definizione <strong>di</strong> percorsi assistenziali strutturati. È continuata l’implementazione degli interventi <strong>di</strong> supportoall’allattamento al seno (obiettivo 6) ed è stato attivato il progetto NasceRE, <strong>di</strong> ascolto delle donne e dellecoppie che hanno accesso ai servizi del percorso nascita (obiettivo 7), sperimentando la metodologia OpenSpace Technology e attivando focus group ed interviste sull’approfon<strong>di</strong>mento dei temi emersi. Il lavoro siconcluderà nel 2011 con la presentazione dei risultati. Per garantire il miglioramento della prassi <strong>di</strong>agnosticoassistenziale in caso <strong>di</strong> nato morto si è lavorato nel corso del 2010 per la definizione <strong>di</strong> una procedurainteraziendale. È continuato il percorso “parto a domicilio” con 14 richieste e 8 parti espletati. Si è operatoper una rivisitazione dei corsi <strong>di</strong> preparazione alla nascita, con particolare attenzione alla popolazionesvantaggiata. Relativamente al controllo del dolore nel parto, si è proceduto sia a sviluppare le meto<strong>di</strong>chenon farmacologiche (supporto emotivo “one to one”, utilizzo dell’acqua nel travaglio e nel parto,agopuntura), sia a pre<strong>di</strong>sporre il percorso formativo del personale ed organizzativo della struttura perattivare dal 2011 un punto in provincia dove offrire la parto analgesia presso l’Ospedale <strong>di</strong> Guastalla.- Programma <strong>di</strong> assistenza odontoiatricaPer consentire il potenziamento dell’assistenza <strong>di</strong> 1° livello agli utenti con gravi <strong>di</strong>sabilità, nel corso del 2009sono stati acquistati 2 nuovi riuniti dotati <strong>di</strong> possibilità rotazionale a 180° del gruppo idrico–strumentale perun migliore accesso alla poltrona. I riuniti sono stati collocati nel Distretto <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> nel mese <strong>di</strong>Marzo 2010 e nei nuovi poliambulatori del Distretto <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano nel mese <strong>di</strong> Febbraio 2010.Il numero <strong>di</strong> utenti trattati appartenenti alla classe ISEE1 è stato <strong>di</strong> 5053 nel 2010 e <strong>di</strong> 4484 nel 2009.La percentuale <strong>di</strong> utenti non vulnerabili che ricevono trattamenti <strong>di</strong> conservativa, protesica e ortodonzia sultotale degli utenti è riportata in tabella. Il valore <strong>di</strong> tale in<strong>di</strong>catore non deve superare il 30%.UTENTI NON VULNERABILI RISPETTO AL TOTALE DEI TRATTATIConservativa/ EndodonziaOrtodonzia eTrattamentiProtesicaFissaProtesicaMobile2009 12,3% 6,0% 18,0% 15,5%2010 1,5% 1,8% 1,5% 3,6%1.9.5 Consultori familiariI principali obiettivi per il 2010 della rete dei consultori hanno riguardato l’implementazione della DGR533/2008, in particolare per quanto attiene al management ostetrico della gravidanza a basso rischio, aipercorsi <strong>di</strong> continuità assistenziale ospedale-territorio, all’assistenza in puerperio, alla rivisitazione deicontenuti e delle modalità <strong>di</strong> effettuazione dei corsi <strong>di</strong> preparazione alla nascita. Altro obiettivo del 2010 èstato garantire uniformità nel percorso clinico-assistenziale della Interruzione Volontaria <strong>di</strong> Gravidanza (IVG)secondo le raccomandazioni e le in<strong>di</strong>cazioni regionali adottate con una specifica procedura interaziendale.È proseguita la presa in carico della gravidanza a basso rischio da parte delle ostetriche (60% dellegravidanze prese in carico), pur con alcune <strong>di</strong>fferenze fra i <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>stretti.Il numero <strong>di</strong> gravide in carico / numero <strong>di</strong> nati vivi è stato pari al 56,8%.Il numero <strong>di</strong> gravidanze seguite nella popolazione immigrata sul totale delle gravidanze prese in carico èstato pari al 64%.47
