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La rassegna stampa di Oblique | marzo 2016<br />
Considerare i libri come oggetti magici che conferiscono proprietà spirituali<br />
a chi li maneggia e pensare che i libri facciano particolarmente bene alle persone<br />
nella misura della loro libritudine porta a devianze abbastanza preoccupanti.<br />
noi e di fallire pierobonescamente l’esame, che poi<br />
è l’esame del mercato, ed è il mercato che permette<br />
agli editori di pubblicare i libri ed è il mercato che<br />
permette agli scrittori di continuare a scriverli. E<br />
forse è Fabio Volo che dà la possibilità ad Antonio<br />
Moresco di sfornare mattoni.<br />
Non vogliamo fare gli apodittici, semplicemente<br />
qualsiasi complessificazione e intellettualizzazione<br />
di questo sillogismo ha la valenza di una scoreggia<br />
affidata al vento. E gli angeli dei libri mangiano<br />
molti fagioli.<br />
I libri non sono importanti, dicevamo. Per questo<br />
Finzioni è tutto nuovo, per questo abbiamo lavorato<br />
per mettere in piedi un sito che prova a riportare<br />
i libri alla loro dimensione, senza complessi di<br />
inferiorità mascherati da complessi di superiorità<br />
mancata. I libri non sono nemmeno intoccabili,<br />
non devono esserlo, e buttarli giù da questo cazzo<br />
di piedistallo da vitelli d’oro è l’unica possibilità<br />
che ci rimane per divertirci nel leggerli, e nel raccontarli<br />
tra amici.<br />
Per questo Finzioni cambia, per essere un sito che<br />
non ci prova troppo a parlare di libri, che non si impegna<br />
troppo a contagiare i non lettori e che, semplicemente,<br />
si diverte, fatto da persone che si divertono<br />
a leggere i libri e a guardare i film e le serie tv,<br />
a giocare con i videogiochi e a farsi i fatti propri,<br />
cullati dalla beata ignoranza. I libri non sono nulla<br />
di più che libri, oggetti culturali in connessione con<br />
altri oggetti culturali e con le persone con cui vengono<br />
in contatto. Niente di più e, soprattutto, niente<br />
di meno.<br />
È come se i libri si impegnassero troppo a essere considerati dalla gente,<br />
e chi si impegna troppo spesso ha la coda di paglia, o anche peggio.<br />
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