirichiede una coerenza attuativa a <strong>di</strong>versi livelli, aziendale, provinciale, <strong>di</strong> area vasta e regionale. Per renderepiù efficiente e puntuale l’attuazione delle azioni contenute nel Piano attuativo nel 2010, si è provveduto aridefinire la composizione della Commissione Salute Donna del Programma Interaziendale Materno Infantile(PIAMI), nonché a identificare i Responsabili <strong>di</strong> gruppi aggregati <strong>di</strong> obiettivi secondo le in<strong>di</strong>cazioni regionali.In questo senso è stata garantita la partecipazione dei professionisti alle attività del Gruppo <strong>di</strong> Lavoro AVENe della Commissione Nascita Regionale. In particolare per quanto riguarda l’obiettivo 1, razionalizzazionedelle meto<strong>di</strong>che invasive utilizzate per la <strong>di</strong>agnosi prenatale <strong>di</strong> anomalie cromosomiche, è stata pre<strong>di</strong>spostaun’unica sede provinciale, sono state attivate le procedure <strong>di</strong> acquisizione delle attrezzature necessarie,sono stati in<strong>di</strong>viduati i professionisti accre<strong>di</strong>tati per l’esecuzione della translucenza nucale con la prospettiva<strong>di</strong> attivare il percorso nel 2011. Relativamente all’obiettivo 2, pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un percorso razionale della<strong>di</strong>agnostica ecografica delle anomalie morfologiche fetali, sono state in<strong>di</strong>viduate due se<strong>di</strong> <strong>di</strong> riferimento, unapresso l’<strong>Azienda</strong> Ospedaliera, l’altra presso l’Ospedale <strong>di</strong> Guastalla. Rispetto all’obiettivo 3, ridefinizione delruolo dell’ostetrica, nei consultori è stata formalizzata l’assistenza della gravidanza a basso rischio da partedell’ostetrica, che su base aziendale ha interessato il 60% delle gravidanze. Vi è stata una valutazione degliesiti che ha evidenziato l’assenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenze nella salute del neonato e, rispetto alla totalità dellegravidanze fisiologiche, si è avuto un minor ricorso al taglio cesareo (21,4% vs. 27,5%). Si è consolidatol’utilizzo della Linea Guida Interaziendale “appropriatezza dell’assistenza al travaglio <strong>di</strong> parto” (obiettivo 4);si è conclusa a Montecchio una ricerca sulla depressione post partum (obiettivo 5) propedeutica alla46

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