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Bilancio d'Esercizio (Allegato D) - Azienda USL di Reggio Emilia

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archivio provinciale, per i tracciati elettrocar<strong>di</strong>ografici, accessibile a tutte le unità operative delle due aziendesanitarie pubbliche della provincia.Area <strong>di</strong> degenza or<strong>di</strong>naria riservata al paziente acutoPer quanto attiene queste aree nelle degenze <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina generale si sono registrate criticità nell’ambitodell’offerta <strong>di</strong> ricovero in particolari perio<strong>di</strong> dell’anno. Per ovviare a queste problematiche è stato ottimizzatol’utilizzo dei posti letto con una riduzione della degenza me<strong>di</strong>a or<strong>di</strong>naria stabilmente al <strong>di</strong> sotto dei 9/10giorni in tutte le se<strong>di</strong> ospedaliere. In una logica <strong>di</strong> rete provinciale le due aziende hanno concordato percorsi<strong>di</strong> trasferimento dei pazienti sfruttando in particolare la recettività della sede <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano, anche asupporto delle altre strutture della provincia. Sempre in una logica <strong>di</strong> autosufficienza della rete si è lavorato,inoltre, sull’appropriatezza dei ricoveri in collaborazione con il <strong>di</strong>partimento interaziendale <strong>di</strong> emergenzaurgenzae sulla tempestività delle <strong>di</strong>missioni protette con i servizi territoriali competenti.1.12.2 Lungodegenza, post-acuzie e riabilitazione estensivaNel modello aziendale per intensità <strong>di</strong> cura delle UIMD, la lungodegenza rappresenta una terza area checonsente, da un lato, <strong>di</strong> ottimizzare l’utilizzo <strong>di</strong> posti letto per acuti accogliendo pazienti che superata la faseacuta mantengono un significativo carico assistenziale e non sono ancora <strong>di</strong>missibili, dall’altro <strong>di</strong> garantire lacontinuità assistenziale attraverso la strutturazione dei percorsi <strong>di</strong> <strong>di</strong>missione protetta. La realtàorganizzativa del Presi<strong>di</strong>o è <strong>di</strong>fferenziata nei <strong>di</strong>versi ospedali. Presso gli ospedali <strong>di</strong> Guastalla, Montecchio eCastelnovo Monti ospita prevalentemente pazienti post acuti, presso l’ospedale <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano ha funzionemista, sia <strong>di</strong> post acuzie che riabilitazione estensiva, presso l’ospedale <strong>di</strong> Correggio esclusivamente <strong>di</strong>riabilitazione estensiva per pazienti ortope<strong>di</strong>ci e neurologici. Nel corso del 2010 si è provveduto soprattuttoa riorganizzare tale attività presso l’Ospedale <strong>di</strong> Correggio, passando da 20 a 15 pl <strong>di</strong> lungodegenzariabilitativa estensiva per pazienti ortope<strong>di</strong>ci e neurologici afferenti al Dipartimento <strong>di</strong> Riabilitazione e a<strong>di</strong>ntrodurre 8 pl <strong>di</strong> lungodegenza post acuzie, quale area a più bassa intensità <strong>di</strong> cura e assistenza presso lanuova Unità Internistica Multi<strong>di</strong>sciplinare. Nel 2010 l’<strong>Azienda</strong> ha partecipato con tutte le sue strutture allaSurvey Regionale sulle lungodegenze e la <strong>di</strong>missione protetta che ha esplorato aspetti generali, areaassistenziale, scale <strong>di</strong> valutazione, area organizzativa, area risorse umane, area qualità e in<strong>di</strong>catori, area<strong>di</strong>missione protetta.Coor<strong>di</strong>namenti aziendali <strong>di</strong> area internisticaNelle aree specialistiche ad elevato impatto epidemiologico (<strong>di</strong>abetologia, car<strong>di</strong>ologia, oncologia) l’obiettivoprincipale è quello <strong>di</strong> uniformare comportamenti professionali, protocolli <strong>di</strong>agnostico-terapeutici, percorsiclinico-assistenziali in un’ottica <strong>di</strong> migliore appropriatezza clinica ed ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse.Tutti i <strong>di</strong>partimenti internistici sono coinvolti nella gestione dei percorsi assistenziali del paziente cronico, instretta collaborazione con le cure primarie.In ambito oncologico e car<strong>di</strong>ologico nel 2010 è stata progettata l’attivazione <strong>di</strong> due coor<strong>di</strong>namentispecialistici aziendali con l’obiettivo <strong>di</strong> uniformare protocolli <strong>di</strong>agnostico-terapeutici, percorsi clinico-62

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