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La rassegna stampa di Oblique | marzo 2016<br />
risorsa di un’economia allo stremo. In generale, gli<br />
anni 2000 hanno visto avvicinarsi alle tematiche clifi<br />
anche autori non «di genere», come la canadese<br />
Margaret Atwood con la sua acclamata trilogia di<br />
MaddAddam, e l’inglese Ian McEwan conSolar.<br />
Più giocati sui toni apocalittici della catastrofe,<br />
andrebbero ricordati Stazione undici di Emily St. John<br />
Mandel (su un mondo devastato da un’epidemia di<br />
febbre suina e il coraggioso tentativo di tenere in vita<br />
la civiltà attraverso l’arte) e l’ormai classico La strada<br />
di Cormac McCarthy.<br />
Infine, a cavallo tra lontani echi cli-fi e New Weird<br />
(il filone che amalgama elementi horror, fantasy e<br />
fantascientifici), si distingue la trilogia Southern<br />
Reach di Jeff VanderMeer, uno dei casi letterari degli<br />
ultimi anni. La serie, composta da un trittico di<br />
brevi romanzi (Annientamento, Autorità, Accettazione)<br />
correlati tra loro e pubblicati nel 2014 a distanza<br />
di pochi mesi l’uno dall’altro, racconta dei tentativi<br />
di decodificare il rompicapo di una regione costiera<br />
abbandonata e reclamata dalla natura – l’Area X –<br />
che riesce a produrre effetti sconvolgenti sulla psiche<br />
umana. Memore di Tarkovskij e della «zona» dei<br />
fratelli Strugatsky, con la trilogia di Southern Reach<br />
VanderMeer ha sviluppato un’avventura onirica,<br />
densa di fascino e di mistero, i cui diritti cinematografici<br />
sono stati acquisiti dalla Paramount Pictures<br />
per un adattamento affidato ad Alex Garland.<br />
Il nuovo British Boom: Charles Stross, China Miéville<br />
& co<br />
Se la cli-fi è un filone che nasce e si sviluppa compiutamente<br />
negli anni 2000, il nuovo secolo ha anche<br />
visto il consolidamento del British Boom iniziato<br />
negli anni Novanta. Tra gli autori britannici<br />
che più hanno segnato l’ultimo quindicennio, imprescindibile<br />
è la figura di Charles Stross: il suo capolavoro<br />
resta probabilmente Accelerando del 2005,<br />
per diversi aspetti paradigmatico della nuova fantascienza,<br />
proiettata verso il futuro e al contempo<br />
ancorata all’attualità scientifica, tecnologica, sociale<br />
e politica.<br />
Finalista ai più importanti premi del settore e abbastanza<br />
imprevedibilmente escluso dal successo finale,<br />
Accelerando è un fix-up di 9 racconti usciti sulle pagine<br />
della «Asimov’s Science Fiction»: attraverso una<br />
trama elaborata come un labirinto ipertestuale, Stross<br />
ci accompagna nella società umana del tardo xxi secolo,<br />
dopo che l’avvento della singolarità tecnologica<br />
ha reso l’immortalità fisica alla portata di chiunque.<br />
Nanotecnologie, intelligenze artificiali e contatti con<br />
civiltà extraterrestri tanto astruse quanto pericolose<br />
sono all’ordine del giorno per l’umanità alienata del<br />
futuro: trovate geniali si mescolano a visioni oscillanti<br />
tra l’incubo e la meraviglia, come già succedeva<br />
in L’alba del disastro (2004), che riprende lo scenario<br />
da space opera e i personaggi di Singularity Sky (2003,<br />
inedito in Italia) portando in scena semidèi postumani<br />
alle prese con gli intrighi megalomani di una futura<br />
fazione nazistoide dell’umanità.<br />
Nei suoi romanzi, Charles Stross riesce a coniugare<br />
con un ritmo forsennato teorie di frontiera, cultura<br />
pop e stravaganze assortite, in una celebrazione<br />
infaticabile delle migliori potenzialità del genere.<br />
Senza timori reverenziali si è confrontato per esempio<br />
con l’opera di mostri sacri come Isaac Asimov e<br />
Poul Anderson in Palinsesto (2009), personale rilettura<br />
della sicurezza dei viaggi nel tempo in un assalto<br />
frontale alle convenzioni sci-fi, in cui il protagonista<br />
è un agente temporale incaricato «del sacro<br />
dovere di salvaguardare la nostra specie dalla tripla<br />
minaccia dell’estinzione, dell’obsolescenza trascendente<br />
e di un cosmo destinato a sfaldarsi nell’oscurità».<br />
E se Universo distorto (2007) è una delle sue<br />
scorribande più speculative, il ciclo della Lavanderia<br />
(un’agenzia speciale del governo britannico istituita<br />
per contrastare minacce sovrannaturali alla sicurezza<br />
nazionale) è un classico pastiche letterario in salsa<br />
New Weird.<br />
Del New Weird una delle firme di punta è senza<br />
dubbio China Miéville. L’autore inglese ha rimodellato<br />
i confini del fantastico fin dai primi lavori, tra cui<br />
spicca l’imponente trilogia del Bas-Lag inaugurata<br />
da Perdido Street Station (2000), e questa componente<br />
emerge anche nei lavori la cui continuità con la<br />
fantascienza è più netta: in La città e la città del 2009,<br />
Besźel e Ul Qoma sono due città gemelle che convivono<br />
sovrapposte, unite e separate allo stesso tempo,<br />
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