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Mentre l’affaire Mondazzoli è in sospeso, Giunti va all’attacco<br />
Acquisizioni editoriali, accordi internazionali, assunzioni importanti<br />
e una campagna acquisti aggressiva tra gli autori. Mentre sul campo aleggia<br />
una grande nuvola di incertezze sull’affaire Mondazzoli,<br />
Giunti fa le prove da piccolo gigante<br />
Andrea Coccia, linkiesta.it, 17 marzo 2016<br />
L’editoria italiana ha vissuto nell’ultimo paio d’anni<br />
un momento di sconvolgimento la cui dinamica<br />
principale è stata la concentrazione. Il primo movimento<br />
di concentrazione, avvenuto più o meno<br />
nell’indifferenza generale, è stato quello distributivo,<br />
dove la joint venture tra i due più importanti<br />
distributori del mercato – Messaggerie (Gruppo<br />
Gems) e Pde (Feltrinelli) – ha creato nel dicembre<br />
2014 un polo che, secondo le stime dell’Agcom, occupa<br />
il 60 percento del mercato della distribuzione,<br />
con 70 milioni di libri all’anno.<br />
Il secondo, più recente e decisamente più celebre anche<br />
al grande pubblico, è stato quello editoriale. L’acquisizione<br />
di Rcs libri da parte di Mondadori, anche<br />
se non è ancora stata chiusa e si aspetta la decisione<br />
ultima dell’Antitrust, ha creato una creatura chiamata<br />
Mondazzoli, un ciclope che nella sua ipotesi iniziale<br />
– già stoppata dall’Antitrust – avrebbe avuto una<br />
dimensione inedita nell’editoria europea per quota di<br />
mercato, arrivando a sfiorare il 40 percento.<br />
In questo momento, se il mondo dell’editoria italiana<br />
fosse un campo da battaglia, i generali che osservano<br />
dall’alto della collina farebbero un po’ di fatica<br />
a scorgere i reali movimenti delle truppe. Troppa<br />
polvere si è alzata sul campo e tante decisioni sono<br />
rimaste sospese o in attesa di concretizzarsi, la sorte<br />
di Bompiani, Marsilio e Sonzogno, prima di tutto.<br />
Se a tutto ciò si somma il fatto che il mercato, pur<br />
se per la prima volta quest’anno con un debole segno<br />
positivo, sta diventando con gli anni sempre più<br />
complesso, verrebbe da dire senz’altro che c’è una<br />
gran confusione.<br />
«La confusione è grande sotto il cielo. La situazione<br />
è eccellente» recita il detto. Un paradosso? No. La<br />
situazione che si è creata è sul serio eccellente. Ma<br />
non è detto che lo sia per chi si muove con più fragore,<br />
ovvero per il gigante Mondazzoli. No, perché<br />
quando si naviga in un oceano in tempesta a largo<br />
di Terranova con onde alte 20 metri e iceberg in vista<br />
da ogni parte, essere un gigantesco Titanic come<br />
Mondazzoli è sconsigliabile.<br />
La situazione attuale, per l’insorgere di nuovi rapporti<br />
disintermediati tra produttori e consumatori e<br />
per il contemporaneo declinare di vecchie rendite di<br />
posizione, sembrerebbe aprire la strada a chi si sa e<br />
si può muovere senza il fragore e la miopia dei ciclopi,<br />
bensì a chi ha una visione chiara e, soprattutto,<br />
a chi ha le carte giuste in mano per sedersi al tavolo<br />
dei grandi e vincere qualche mano.<br />
Insomma, sembrerebbe che a questa gara sia meglio<br />
essere gli «outsider» inseguitori piuttosto che i<br />
campioni da battere. E tra gli «outsider» sono tre le<br />
realtà a cui guardare: Gems, Giunti e Feltrinelli, che<br />
rispettivamente hanno il 10, il 6,1 e il 4,6 percento<br />
delle quote di mercato del mondo editoria nel 2015<br />
(dati Gfk).<br />
Tra questi 3 grandi editori, ce n’è uno, in particolare,<br />
che in questi mesi sta dimostrando una determinazione<br />
inedita. È l’editore fiorentino Giunti,<br />
che attraverso alcune mosse sta guadagnando pezzi<br />
importanti, magari non tanto per mettersi a giocare<br />
una partita col ciclope Mondazzoli, ma sicuramente<br />
per giocare grosso e guadagnare spazio sui concorrenti<br />
diretti.