È stata attivata l’informatizzazione dell’attività ambulatoriale da parte non solo dei me<strong>di</strong>ci, ma anche delpersonale ostetrico nel Distretto <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>.I corsi <strong>di</strong> preparazione alla nascita sono stati mo<strong>di</strong>ficati nel numero <strong>di</strong> incontri e con l’introduzione, accantoai corsi tra<strong>di</strong>zionali, <strong>di</strong> corsi monotematici che si esauriscono in un solo incontro, per favorire lapartecipazione della popolazione immigrata. Si attuano inoltre incontri in puerperio sull’allattamento al seno,sulla genitorialità e sui momenti <strong>di</strong>fficili del dopo parto. Sono inoltre stati organizzati corsi per la popolazionecinese e araba con la presenza fissa della me<strong>di</strong>atrice culturale. I corsi <strong>di</strong> preparazione alla nascita hannocomplessivamente visto una partecipazione <strong>di</strong> 987 donne. È proseguita la collaborazione con il Centro per lefamiglie per il sostegno alla genitorialità. Nel Distretto <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, in collaborazione con il Comune, si èsvolto un progetto sperimentale <strong>di</strong> sostegno al puerperio con l’offerta <strong>di</strong> un’ostetrica a domicilio che havisto la partecipazione <strong>di</strong> 131 donne (74% italiane).Sono stati attivati i profili assistenziali <strong>di</strong> presa in carico per l’Interruzione Volontaria <strong>di</strong> gravidanza elaboratidai gruppi <strong>di</strong> lavoro regionali, in attuazione della DGR 1690/08, integrandosi con i servizi sociali, con ilCentro per le famiglie e con il Centro <strong>di</strong> Aiuto alla vita (CAV) per promuovere azioni <strong>di</strong> sostegno atte arimuovere gli ostacoli per il proseguo della gravidanza. Sono state effettuate azioni <strong>di</strong> promozione alla salutesessuale e riproduttiva degli adolescenti: oltre al consultorio giovani (Open G) del Distretto <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>,è stato attivato uno spazio giovani nel <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Montecchio. È iniziata la partecipazione degli operatori a“Luoghi <strong>di</strong> prevenzione”, accanto alla più tra<strong>di</strong>zionale presenza nelle scuole realizzata in tutti i Distretti. Èstato stipulato un accordo con l’Università <strong>di</strong> Modena e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> per l’assistenza all’interno dell’Open Ga tutti gli studenti, con la semplice presentazione del libretto universitario, compresa la consulenza con loPsicologo, garantendo assenza <strong>di</strong> lista d’attesa per la visita e colloquio.All’interno dei piani <strong>di</strong> zona per la salute ed il benessere sociale 2009- 2011 sono stati organizzati nel corsodel 2010 tavoli tematici anche sull’area famiglie, al cui interno vi sono, oltre agli operatori sanitari e socialiche operano nell’area materno-infantile e consultoriale dei <strong>di</strong>stretti, le associazioni <strong>di</strong> volontariato checollaborano localmente con i servizi. Tra gli obiettivi connessi con la tutela sociale della maternità sono statiin<strong>di</strong>viduati: lo sviluppo <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong> sostegno alla paternità e maternità informata e responsabile, tramite interventiintegrati <strong>di</strong> informazione ed accompagnamento psicologico ed educativo, anche relativi al percorsogravidanza, nascita e puerperio, con particolare attenzione alle donne ed uomini stranieri, per fornirein<strong>di</strong>cazioni e risposte per un’adeguata tutela della salute del neonato in situazioni spesso caratterizzateda isolamento linguistico e culturale e dall’assenza <strong>di</strong> reti familiari <strong>di</strong> sostegno; “Spazi <strong>di</strong> Accoglienza” per le Famiglie con figli da 0 a 18 anni, nei quali la messa in rete delle stesseFamiglie, degli Operatori dei Servizi e delle Famiglie solidali promuove e valorizza mutualità, solidarietà,senso <strong>di</strong> appartenenza e interculturalità, in<strong>di</strong>viduando come strategie d’intervento integrate e coprogettategli incontri tematici, l’ascolto, l’appoggio educativo, l’operare in rete, la mobilitazione <strong>di</strong>risorse e gli scambi <strong>di</strong> mutuo aiuto; il rinforzo della Rete professionale <strong>di</strong> Accoglienza dei bisogni e dei problemi portati dalle Famiglie configli minorenni, secondo ottiche integrate, in<strong>di</strong>viduando ambiti <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento perio<strong>di</strong>co nei qualipossano confluire anche gli apporti forniti da altri soggetti non istituzionali (Terzo settore), per garantire48